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Stanza 617, quegli uomini

Durava da un paio di giorni: una pala meccanica mordeva e sbriciolava un marciapiede e il rumore della scavatrice irrompeva assordante nella stanza; David non ne poteva più; ottuse, disciplinate, inutili frenetiche vite. Era un inferno. Non udiva più il muggito delle mandrie, gli uccelli, gli animali selvatici. Sono fuggiti, scomparsi. Spostò con fatica una mano, afferrò il pulsante sopra il lenzuolo e pigiò sul bottone rosso per sempre.

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 12/09/2009 13:18
    E da un bel po' che non leggevo qualcosa di tuo... comunque mi è piaciuta molto. Vorrei leggere qualcosa di tuo un po' più lunghetto
  • Anonimo il 15/07/2009 15:06
    ben scritto... letto d'un fiato... complimenti per stile linguaggio e contenuto

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