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Un viaggio in Sud Africa

Iniziò a Roma, all’aeroporto di Fiumicino, Carlo arrivò come d’abitudine per tempo, anche per salutare un vecchio amico funzionario della Compagnia aerea. S’incontrarono al bar a bere “l’ultimo caffè decente” prima del viaggio con destinazione Sudafrica e, come sempre, l’amico lo accompagnò a fare il biglietto.
C’era un altro conoscente alla biglietteria perciò, essendo presto, c’era anche una bella scelta di posti in “business class”. Alla rituale domanda: - Che posto preferisci? ?" Carlo rispose: - Finestrino, top, con una bella ragazza seduta di fianco -; alla risata generale, l’amico disse - Si può fare -.
Ritornarono a sedersi al bar, nell’attesa dell’ora d’imbarco rivangando i tempi passati e di tutte le volte che si erano incontrati per una partenza o un transito. Ad un tratto squillò il telefonino dell’amico:- Si, si, glielo dico, sarà contento, grazie ciao - ; l’amico si girò verso Carlo con un sorriso - La tua compagna di posto si chiama Marisa, è bolognese, ha 35 anni, nera di capelli ed un sorriso molto accattivante; lavora come “area manager” nell’abbigliamento e va a Johannesburg per acquistare pellame, hai visto come trattiamo bene gli amici noi romani? ?"
Carlo rispose con un sorriso: - Vedremo, scherzoso come sei, magari mi hai messo di fianco una befana, ma se è così me la pagherai, non ti porterò più regali! ?"
Venne il momento dell’imbarco, giunto sull’aereo Carlo, vecchio marpione, ebbe un’idea: fece sparire la sua coperta e la infilò nel cassettone che c’era sotto il finestrino del “top” del 747 e si mise in attesa; era un’attesa alla cieca, l’ingresso del “top” era a poppavia perciò non avrebbe visto la ragazza fino a che questa non si fosse seduta di fianco a lui. Finalmente arrivò, senza darlo a vedere Carlo la osservò attentamente: era veramente una bella ragazza, capelli neri lunghi sulle spalle, seni rigogliosi, alti, che premevano sulla camicetta di seta nera; una donna di carriera, ma molto femminile e soprattutto con un dolce sorriso, truccata discretamente, proprio una donna di classe.
Carlo educatamente fece un cenno con la testa e continuò a leggere il libro inglese sulla fauna del Sudafrica; lei, dopo aver sistemato le sue cose, tirò fuori un settimanale e iniziò a leggere.
Venne servito da bere e Carlo accennò ad un brindisi e disse: - Speriamo in un buon viaggio, a volte si trovano molti vuoti d’aria su questa rotta - , lei gli rispose - Ah, è italiano! Credevo fosse sudafricano perché leggeva un libro scritto in inglese?"
Carlo le fece notare che lui viaggiava spesso su quella rotta e che non l’aveva mai incontrata; lei confermò che era il suo primo viaggio in Sudafrica.
Iniziarono a parlare del più e del meno e Carlo portò l’argomento sugli oroscopi, che lei stava leggendo, affermando di non crederci ma nel frattempo, di avere una specie di preveggenza. Lei, come tutte le persone intelligenti, trovava quest’argomento affascinante perché trascendeva tutte le regole razionali e stimolava la speculazione filosofica. - Come si manifesta questa sua…. qualità? ?" lei chiese?" Leggo, leggo il pensiero degli altri, non sempre, ma in determinate condizioni riesco a scoprire molte cose. - Lei ridacchiò dubbiosa e un po’ per scherzo e un po’ sul serio disse a Carlo: - Se vuole che la credo deve indovinare qualcosa di me - Carlo dentro di sé ridacchiava e pensava che la pesciolina s’infilava nella rete da sola.

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