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Il primo pasto

L'uomo mi guardò e mi disse con voce soave:
- Stai bene mio giovane amico?
- Si, grazie per avermi salvato
- Rise - O non preoccuparti -
- Vorrei farle una domanda se mi permette
- Certo fai pure
- Lei è umano?
- rise di nuovo - Dubbio ragionevole dopo quello che hai visto amico mio - si fece serio - non sono più umano da tanto, tanto tempo
Rimasi stupito da quella sua affermazione e continuai a guardarlo, a guardare quegli occhi ipnotici, pieni di fascino e carisma. Lui iniziò a fissarmi e disse:
- Scusami, che scortese non mi sono presentato, il mio nome è Vernard le Trav e qual è il tuo nome?
- Io sono Carl Zero
- Ora ascoltami Carl, ti sto per offrire una scelta dalla quale dipenderà il resto della tua vita, ora ascolta quello che ti dirò e dopo dimmi la tua scelta - annuii - al mondo esistono creature mortali come animali e uomini con un'anima che dopo la morte sale al cielo, ma esistono anche creature immortali, anime rimaste sulla terra con sembianze umane ma con abilità straordinarie, questi esseri sono i vampiri, i loro poteri e la loro stessa vita hanno un prezzo, come del resto tutto ciò che c'è in questo mondo e quel prezzo è il sangue, io sono un vampiro e ora mio giovane amico ti offro una scelta: continuare la tua vita da mortale e essere soggetto a malattie oppure condurre una vita immortale senza malattie
- La mia gente è morta, i miei genitori sono morti e tutti quelli che conoscevo sono morti, questa vita non ha più alcun significato, scelgo la vita da immortale
- Così sia!
Vernard si avvicinò al mio corpo, scostò la mia chioma nera e mi morse il collo. L'umano divide le sue sensazioni in felicità, tristezza, dolore ma descrivere ciò che provai è impossibile, una definizione che si avvicina a ciò, può essere quella di un piacere verso cui si è restii, un piacere proibito; sentii il sangue scorrere via dalle mie vene, un sensazione di freddo mi stava avvolgendo; le palpebre divennero pesanti come enormi macigni e, lentamente, si chiusero. Dormii fino al mattino, quando mi svegliai ero in una stanza di albergo, ben arredata: c'erano mobili di ottima manifattura; uno splendido tappeto persiano; tende color sabbia leggermente spostate, dalla finestra filtrava una luce accecante. Osservai i vestiti che avevo addosso, ero vestito con un comune pigiama ma il letto era bellissimo, le coperte color oro erano decorate con ricami rappresentanti fiori e piante. Mi alzai dal letto e entrai nel bagno, infilai le mani nella bacinella in porcellana e mi lavai il volto, uscii e raggiunsi la sala da pranzo, c'era un tavolo e due sedie, una delle due era occupata da Vernard, mi guardò sorridendo, mi sedetti e parlai con lui:
- Buon giorno, ma i vampiri non odiano la luce?
- Rise - Sciocchezze Carl, anche perché non ne vedo il motivo, la luce è così bella -

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3 commenti:

  • myatyc myatyc il 17/01/2010 00:50
    La trama è buona... ma ci sono parecchie imprecisioni di punteggiatura e nel discorso... il primo episodio a mio avviso era scritto meglio..
  • Kartika Blue il 09/01/2010 10:29
    mi piace molto questo racconto vampiresco... attendo il seguito!
  • Marco Ambrosini il 09/01/2010 06:51
    è il "sequel di incontro con Vernard"

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