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Lei è la mia vita!

Fuori piove, sul vetro della finestra mille goccioline fanno gare di velocità. L'inverno è arrivato, e l'oscurità non tarda ad invadere tutto: alle cinque è già tutto buio.
Guardi per l'ennesima volta il cellulare, togli il blocca tasti, guardi tra i messaggi, e rimetti il blocca tasti.
La testa va avanti e indietro, i pensieri non hanno un loro senso, tutto non ha senso in questo mondo di cavolo! Il cellulare non squilla, non arrivano messaggi, e dalla finestra si vede solo un palazzo di mattoni, antico, come questo, ma ben saldo sulle sue fondamenta.
Poggi i piedi sulla scrivania, tra il computer e il monitor, e continui a guardar fuori. Il cellulare ancora non suona, non vibra, niente! Assolutamente niente!
I pipistrelli iniziano i loro giri attorno ai palazzi, alla ricerca di cibo o di chissà cos'altro. L'orologio segna già le cinque, tutto dovrebbe essere già finito ormai, ma il cellulare non si illumina. La chiamata non arriva, la notizia ufficiale non c'è.
Ti leghi i capelli, inizi a sudare, ti sbottoni leggermente il pigiama. Ti fa ancora caldo, eppure fuori fa freddo! Metti i piedi per terra e ti alzi dalla sedia; sei già arrivata alla porta, quando ti blocchi, torni indietro e prendi il cellulare.
Vai in bagno e ti lavi la faccia con acqua fredda, gelata, ti si è gelato il cervello, il cuore, tutto! Il mondo ormai non ha senso, il mondo è freddo!
Rimetti la canzone che ti accompagna da giorni, i fatidici giorni prima della "catastrofe".
Ti asciughi in fretta la faccia e le mani, e poi vai sul divano, poggi il cellulare sul tavolino e ti siedi. Porti lentamente, dolcemente, con fatica le gambe al petto, la posizione fetale ti ha accompagnato sin dai primi nove mesi, ti da sicurezza, non ti fa sentire sola, anche se, guardandoti in giro per la stanza, l'unica cosa che pensi è di essere sola al mondo!
Guardi un'altra volta il cellulare, Niente!
Poggi la fronte sulle ginocchia, non ce la fai più, sei stremata, il sonno ti prende e ti lascia, è come se volesse tormentarti, angosciarti, distruggerti!
La musica si ferma. Il cellulare si accende e vibra. Non inizia neanche a suonare che lo hai già fra le mani, lo guardi, lo analizzi, il pollice è sul tasto verde. Un attimo di esitazione, e vai!
"pronto, si, si. Si. Mhm. Ho capito. Va bene. E come sta lei? Ah, ok. Ciao, a dopo! Tienimi informata!"
Chiudi la chiamata, tasto rosso. Sospiro lento, leggero, pauroso! Poggi il telefono di nuovo sul tavolino, e ciò che avevi nel cuore da giorni sale, sale, sale! È un groppo alla gola che devi toglierti, è più forte di te! Urli a squarciagola, finché quell'urlo non si rompe in un pianto.
Non hai più forza di dar forza a tutti. Sei tu la spalla, l'aiuto, il supporto di chiunque abbia bisogno. Ma ora sei solo tu! Non c'è nessuno bisognoso d'aiuto, non c'è nessuno che ti chiede un consiglio, non c'è nessun problema di cui occuparsi! Ci sei solo tu e quel cellulare, quella chiamata che speravi arrivasse da tempo, ed una persona che ormai hai la certezza ti starà accanto per sempre!

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3 commenti:

  • alessandro magno il 26/11/2009 16:32
    bella ma molto descrittiva nei particolari quasi angoscianti, dovresti essere molto più coincisa nei tuoi sentimenti, esprimere ciò che provi con poche parole, cmq complimenti
  • Arianna Galantino il 22/11/2009 16:01
    *_* k bella... fa commuovere
  • Francesco Scardone il 22/11/2009 02:25
    Non c'è limite al peggio...

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