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l'ultima guerra

Non ci sono più strade, degli edifici restano solo moncherini. C’è polvere e odore di zolfo nell’aria. Il sole sembra non esistere più. L’aria è pesante e grigia. I rottami e le vetrine frantumate ormai sono un’abitudine per gli occhi. Poche ore fa c’è stato il terzo attacco kamikaze della giornata. Venti morti e sessantasette feriti. Tutti bambini. È stato nell’ultima scuola elementare rimasta aperta.
Mi aggiro fra i guerriglieri, tutti a volto coperto, incerta. Sto decidendo di cambiare fazione. Di passare dalla parte del nemico. Fra le molotov e i colpi di mitragliatrice. Qualcuno mi prende alle spalle e mi butta a terra. Quasi mi rompo il naso quando tocco l’asfalto.
-Sei impazzita?!
Mi giro, frastornata. Riconosco Rina. È stata una mia compagna di classe. Eravamo amiche. E non la vedevo da molto, molto tempo.
-Non ancora. Non del tutto.- non è una battuta.
-Bene… Qui attorno è in corso una sparatoria, idiota! Vuoi farti ammazzare?!
Strisciando sui gomiti iniziamo a spostarci sui lati della strada, tenendo bassa la testa. Ora che me l’ha fatto notare. Io ci tengo alla mia vita.
Ci nascondiamo dietro un vicolo. Forse qui siamo al riparo.
-Che ci fai in giro col coprifuoco?- mi chiede Rina. Non è arrabbiata né preoccupata. Solo, forse, un po’ curiosa. Già… Con la guerra anche le emozioni sono razionate.
-Potrei farti la stessa domanda.
-E io risponderei.
Va bene. Perché non dirglielo? Magari può aiutarmi.
-Io non sono tanto sicura che stare con i cattolici sia la cosa giusta.
Rina mi fa segno di abbassare la voce e io proseguo sussurrando.
-Però io sono cattolica, capisci? Non sono atea. Ma i nostri capi sembrano combattere per tutto tranne che per la fede. Ricordi da bambine? Non ci sentivamo parte della nostra chiesa. La frequentavano soprattutto acidelle che passavano il tempo a fare stronzate e a criticare invece quelle che facevano gli altri. Madri di famiglia che mettevano in giro pettegolezzi maligni sui figli degli altri, senza notare che i propri erano di gran lunga peggiori. La nostra chiesa era la casa dell’ipocrisia. E mi sembra che adesso sia la stessa cosa, ma in scala ingrandita.
-È un discorso molto complesso, da approfondire. Solo tu puoi sapere cosa fare. Certo è che se rischi la vita per una causa in cui non credi..
Guardo per terra. Anche Rina non sa che dirmi. Solo le solite, stupide ovvietà che non aiutano minimamente.
Poi mi tira per un braccio. -Vieni. Togliamoci di qui.
Mi trascina fra vicoli bui, in cui è ben distinguibile l’aria malsana generata dai cadaveri. Sfioro qualcosa di molle con i piedi. Voglio pensare che si tratti al massimo di un animale.
Ci allontaniamo sempre più dal luogo da cui stava avvenendo la sparatoria. Gli spari ora sono solo boati lontani. In questa zona alcuni edifici hanno mantenuto la loro altezza. Questo significa che stranamente in questo luogo i bombardamenti sono più rari. Davanti a noi all’improvviso si apre un vasto cortile che, anche se polveroso come il resto della città, appare più luminoso. Il cortile si trova fra un inferriata e un edificio. Fisso lo sguardo sulla costruzione: e costituita da piccole stanzette disposte a semicerchio. Per ogni stanza la parete che si affaccia sul cortile e costituita da finestre di vetro. In alcune l’interno è nascosto da tendine, in altre le sagome sono ben distinguibili: si tratta di letti su cui vi sono adagiati dei feriti. Su ogni porta spicca un piccolo adesivo che rappresenta una croce rossa su sfondo bianco.

