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Quello che importa

La musica sommergeva la stanza. Era musica potente, un ritmo incalzante, che non dava pace. Non era roba da mezzeseghe, era musica per tipi tosti. Quella stanza non era un granchè': piccola, sporca, umida. Era un tugurio fatto e finito. Ma a loro andava bene cosi', non c'erano stronzi e scazzi. Il fumo creava quel'atmosfera che rende le cose un po' più intime. Ballavano, sballavano, ballavano. Era una tribu', era il loro rito. Cento ragazzi circa, ma sembravano molti di piu'. C'era un'affiatamento nel gruppo, un qualcosa che si vede in poche serate. L'alcol abbondava a fiumi, le pasticche erano tutte gia ' state mangiate, e l'effetto era nella mente e nel corpo di chi faceva festa.
Roberto era sballato forte. Faceva scena. Questo ragazzone alto e grosso con due tatuaggi sul collo. Addosso aveva una polo nera Fred Perry, e sotto gli immancabili levis 501. Era il suo stile, la sua gente, la sua musica. Lo vedevi vicino alle casse appena saliva il ritmo e non si staccava finche' non si metteva roba più tranquilla, qualcosa di più chill out. Marco era il miglior amico di Roberto. Era tutto l'opposto di lui, pero'. Piccolo, quasi anoressico, preferiva stare in disparte godersi le vibrazioni più da lontano. Il suo carattere discreto veniva leggermente intaccato solo quando si pigliava qualche E. Insieme ai due c'era anche Fabrizio, il tipo più strano del trio. Questo era infatti l'alternativo della situazione: era una specie di punk, con un botto di piercing: al naso, al sopraciglio, al setto, al labbro, sulla guancia e una moltitudine sparsi sulle orecchie. Immancabili erano gli occhiali con la lente gialla che gli davano di più l'aria di uno schizzato sfattone.
La serata andava avanti, la musica non si fermava, incessante. Tutti ballavano, chi da solo, chi sotto le casse, chi sopra un tavolo, chi con una ragazza. I nostri tre si erano divisi perl a serata, cioe', facevano sempre cosi' alle serate, pur essendo molto affiatati tra loro. Diciamo che era un modo per poter portarsi a casa qualcuna, invece che andare sempre tutti in bianco. Di solito Roberto cuccava di piu', essendo quello più tamarro e che ci sapeva fare meglio con le donne. Quella sera aveva rimorchiato una ragazza romana, probabilmente a Milano per l'universita'. Ballavano stretti e intrecciavano pesantemente la lingua. Diciamo che Roberto aveva una scopata assicurata anche quella sera. Dopo una notte passata a ballare i tre si ritrovarono alla macchina di Roberto, ma proprio quest'ultimo si presento' con la tipa che si era rimorchiato, con altre due amiche di lei. Marco e Fabrizio, iniziarono a gustarsi qualcosa di libidinoso, e il loro appetito sessuale aumento' grazie alle meta-anfetamine e l'alcol.
Proprio Marco stava talmente su di giri che non capiva nulla, c'era una pozza d'acqua per terra e lui pensava che se qualcuno ci fosse entrato sarebbe caduto come in un pozzo. La combriccola lo prendeva un po' per il culo, ma lui si sentiva di dire quello che pensava. In un certo senso era terrorizzato. Comunque, tra un barcollamento e un trip fantasioso i sei si spostarono alle macchine. Sembra strano, ma i maschi con i maschi e le fighe con le fighe. I tre seguirono la macchina dellle ragazze, quando all'improvviso vennero fermati dagli sbirri. Sembrava normale routine, e non si pensava al peggio ma proprio in quel punto gli sbirri tolsero la patente ad entrambi i conducenti. Le condizioni di tutti erano penose. C'era chi rideva, chi continuava a parlare di pozze infinite, chi era semplicemente troppo ubriaco. Ora erano per strada, senza mezzo di locomozione, stanchi, bagnati, fatti e sbronzi. Camminarono allegramente, allontanandosi dal punto in cui erano stati costretti a lasciare le auto.

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3 commenti:

  • francesco lasorsa il 04/01/2009 11:55
    bravissimo
  • aleks nightmare il 22/11/2008 17:58
    stavo pensando di scrivere unromanzo lungo... ho gai scritto una decina di pagine... solo che non ho molto tempo perche' devo gestire il mio tempo con un'altra grossa passione che è la storia... speriamo che tutto vada bene... il tempo fara' da testimone

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