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Giudizio finale
GIUDIZIO
Venerdì 13 aprile 2029, un asteroide colpirà la terra, causando un’esplosione pari a 10. 000 bombe atomiche e una serie di cataclismi naturali che provocheranno l’estinzione del 99, 9% delle specie animali e vegetali che abitano il nostro pianeta. Le probabilità che ciò accada sono attualmente pari a circa il 40%, le più alte mai registrate per un evento di questo genere, potenzialmente apocalittico. L’asteroide, scientificamente battezzato MN4 dal team che lo ha osservato per la prima volta, è stato soprannominato Apophis, dal nome del dio egizio del male, della distruzione e dell’oscurità. A 10 anni dal previsto impatto, un team di scienziati provenienti da tutte le federazioni spaziali al mondo è attualmente riunito per decidere quali provvedimenti si possano prendere per essere certi che l’impatto possa essere evitato.
NASA (USA), ESA (Europa), RKA (Russia), CNSA (Cina), NASDA (Giappone), ISRO (India), ISA (Israele) guidano un team che include rappresentanti da diverse nazioni industrializzate e dotate di un programma aerospaziale.
“Dobbiamo intervenire per deviare il corso dell’asteroide”.
“Non se ne parla neanche. Prima di tutto è una missione troppo difficile, secondo non ci sono garanzie che possiamo riuscire a deviare il corso dell’asteroide nella direzione migliore. Ogni nostro intervento potrebbe avere conseguenze ancora più disastrose”.
La realtà è che in questo clima di crescenti tensioni a livello internazionale, causate soprattutto da una crisi economica che si protrae da vent’anni, e di generale mancanza di fiducia, ogni nazione ha paura che le altre operino solamente per salvaguardare la propria regione e che ogni tentativo di deviare MN4 potrebbe in realtà essere indirizzato a colpire una nazione nemica. Nessuno lo dice esplicitamente ma tutte le delegazioni lo pensano, senza considerare a causa della loro ottusa rivalità, che un impatto diretto con la terra distruggerebbe immediatamente un’area delle dimensioni della Francia ma la reazione innescata causerebbe un’agonia globale che vedrebbe lentamente morire l’intero pianeta.
“Non è detto che l’asteroide colpisca la Terra. Potrebbe semplicemente passare a qualche milione di chilometro di distanza senza avere nessun effetto se non quello di causare uno splendido spettacolo naturale di luci e venti cosmici”
“Non diciamo stupidaggini. Il 40% di possibilità a soli 10 anni dall’impatto è un rischio che non possiamo permetterci di correre. Dobbiamo deviarlo con un colpo ben assestato e fare in modo che le probabilità di un impatto tornino al di sotto dell’1 per 1. 000. 000. Abbiamo i mezzi e il tempo per farlo e dobbiamo farlo”.
Anche le organizzazioni religiose intervengono nel dibattito internazionale: “L’asteroide è il demonio, dobbiamo distruggerlo”, dice il Papa. “Non è la scienza che deve decidere. L’asteroide è una creazione divina e Dio non distruggerebbe la Terra”, ribattono altri.
FINALE
Dopo mesi di discussione la decisione finale viene presa.
Il mondo sceglie che è meglio non interferire con le forze galattiche.
“È vero. Lasciamo stare. Svilupperemo un progetto d’intervento e un missile in grado di effettuare la missione ma continueremo a monitorare l’asteroide e interverremo solo se la situazione peggiorerà”
I mesi passano e l’asteroide rimane su una rotta pressoché invariata. Crescono le tensioni ma si decide che non è il caso di intervenire. L’asteroide dovrebbe passare vicino alla Terra senza colpirla.
Le tensioni legate alla guerra, al degrado ambientale e al crescente livello di povertà e disparità tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri aumentano esponenzialmente.
Due anni prima dell’ora x, un nuovo studio rivela che l’asteroide colpirà la terra al 99% ma ormai è troppo tardi perché il missile progettato possa riuscire a deviare il corso dell’asteroide a sufficienza. Il mondo trema insieme al cospetto dell’imminente distruzione.
