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Mitri uno sconosciuto.-

Il sentiero si presentava ripido e sconnesso, io cercavo di non guardare la cima del monte dove ero diretto, i miei pensieri andavano sempre alla visione del corpo del povero Mitri, accasciato in fondo al pozzo, lo avevo riconosciuto dai pantaloni gialli e dai capelli rossi, il resto era fango e acqua, un corpo che si era chiuso come un riccio, dove rimaneva lo sguardo fisso verso il cielo e che ne illuminava gli occhi vitrei, aperti, forse per la caduta, il pozzo era alto una decina di metri, eppure erano presenti dei pioli di ferro che scendevano lungo la sua parete, poteva benissimo cercare di afferrarsi a quei benedetti pioli invece credo che sia stato buttato dentro senza troppe cortesie.-
Avevo guardato intorno al pozzo per vedere se trovavo qualche indizio, ma ormai il giorno stava finendo, rientravo per chiamare il Brigadiere Mossi, prendere una pila, passare poi dal prete Don Chimini, e dal Sindaco Guidacci, poi tutti insieme avremmo fatto i nostri passi, invece appena arrivato alla cima della collina che porta verso il paese, mi fermo per riposare un attimo a pensare, appoggiandomi su una pietra che serviva da sedile mi sentii chiamare, marescià, tipico dei paesani, tutti marescià, era Rocco il contadino, un tipo un po' indietro e rozzo nel parlare, subito pronto alla battuta per difendersi da un attacco verbale che di solito usavano i ragazzi del paese per prenderlo in giro, battutte che a volte, le più non ci azzeccavano."Senta Marescià, ho visto che in paese ci stà la macchina dei Carabinieri colleghi vostri, sapevate hè"che cosa facessero i colleghi in paese non potevo saperlo, anche perchè del morto credevo di saperlo solo io, come facesse Rocco a sapere che ero lì neanche, mi alzo dal mio sedile, mi dirigo verso il paese dista un centinaio di metri, 300 anime tra pensionati e vedove, i giovanotti sono andati via in città, in cerca di fortuna, che di solito si fermano alla fabbrica del vetro dal Commendator Vespini, sfruttandoli, ma è l'unica realtà di lavoro nella zona, vanno via ma sono vicini al paese, si accontentano e spendono gli stipendi nei due bar vicino alla fabbrica sempre di proprietà dello sciacallo, ma questo me lo tengo per mè, visto la posizione che investo e bene non esternare le mie idee personali. Rocco aveva ragione una macchina della compagnia era in piazza che mi aspettava, quando fui a tiro il capopattuglia mi si piazzò davanti salutandomi militarmente, risposi per educazione militare anche se sono per i fatti concreti invece che troppa formalità, mi diede un fonogramma annunciando che il magistrato di turno stava arrivando per visionare il morto. Restai un attimo a pensare, chi aveva potuto dire al magistrato del morto, se non l'assassino oppure un testimone, la macchina riprese la strada per la città che dista una decina di chilometri, io verso la caserma, di piantone era sempre il brigadiere Mossi oppure il carabiniere Mancuso, visto che il Mancuso non era rientrato aspettammo il magistrato per andare tutti insieme al pozzo, intanto chiamai il sindaco il prete e il dottore, appena arrivò il giudice Scorsi tutti insieme andammo al pozzo, sembrava una processione perchè poi si accodo, Rocco, Mauri il farmacista, più una delegazione di una decina di donne che era le più pettegole del paese, pensai "ecco ora manca il Don che inizia la predica" non appena finito di pensarlo sentii,"Per il morto possiamo pregare, con il rosario dei morti" le donne cominciarono la litania, io volevo invece trovare una scusa per andare più in fretta verso il pozzo lasciando il gruppo indietro a pregare, amen:-

 

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1 commenti:

  • Anonimo il 28/04/2009 14:51
    Bel racconto, mi è piaciuto!
    Ma a mio parere, controllerei la punteggiatura.

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