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Risatine sospette

“Sopra il tappetino volante Susanna era felice. Volava un piccolo giro sopra la città. L’aria era fresca e pura. I suoi occhi brillavano come minuscole stelle e il suo sorriso era bello quanto il cielo. Non aveva fretta, ma andava spedita, e ogni tanto sorpassava qualche uccellino. Poi di colpo Susanna frenò e parcheggiò vicino ad una nuvola. Si alzò muovendo le braccia in tanti piccoli cerchi e avanzò fino alle frangette del tappeto. Con un agile guizzo si tuffò nella nuvola. Rispuntò gioiosa prillando su se stessa nel centro della bianca nube.”
“Questa è la cazzata più grande che abbia mai sentito Larry,” commentò Billy e vuotò il suo bicchiere.
“È successo Billy, lasciamela raccontare.”
Larry alzò il suo bicchiere e aggiunse:
“Le risatine della bambina...”
“Larry per cortesia, non sono in vena comica, meglio se la pianti.”
“Ma Billy,” disse, e bevendo d’un sorso, “non è una cazzata… Era sul Times. I cacciatori scambiarono quello sghignazzare per il canto di non so quale uccello. E spararono.”
“Nella nuvola? ”
“Sì Billy, scaricarono i loro fucili in aria come impazziti, mirando la nuvoletta.”
“E?”
“Iniziò a piovere.”
“Sì, la madonna.”
“No Billy. La bambina al principio non si era accorta di niente. La nuvoletta si rimpiccioliva, ma lei continuava a nuotare e a cantare.”
“A cantare pure,”
“Sì cioè, a ridere… insomma era allegra, e dal balcone i cacciatori che scambiavano la bimba per il non so quale raro uccello continuavano a caricare i loro fucili e a sparare.”
“Senti, Larry ma cosa stai bevendo?”
“Scotch con acqua… che centra?”
“Pioveva, dicevi.”
“Sì, ecco pioveva; la nuvola diventava sempre più piccola e la bambina continuava a non accorgersi che quelli le stavano mandando su centinaia di proiettili...”
“Proprio cattivi...”
“Sì sì...”
“Dai continua... quanti erano?”
“Una decina, poi di più. In tutto trentatre. Erano saliti sul balcone da tutti i piani del palazzo, e dal vicinato.”
“Già...”
“E sparavano e sparavano.”
“Dai falla corta,” disse Billy e fece cenno al barista:
“Altri due,” ordinò, “pure il mio con acqua.”
Larry non disse niente fino a che non furono arrivati i drink.
“Poi accadde,” continuò Larry svuotando d’un sorso il suo bicchiere.
“Cadde?”

Billy non aveva idea dove abitava Larry, era semplicemente un pazzo qualunque; era sempre così con lui, gli pagavi da bere e sparava cavolate... ma ogni volta riusciva a sorprenderti con un finale incantevole, impossibile da rievocare...

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 18/04/2009 14:03
    impossibile da rievocare... già, conosco anch'io un pazzo che sa sorprendere...
    mi piace!
  • Cinzia Gargiulo il 17/04/2009 22:23
    Molto bello!... Complimenti per la fantasia che hai.
    Un abbraccio...-)
  • Anonimo il 17/04/2009 16:59
    bellissimo!!!! ormai sei una certezza!!!!

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