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Adele delle Ande

C'era una volta, in cima alle Ande, una strada stretta e tortuosa, che pochi percorrevano.
Persino i pastori con i loro greggi non ci si avventuravano, poichè da quelle parti crescevano piante famose per la loro arroganza..
Non chiedetemi come potessero le piante essere arroganti, ma era così... Quel che so è che avevano spini aguzzi, e quando ti graffiavano, un sapore amaro ti riempiva la bocca.
Il sentiero era davvero angusto, e questo rendeva ancora più pericoloso l'essere graffiato da una di quelle piante.
Un giorno, una bambina di nome Adele, si trovò perduta nei pressi di quella stradina.
Da più di mezza giornata vagava da sola, aveva lasciato il suo gruppo e si era avventurata fra i boschi, seguendo una luce lontana.
Ma ora quella luce non c'era più.. non era neppure sicura che ci fosse mai stata...
Si accorse del luogo in cui era arrivata quando le prime spine cominciarono a graffiarla.
Una lacrima solcò il viso di Adele e le finì in tasca.
"Mi sono persa"
"Non troverò più la strada di casa"
Il pianto disperato della piccola attirò l'attenzione di alcuni uccelli d'altura, che le andarono incontro.
Erano tanti, erano blu, erano piccolissimi.
Al buio le loro piume scintillavano e svolazzando attorno alla testa di Adele, quasi illuminavano l'ambiente circostante.
Fra le lacrime la bambina si lasciò scappare un risolino.
"La strada verso casa è lunga e piena di quelle piante pericolose" dissero gli uccellini appoggiandosi a due a due sopra alle sue orecchie. Erano davvero piccoli!
"Seguici bambina, ti porteremo con noi"
Così Adele uscì dal sentiero, seguendo la sottile linea blu che ondeggiando davanti a lei le mostrava la direzione.
Si arrampicò molto in alto, fino in cima alla montagna più alta.
Aveva perso la cognizione del tempo e non sapeva da quanto fosse in viaggio, o perchè mai si fosse messa a camminare.
Quando arrivò in cima, un po' il freddo, un po' la fame, non si ricordava più nulla.
La sua famiglia, la città.. Era tutto scomparso.
Quel che le restavano erano le sue esili ma agili gambe ed un paio di occhi vispi come non se ne erano mai visti prima.
Quegli uccellini quasi simili a lucciole la circondavano e danzavano intorno a lei mentre l'alba cominciava a sorgere in lontananza e le montagne verdi poco a poco si svelavano in tutta la loro magnificenza.
Gli occhi della bambina si riempirono di lacrime di gioia osservando lo spettacolo delle chiare luci rosate.
Battè le braccia come per unirsi al gruppo dei piccoli blu ed essi cantarono
"Benvenuta fra noi sorella
benvenuta in questa che è l'ultima delle tue molteplici case

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