La cantina era uno stanzone pieno di vecchie cose ammucchiate qua e là, nell’aria sentori di muffa, umidità e un particolare odore dolciastro.
-Avrei voluto darti qualche mela… ma vedo che sono quasi tutte marce, vediamo di rimediare-
Ne scelse alcune, le dispose in fila su di un tavolino distanziate l’una dall’altra, poi staccò dal muro una lunga spada, si pose davanti alle mele, saggiò la distanza con la lama, emise un suono gutturale e menò un ampio fendente tagliando di netto la parte marcia della mela. Ripetè l’operazione con gli altri frutti, riappese la spada e consegnandomi le mele chirurgicamente risanate disse:
- Sono stato addetto militare in Giappone per dieci anni, ho imparato da un vecchio samurai a maneggiare queste spade e mi tengo in esercizio affettando zucche, mele e cocomeri… ogni tanto capita qualche ratto…allora sì che c’è soddisfazione….-
Mentre risalivo assieme a lui la ripida scala non riuscivo a ricordare se prima dell’operazione avesse pulito la lama della spada, proprio non lo ricordavo.