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Il filo sottile della verità

La donna e l'uomo uscirono.
"Rinuncia Francesca, almeno una notte."
"Senti Paolo, non voglio, posso vivere solo così."
"Francesca, sono due anni che ogni notte," Paolo indugiò, abbassò lo sguardo e ascoltò i passi di Francesca allontanarsi, poi rialzò gli occhi. Francesca si girò:
"Ti capisco, Paolo."
"Io ho deciso: se non vieni a vivere da me, ti lascio."
"Allora lasciami Paolo. Hai ragione."
Francesca riprese a camminare, "dovrei forse cambiare?"
Paolo la raggiunse e la fermò afferrandole il braccio destro. Lei si girò di nuovo e disse:
"Paolo, sono stanca di sentirti dire sempre le stesse cose."
"Ma non capisci? Sono due anni che lo cerchiamo; orami se ne sono andati tutti." Paolo appoggiò la sua mano sulla spalla di Francesca e la serrò leggermente.
Lei gli rispose senza emozione: "Sono certa che non c'è nessuno che mi vuole bene più di te, Paolo. Io devo rimanere." Lo guardò in silenzio, poi aggiunse severa, "Lasciami ora."
"Volevo darti prima, questo." Paolo liberò la spalla di Francesca e infilò la mano nella tasca della giacca, estrasse una pistola e gliela porse.
"No. Non ne ho bisogno," disse Francesca, "ho sempre saputo che te la portavi appresso."
"Sarà più facile."
"Paolo, dopo tutto questo tempo tu non hai ancora capito."
"Ho capito che non posso più continuare così."
"Bene, ora capisci me."
"Stai buttando via la tua vita correndo dietro un fantasma, che ne sai Francesca? E se fosse vero che non vive più qui?"
"È l'ultima volta che ti parlo Paolo. Guarda qui."
Francesca sollevò un coltello, e la lama dritta e affilata illuminata dalla luna s'innalzò nera davanti gli occhi di Paolo. Francesca posò lo sguardo sull'acciaio, seguendone l'intera parte tagliente fino alla sua punta acuminata. Poi abbassò l'arma e gli si avvicinò quasi a baciarlo. Paolo sentì il suo respiro. "Hai paura Paolo. Io, non sono chiusa nella nebbia di un'impotente speranza di vendetta, io so dove vado e cosa non cerco; non ho paura di muovermi, non c'è nessun incanto che io abbia paura di rompere, nessun'ombra o fantasma dentro o fuori di me, non sto inseguendo niente Paolo. Io ti amo, e io vivo per ucciderlo. È una sola cosa per me. Ucciderò quel miserabile, e lo ucciderò tagliandogli la gola."

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 07/07/2009 10:43
    Per me è senza capo né coda, un semplice esercizio di scrittura, errato nella punteggiatura che definisce il dialogo, e pure privo di una logica sequenziale. Per scrivere occorrono tante cose che qui sono solo in coda fuori da una porta chiusa, come fossero appunti buttati giù di corsa, per essere registrati e completati più tardi, dopo accurata visita medica.
  • Anonimo il 02/03/2009 13:20
    Toglie il fiato... complimenti... è straordinario.
  • Anonimo il 02/03/2009 11:12
    Dimmi che hai già scritto il seguito Alberto, per favore...
    Piaciuto
    Contessa Lara

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