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Lo scrittore

Era una fredda notte d’inverno e il piccolo appartamento di Celestino si trovava al settimo piano di un vecchio edificio d’appartamenti: appartamento numero, 72. Il ticchettio metallico della sua macchina da scrivere echeggiava nella notte:
Formica, torre, mare, vento, mandorla, divano, bicicletta, ghiacciaio, temporale, libellula, fontana, mattone, orecchino, albero, telefono, matita per gli occhi, calendario, piuma, sudare, amare, sognare, ascensore, candela, camminare, guardare, bambino, serpente, luna, tappeto, piangere, tagliare, raffreddore, nuotare, aspettare, frigorifero, blu, rosso e verde, palla di neve, cucchiaino, vacanza, solitudine, toccare, ferirsi, rospo, pettinarsi, giocare, gatto, incidente, asfalto, caldo, bagnato, secco, una montagna altissima, la rosa e una mela, fagiolo, zuppa di zucca, disegnare e fare il bagno, cantare, perdersi e ubriacarsi, marciapiede, taxi, biglietto per il cinema, imbroglione, pastore, sporcarsi, nave, crosta di formaggio, granello di sabbia, ombra, foglia, panino, scuola, gabinetto, fumo che esce dal camino sopra una casa in città, e baciarsi, forbice, russare, benzina, polvere, desideri inconfessabili, nuv
Qualcuno bussò alla porta. Celestino smise di battere a macchina. Si alzò dalla vasca da bagno, raccolse l'accappatoio da terra, se lo infilò, si strofinò e andò alla porta.
"Sì?"
"Scusi, ma sono le tre della notte!" disse una voce di donna.
Celestino aprì la porta.
"Questa volta ho portato la macchina da scrivere in bagno," spiegò Celestino e si sistemò l'accappatoio tirando per la cintola.
"Eppure il ticchettio della vostra macchina da scrivere si sente ancora!" disse la ragazza. Aveva sì e no vent'anni. Le unghie delle dita dei piedi erano coperte da uno smalto rosso brillante e addosso aveva una maglietta bianca che le arrivava alle ginocchia.
"Ho anche riempito la vasca d'acqua. Pensavo che così il rumore risuonasse di meno," continuò spiacente Celestino.
"È insopportabile!" esclamò la ragazza.
"Mica posso mettermi fuori sul balcone! Ma non ha freddo lì fuori? Perché non entra per un attimo, così ci possiamo mettere d'accordo," disse Celestino.
"Non vorrei..."
"Entri pure, avanti."
La ragazza fece un passo ed entrò da Celestino. Era carina. Aveva capelli corti, spettinati. Si fermò nel mezzo della stanza. Sembrava un po' imbarazzata, ma calma.
"La prego si accomodi."
Celestino indicò il divano. La ragazza si mise a sedere, appoggiò i piedi nudi sul bordo del divano e si coprì le ginocchia con la maglietta.
"Ti va un tè caldo? Ho sempre pronto un thermos con del buon tè caldo. Scusami un attimo."
Celestino tornò nella stanza con il thermos e due tazze. Versò il tè caldo nelle tazze e si sedette sulla poltrona dirimpetto al divano. La ragazza incominciò a sorseggiare il suo tè.

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