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L’amore di un minatore

Quella donna m’amava perdutamente, mi scriveva giorno e notte, m’implorava di lasciare tutto e di venirle incontro. Io a quell’epoca lavoravo in fondo una miniera e la sera dopo dodici ore di scavi anche se forte e giovane ero così stanco che non riuscivo ad aprire le sue lettere. I miei compagni sgranavano gli occhi e con invidia ammiravano il mio cartone pieno di lettere sotto la mia branda. Questo amore però mi corrodeva e io non sopportavo più la vita, sentendomi sempre più infelice. Una notte mi feci coraggio; scappai dal cantiere e dopo molti anni di cammino potei cadere felice tra le braccia di quella donna. Piansi tanto, anche lei pianse tanto e passammo giorni e notti intere a fare all’amore. Poi quella donna, non potendomi più scrivere e amarmi come aveva fatto per tanti anni, si sentì delusa e ingannata e si cercò un altro uomo. Io ritornai alla miniera; il cartone pieno di lettere sotto la mia branda non c’era più e i miei compagni non mi riconobbero. Sono solo un poco invecchiato, tutto qui; ogni sera mentre cerco di dormire li sento cantare una vecchia canzone, una fiaba infinita, più vecchia di loro. Ascolta:

C’era una volta una donna che amava perdutamente un uomo,

 

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3 commenti:

  • Marcello Piquè il 22/01/2016 13:24
    desiderare, a volte, è molto meglio che avere
  • Anonimo il 20/03/2009 19:39
    È ... bellissima!!!! A volte si ama ciò che non si può avere, proprio per il fatto di non poterlo avere... bravò!
  • Anonimo il 20/03/2009 18:59
    Bella questa storia. Sembra senza tempo.

    Grazie per i tanti commenti. peccato che non riesca a leggerli. Forse è ora che aggiorno il browser.

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