username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Riflessione sulla scrittura

A volte l’ispirazione è solo un’idea, un suono; la musicalità che dovrebbe avere una frase, un pensiero, una strofa. E allora imbastiamo una catena di parole che diano una forma a quell’idea, a quel ritmo che ci aveva folgorati. Ma poi, esaurito il ritmo ci sforziamo di mandare avanti la storia con altre parole, altre idee che ci imponiamo di farci venire in mente. E così la storia finisce col perdere qualcosa. Molti romanzi e molte poesie per risultare compiuti dovrebbero restare incompleti, nel rischio che un finale risulti non spontaneo, forzato, estraneo a quel lampo indefinibile che è l’ispirazione.

Questo è quello che penso.
Non è un racconto, lo so, ma non sapevo dove inserirlo.

 

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

15 commenti:

  • augusta il 14/01/2012 10:15
    un finale non spontaneo... giusto
  • Anonimo il 05/01/2010 22:59
    Molto interessante... in linea di principio sono d'accordo, anche se è un discorso lungo, complesso e probabilmente senza una risposta definitiva.
  • Roberta Berardi il 25/08/2009 18:56
    esatto. è quello che intendo anch'io. se l'idea perde la sua essenza originaria secondo me è meglio lasciar perdere.
    meglio incompleta che mal scritta, no?
  • giancarlo milone il 25/08/2009 13:37
    io leggendoti ho capito che per te l' ispirazione è un' idea che viene sola, all' improvviso, ma si esaurisce immediatamente con l' espressione della idea stessa...
    io rimango convinto che la nostra opera deve completarsi con quella idea, non rimanere incompleta, o mal scritta per cercare di aggiungervi altre parole.
    ciao
  • Roberta Berardi il 25/08/2009 10:45
    Ti ringrazio per il commento e per il consiglio. Per quanto non ami particolarmente Charles Bukowski (almeno stilisticamente) la poesia mi è piaciuta e soprattutto non ho trovato che dicesse cose molto distanti dalle mie... forse semplicemente io, che volevo dire una cosa simile, non ho avuto le capacità adatte per esprimermi al meglio.
    Mi interessa molto sapere quale sia il tuo parere...
  • giancarlo milone il 25/08/2009 04:50
    non so...
    prova a leggere quello che scrive Charles Bukowski nella poesia "E così vorresti fare lo scrittore"
    la trovi nel sito...
    cmq io non mi sento troppo d' accordo...
    opinioni...
  • giancarlo milone il 25/08/2009 04:50
    non so...
    prova a leggere quello che scrive Charles Bukowski nella poesia "E così vorresti fare lo scrittore"
    la trovi nel sito...
    cmq io non mi sento troppo d' accordo...
    opinioni...
  • rainalda torresini il 24/02/2009 21:10
    Hai perfettamente ragione. Bisognerebbe lasciare al lettore la creazione di un finale appropriato per sé.
  • Giampaolo Munelli il 06/11/2008 17:48
    Ogni opera puo' essere perennemente un "non finito" ... nessuno ci impedisce di smontare la tela e rimontarla a nostro piacere... tutte le volte che vogliamo.
    Ottimo spunto per una riflessione pero'
  • alessandro fersini il 28/10/2008 12:36
    si segue sempre l'onda del cuore...
  • Marco Vincenti il 11/10/2008 01:46
    Condivido pienamente questa tua riflessione.
  • giuliano paolini il 05/10/2008 10:04
    credo che quando il racconto e' fine a se stesso scorre come magico
    mentre quando intervengono processi mentali collaterali inizia l'inghippo
    per esempio ieri ho giocato al superenalotto con la certezza che avrei vinto,
    poi ho cominciato a pensare con preoccupazione cosa avrei fatto di tutti quei soldi, volevo si vincere ma non troppo e cosi' ho fatto 3 e vinto 19 euro che sono esattamente il non troppo un bacione e non scusarti il bello di questo angolo di democrazia e' che raccoglie tutto cose belle e banali magie e schifezze e' un po come la nostra testa ma che trovo cosi' magicamente articolata
  • Anonimo il 05/10/2008 09:32
    Quanta poesia buttata
    perchè una parola
    la più cercata
    la più voluta
    quella sola
    irrimediabilmente
    s'è perduta.

    D'accordissimo con te e con Vincenzo. Ciao
  • Vincenzo Capitanucci il 05/10/2008 05:06
    La poesia nasce da una parola... un suono... una immagine... un lampo.. e poi s'incatenano le parole... quando interviene la mente.. rischia di rovinare il ritmo.. il volo... e si perde qualcosa... in questo caso meglio l'incompletezza.. che ha sempre qualcosa di misterioso.. di leggero... di non definito..
    La filosofia... nasce da una idea... da un pensiero.. ragionante...
    Ottime riflessioni...è un racconto.. sulla creatività...
  • Sonia Di Mattei il 04/10/2008 22:55
    perchè l'ispirazione non rimanga solo un'idea, dobbiamo darle corpo, cercando nel contempo di non perderla per strada, A volte certi racconti sono il risultato di un lavoro sofferto, lasciato a metà per molto tempo, poi ripreso, riveduto e corretto. Sforzarsi di mandare avanti qualcosa che scriviamo significa snaturarlo della sua essenza, allora si è meglio rimanga incompiuto.
    Hai ragione quando dici che certi finali risultano forzati, mi è capitato di leggere alcuni libri che sono partiti bene, poi hanno perso il ritmo strada facendo, ma ne ho letto anche moltissimi altri che non solo hanno tenuto il passo fino in fondo, mi hanno anche immensamente arricchita

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0