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Il ciclo degli elemnti-l'altra dimensione capitolo 2:risveglio

Quando riaprì gli occhi non era più nel posto dove era svenuto, gli faceva male ogni singola parte del corpo. Voltò il capo sulla sinistra, ora capiva dove si trovava: era steso su di un letto.
-Non ti devi muovere! Non sei messo tanto bene!- disse una voce femminile.
Miguel non rispose. Dove si trovava? Una donna entrò nel suo campo visivo: era alta, mora con gli occhi verde smeraldo screziati di marrone, le sue labbra carnose erano ricoperte da un sottile strato di rossetto rosso.
Il ragazzo la guardò attentamente: chi era?
-Come ti senti?- li disse, la sue voce era calda e amorevole, e a Miguel sembrava che a parlare non fosse un estranea ma sua madre,
-Benino! Grazie!- mentì, non era vero sentiva male dappertutto, ma dato che quella donna l'aveva salvato decise di non dirle la verità,
-Come hai fatto a ridurti in quella maniera?- gli domandò con tono apprensivo, ma no gli fu data risposta. Miguel sapeva bene che non era più nella sua dimensione, e perciò non poteva raccontare ciò che gli era accaduto, soprattutto raccontarlo ad una estranea (anche se l'aveva salvato).
-Non vuoi parlarne eh?! Va bene, ma almeno dimmi chi sei?-
-Mi... Miguel!-balbettò il ragazzo.
Una fitta al petto lo fece sobbalzare, andò per toccarsi, ma la mano della donna lo bloccò:
-Se ti tocchi il mio lavoro non sarà servito a niente! Sono una dottoressa, il mio nome è Beatrice ma tutti mi chiamano Tea!- spiegò.
-Avevi dei brutti tagli e una ferita profonda, ma li ho ricuciti, tra due o tre mesi non ti ricorderai neanche di averli avuti, ho dovuto anche farti una piccola trasfusione di sangue perché ne avevi perso molto- terminò.
Miguel non aveva parole, lo aveva salvato, e non sapeva come, ma sentiva la presenza di qualcosa di magico all'interno di quella casa, o il pugnale o uno dei combattenti si trovavano in quel luogo, ma senza l'oggetto non avrebbe mai trovato il combattente, la fortuna forze stava girando dalla sua parte, e con quei dolci pensieri Miguel si addormentò nuovamente.

***
Aprì gli occhi nuovamente, ora il dolore si era leggermente placato:
-Buongiorno!-, era la voce di Tea
-Sono due giorni che dormi, finalmente ti sei svegliato!-, la voce di quella donna faceva sentire Miguel in pace con il mondo. Il ragazzo si mise a sedere sul letto, si guardò il petto, tutte le ferite a poco a poco si stavano rimarginando e i lembi della pelle erano tenuti insieme da un filo bianco:
-Cerca di non muoverti, non sei in grado di muoverti a tuo piacimento, e non ti puoi permettere questi lussi ancora!- gli disse mentre lo faceva coricare nuovamente.

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