“Se non smette con il trapano io vado su e l’ammazzo.”
“Come sei esagerato,” disse la moglie.
“Ogni domenica è la stessa cosa, qui si diventa matti.”
“Chissà: cosa sta trafficando? Va su vedere.”
“Impazzisco; ora ci vado!”
“Controllati, promettimelo.”
Conrad prese le scale e salì un piano. Bussò alla porta. Il trapano cessò, la porta si aprì.
“Sì?”
“Scusi, ma sono già tre domeniche che non smette di trapanare. Non crede che la cosa possa infastidire?”
“Oh mi scusi, ma entri un attimo.”
“Non vorrei,”
“Si figuri, le mostro cosa combino.”
Conrad entrò nell’appartamento.
“Vede,” disse l’uomo, “riempio il muro di fori.”
“Lei sta riempiendo di fori il suo muro? Mi vuole spiegare?”
“Niente, a me piace di più così. Mi capisce?”
“Lei non può semplicemente riempire il muro di fori!”
“?”
“C’è gente che abita qui!”
“Presto avrò finito.”
“Senta, se non la smette sarò costretto a chiamare la polizia.”
“La polizia?”
“Mi dispiace, e ora se mi permette,” Conrad si stava dirigendo alla porta.
“Aspetti solo un momento per cortesia, guardi qui.”
“Cosa vuole?”
“Sono soldi.”
“Soldi?”
“Quanto vuole per il disturbo?”
“Lei mi sta offrendo del denaro?”
“Io la capisco, vede, voglio pagare per il disturbo che le reco.”
“Non saprei.”
“Mi dia una cifra, su via.”
“Facciamo 100 per foro?”
“100 per foro, affare fatto.”
“Ha bisogno di una mano?”
“No, no grazie, preferisco lavorare da solo.”