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4 commenti:

  • sele e. il 21/09/2010 11:38
    certo.. e sono opinioni anche le mie.. ognuna accompagnata da un "secondo me". non ho mai avuto la presunzione di avere la verità in mano =). secondo me senza combattere si perde in partenza. e secondo me il cristianesimo è la religione più forte non per le conquiste, guerre sante, ricchezze o altro.. ma semplicemente per il fatto che ha diffuso nel mondo i principi a cui sono fedele io.
  • Anonimo il 18/09/2010 16:15
    Beh, personalmente io non credo si possa esportare la democrazia con un m16 e lanciagrante integrato, tanto meno con contratti di ricostruzione del territorio e sfruttamento delle risorse... chi vuole ricostruire non distrugge, non volontariamente.
    Al limite si isola, e tiene fede alle proprie idee. Come gli amish, ad esempio...
    E poi non concordo con la ta visione della religione: chi dice che la fazione cristiana è "più forte"? Lo è stata mettendo a ferro e fuoco il medio evo, ora magari stà perdendo smalto e lustro con una religione più recente.
    Opinioni le mie, senza offesa!
  • sele e. il 16/09/2010 16:48
    grazie mille per il complimento.. rispondo con piacere alle tue perplessità.
    -la guerra è unicamente fra atei e cristiani semplicemente per il fatto che, prendendo spunto dalla realtà, sono convinta che le religioni fanno talmente fatica a convivere che prima o poi verranno tutte assorbite da quella, secondo me, più forte.
    -la ragazza non evita proiettili e bombe per gettarsi nel fiume solo perchè è più teatrale.. ma perchè si allontana prima del coprifuoco, e in quel momento è ancora tutto relativamente tranquillo.
    -la gente a volte agisce per abitudine. fa cose spregevoli e ne è consapevole, ma conosce solo quel modo di agire e non ha la forza di cambiare. basta che qualcuno la prenda per mano e la indirizzi verso la strada che non aveva il coraggio di prendere e tutto cambia. non era senza coscienza. era senza forza interiore e disprezzava la realtà che conosceva.
    -il gruppo armato più che promuovere la pace difende i propri ideali da coloro che li minacciano.. e questa idea l'ho ripresa dalla realtà.. vedi tutte le missioni di pace messe in pratica dai militari.. la pace è piuttosto una speranza che hanno.. la speranza che li spinge a non restare con le mani in mano a piangersi a dosso..
    ti ringrazio per la tua lettura, la cura con cui hai notato i particolari e i tuoi consigli =)
  • Anonimo il 13/09/2010 13:54
    Ho letto il tuo racconto, ci son opochi errori ortografici e l'idea della guarra tra religioni significativa. Mi domando però il motivo di diverse incongruenze: una guerra tra religioni ch ediventa unicamente tra atei e cristiani? Un mondo dove la vita non conta quasi nulla, dove le persone vivono sprezzanti, con un coprifuoco. Una ragazza che aiuta il prossimo ma che vuole suicidarsi, e per questo si mantiene in vita evitando poiettili e bombe solo per gettarsi nel fiume? Un ragazzo abiutato al combattimento, senza coscienza, che pur volendo aiutare ancora il suo gruppo non si cura da solo ma ha bisogno di qualcuno per versare un liquido sulla ferita? Se si sente ancora utile, potrebbe farlo senza dipendere dalle stesse persone che ha sempre combattuto... E poi, com'è possibile che qualcuno con un pensiero cosìradicato cambia idea nel giro di pochi istanti? Uccide senza vincoli, vive senza altro motivo che per il suo gruppo... ma che all'improvviso cambia idea? E un gruppo armato per promuovere la pace... direi che è un controsenso piuttosto evidente. Come può un grupo di pentiti risolvere qualcosa? Denunciando le ingiustizie? Direi che non c'è bisogno di denunciare, dato il mondo fatto d'attentati e guerra a 360 gradi in cui vivono. Sventare gli attentati, uccidendo? QUesta non è pace, ma strage. Insomma, hai descritto un mondo parallelo dove il sangue scorre gratuitamente in cui un maore sboccia improvviso e senza ragione come nelle più classiche fiabe, con una sorta di lieto fine fatto di futuri attentati e bombe in nome della pace. Una sorta di fiaba dedicata all'amore dai contorni inquietanti, la forma a mio modesto avviso sarebbe da riprendere per alcuni concetti ma in conclusione va premiata la tua idea e lo sforzo profuso nel costruirla. Complimenti, quindi!