Paradossalmente la consapevolezza della fine porta tutti i popoli e i governanti del mondo ad allentare la tensione. I governanti capiscono che la ricchezza non potrà salvarli e si dedicano ad aiutare realmente i più deboli. I ricchi devolvono tutta la loro ricchezza per aiutare i poveri e in solo pochi mesi il mondo raggiunge un livello di pace e prosperità mai raggiunto prima. La povertà e la fame vengono completamente debellate nel giro di qualche settimana, le risorse vengono ridistribuite equamente portando anche i più colti ed istruiti a spostarsi verso le zone più disagiate, con la loro conoscenza ma senza il desiderio di arricchirsi. I guerriglieri piú violenti, i ribelli più temuti percepiscono le nuove intenzioni di questi portatori di conoscenza e depongono subito le armi per aiutare la giusta causa. I governanti che non seguono questo nuovo corso vengono rapidamente esposti e deposti. La scomparsa dell’avidità e del desiderio di ricchezza porta ad un’immediata ristrutturazione del sistema energetico. Tutte le forme inquinanti d’energia vengono rapidamente eliminate e il mondo scopre quanto sia in realtá semplice instaurare e adottare una forma di sviluppo sostenibile che permetta a tutti di avere il necessario per vivere agiatamente apprezzando il contatto diretto con la natura.
Il 13 aprile 2029, il mondo intero, un mondo che ora è pulito, pacifico, giusto e onesto, è alla finestra per vedere quale sarà il suo destino.
In un tripudio di colori e luci spaziali l’asteroide passa a poco più di 50. 000 chilometri dalla terra. Lo spettacolo pirotecnico che ne consegue diventa la celebrazione di un’umanità che ha trovato il modo di vivere e di lasciar vivere il mondo nella giustizia, nell’uguaglianza reale e nella serenità della promessa di un futuro sempre migliore.
FINALE ALTERNATIVO
Dopo mesi di discussione la decisione finale viene presa.
“Non possiamo correre questo rischio. Dobbiamo intervenire ora. Se voi non parteciperete allora intraprenderemo questa missione da soli”.
“No. Non agirete da soli. Noi parteciperemo per assicurarci che vengano rispettati i criteri per la sicurezza di tutti”.
“Anche noi parteciperemo”.
“Anche noi”
Alla fine il consenso é totale: una grande missione internazionale per deviare l’asteroide dalla sua rotta di collisione con la Terra. Il progetto prevede la realizzazione di un missile armato di testata nucleare a idrogeno in grado di causare un’esplosione tale da deviare l’asteroide di pochi centimetri al momento dell’impatto che risulterebbero in diverse centinaia di migliaia di chilometri al raggiungimento dello spazio terrestre.
Nonostante le diffidenze reciproche, il progetto viene portato a termine in meno di un anno. L’obiettivo è di raggiungere l’asteroide in circa 24 mesi e di colpirlo deviandolo entro l’ultimo termine utile per ottenere un effetto sufficiente.
Ogni agenzia spaziale, però, effettua le proprie analisi per stabilire il punto d’impatto esatto e ognuno lo fa cercando di assicurare il minor rischio possibile al proprio Paese d’origine.
Alla fine prevalgono le intenzioni di americani e cinesi, a scapito delle regioni africane non rappresentate e parzialmente di quelle europee. La chiusura mentale di americani e cinesi, però, fa sì che invece di cercare la soluzione orientata a minimizzare il rischio di un impatto con la Terra, la missione si limita a minimizzare il rischio di un impatto con America e Cina, aumentando di fatto il rischio di un impatto in Africa.
Il razzo parte il 13 aprile del 2020. Il 17 aprile del 2022 viene registrato l’impatto con l’asteroide e la missione viene dichiarata un successo. Poca attenzione viene dedicata all’asteroide negli anni seguenti.
La scoperta che l’esplosione causata dal razzo terrestre ha deviato l’asteroide - che altrimenti sarebbe passato ad alcune migliaia di chilometri dalla terra - proprio verso il centro del pianeta non avviene fino al gennaio del 2029. Troppo tardi per fare qualsiasi cosa.
Venerdì 13 aprile 2029, l’asteroide Apophis NM4 colpisce l’Africa subsahariana, a poche centinaia di chilometri dall’equatore. L’esplosione, pari a 10. 000 bombe atomiche causa immediatamente un terrmoto di proporzioni record che scatena una reazione a catena nelle placche terrestri causando tsunami di centinaia di metri e terremoti in tutte le regioni del Mondo. Circa metà della popolazione, quelli che vivono nei Paesi più poveri, muore immediatamente, senza soffrire a lungo. Il resto della popolazione sopravvive per qualche anno in un mondo oscurato dalla colossale nube che avvolge la Terra, patendo la fame e le malattie, in una realtá post apocalittica senza legge se non quella del piú forte. L’ultimo umano muore di stenti il 7 luglio dell’anno 2035.
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0 recensioni:
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- Un finale apocalittico. Mi son sempre piaciuto questo racconti "catastrofici"
- mmmhhh, non mi è tanto piaciuto
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