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I tre angeli custudi cap 6 Reynah

-“Quale onore, il mio maestro di corte, il mio mentore che viene in visita dalla sua più pestifera allieva-“ Esordì Reynah, sorridendo per la gioia di tale incontro, ed allargate le braccia corse incontro a Roppo e lo strinse a sé con impeto affettuoso.

-“Calma, calma Diavoletta, vedo che gli incarichi di governo non ti hanno trasformata, temevo di trovare una dama imparruccata e grassa e borbottante…invece trovo in te la mia piccola gentile e graziosa bambolina che mi faceva disperare per le sue marachelle….-“ Ed anche il sorriso di Roppo era di una evidente e commossa gioia.

Seduti nel bovindo, in perfetta solitudine, illuminati da caldi raggi di sole resi multicolori dal passaggio attraverso le vetrate istoriate, i due rimasero per qualche istante a fissarsi negli occhi, quanti ricordi, quanti battibecchi, quante sfuriate del Maestro e quante boccacce di scherno della allieva, molti anni erano passati, ma quel connubio affettivo era, evidentemente, rimasto inalterato.

Con la dovuta cautela, Roppo spiegò, o meglio raccontò a Reynah il suo progetto, le raccontò di Leira, che somigliava invero molto alla sua interlocutrice; le raccontò del suo inganno per salvare la vita della piccola…insomma, come si suol dire, vuotò il sacco!

Reynah, attonita per quello che aveva ascoltato, si mordeva le labbra, si stringeva forte le mani, un piede nervosamente picchiettava il pavimento; passarono alcuni minuti durante i quali Roppo temè per la sua sorte, “ora chiama le guardie e mi fa condurre in catene davanti al Gran Consiglio…oppure mi chiede di andarmene via e far finta di non averla mai vista…. oppure …chissà? ” si tormentava così l’anziano Mago, ed altri minuti, sempre più imbarazzanti, trascorsero.

“Maestro” con un filo di voce esclamò Reynah, “Maestro, tu…ecco…insomma non so se posso, non so se creerò un disastro…però ecco c’è una cosa che a questo punto non ti posso più tacere” e tirato un grosso respiro, quasi a volersi dar forza, Reynah proseguì “ Quando 12 anni fa ti fu dato l’incarico di far eseguire, con il fuoco, la sentenza emanata nei confronti di Ashtar, Aral il suo compagno e Leira la loro figlioletta…in realtà si trattava di un trucco…ecco…insomma il Consiglio non aveva alcuna vera intenzione di uccidere quelle tre creature…però doveva, sì, doveva dare un esempio, un monito, un freno a tutti i suoi sudditi, ad impedire che tali fatti si verificassero troppo di frequente…scelsero quindi te, gran saggio Roppo perché sapevano, in realtà fui io a consigliare il tuo nome, perché sapevano, dicevo, che tu avresti mentito tranquillamente pur di salvare la vita della bambina…insomma il Gran Consiglio sa tutto di te, di Leira, dei tre guardiani che le hai assegnati, ecco in verità mio nobile e stupito maestro…. noi, sappiamo tutto. E non finisce qui, in realtà, Ashtar e Aral, sono stati abilmente sottratti alle fiamme, senza che tu te ne accorgessi…. e sono stati mandati a vivere, con giuramento di silenzio eterno…a Lunalandia, era ed è ancora oggi, volontà del Gran Consiglio, che alla maturità della piccola, se si dimostrerà degna della sua genia, le verrà concesso di riunirsi alla sua famiglia…. e chi avrebbe meglio di te, gran Roppo, potuto accudire la piccola?... Ecco, ora sai tutto, e ti dirò di più, dai rapporti che periodicamente riceviamo, il Gran Consiglio è fin da adesso disposto a che tu, sì mio sincero amico, sì, proprio tu, conduca la piccola Leira dai suoi veri genitori! ”

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4 commenti:

  • Michele Loreto il 14/02/2010 07:43
    Il perdono, la giustizia, la pietà Così fusi nei saggi, distanti nei pragmatici, magmatici negli ipocriti. Racconto intenso, gradevole e ottomistico. Pane per la mente, in questi tempi così pieni d'odio e stupida furbizia
  • Maria Lupo il 25/08/2009 23:56
    Spero che tu ritrovi la tua magia.
  • Maria Lupo il 18/02/2009 01:35
    Non è solo un fantasy, è un racconto d'amore. Il mondo magico è ricreato con descrizioni perfette. La conclusione arriva inattesa, forse un po' troppo in fretta.
  • Anonimo il 17/02/2009 14:04
    Luigi, il tuo racconto è meraviglioso!
    Un vero e proprio connubio tra realtà e fantasia.
    Inizialmente ho avuto come l'impressione che il 'mondo' da te narrato nel racconto, in cui a sua volta ha luogo l'azione del raccontare e raccontarsi dei due personaggi, fosse scomposto in due sottomondi: quello degli esseri umani e quello degli esseri divini, superiori. Ma continuando la lettura, 'schiava' dei personaggi, ho compreso che la divisione da me precedentemente accennata, si era dissolta in pura astrazione, in un'illusione! Sei riuscito a rimescolare i due mondi, a cancellare il confine tra il reale e l'irreale, a farli diventare entrambi accessibili.
    Leggendoti ho preso coscienza di quanta strada io debba ancora percorrere...
    Vorrei poterti chiamare Maestro!
    Grazie
    Contessa Lara

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