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PERSONE DI CERVELLO E NON - LA DINASTIA DEI MAXIMUS

Molte volte possiamo vivere eventi che a prima vista sembrano normali, quasi monotoni e ripetitivi, ma che in realtà nascondono situazioni ben più gravi di quelle apparenti. Per intenderci meglio basti pensare a quelle persone che normalmente, quasi meccanicamente, quando siedono a tavola e tra le pietanze c’è, ad esempio, il pollo, loro non lo mangiano. Se analizziamo bene, loro non mangiano il pollo perché non gli piace il sapore del pollo, oppure non sopportano di mangiare animali che da vivi fanno quasi tenerezza, oppure sono vegetariani. Ecco, mille cause possono essere dietro il fatto che a loro il pollo non piace.
Nella mia famiglia dietro comportamenti oramai naturali, c’è qualcosa di diverso. Forse in ogni elemento della mia famiglia c’è la voglia di prevalere sugli altri, di imporsi con le proprie armi, di rendersi superiori. Ecco, adesso vi racconterò come vedo nella mia mente la mia famiglia.
Nel mio nucleo familiare si possono distinguere due scuole di pensiero, ben distinte tra di loro, con le proprie usanze, modi e cultura. La maggioranza è formata dalle “Persone di Cervello”, che comprende i Quadri Dirigenti, suddivisi in Dirigente Massimo (mio padre, amichevolmente detto Maximus) e Dirigente Minimo (mia madre, amichevolmente detta Minimus) e a seconda delle occasioni uno o più figli, che a causa della loro precarietà, vengono chiamati Vaghi.
Un’esigua minoranza è composta dalle “Persone senza Cervello”, che comprende, a seconda delle occasioni, uno o più figli (affettuosamente detti Mezzi Cervelli).
Io per mia sfortuna o fortuna, appartengo di diritto ai Mezzi Cervelli, e di conseguenza il mio operato, in qualunque campo venga applicato, subisce una notevole svalutazione, con percentuali che raggiungono il 50-60%. Questa forte diversificazione, con dovute restrizioni, comporta il subire silenzioso e l’assuefazione alla condizione con gravi conseguenze per chi, a seconda delle occasioni, le subisce. Casi di ribellione o di distacco non si verificano mai se non in rare occasioni, ed io ho avuto la fortuna di viverne una in seconda persona, perché in prima non mi è concessa.
Per far ben comprendere ciò che ho detto vi racconterò la parabola del “Figliolo Prodigio”, ovvero come ti apprendo l’insegnamento e subito lo metto in atto.
All’epoca mio fratello faceva parte, a pieno merito, dei Mezzi Cervelli, e durante un lavoro commissionatoci dal Maximus, si verificò il primo evento che era da preludio a ciò che sarebbe successo in seguito nella persona, nel modo di fare di mio fratello. Mentre eseguivamo, come da ordine, il lavoro commissionatoci, mio fratello ebbe come un attimo di esitazione (gravissima mancanza), come un pensiero (mai usare il cervello per cose che non interessano al Maximus), che lo fece alzare in piedi, voltarsi verso il luogo dove s’intratteneva il Maximus, aprire lentamente le braccia ed iniziare quasi a pregare (anche se io credo che erano delle imprecazioni). Una luce ci abbagliò, era quella del faro che c’illuminava quando lavoravamo di notte, ed il Maximus ci ordinò di tornare al lavoro. Mio fratello in quel momento si voltò verso di me e mi ordinò di continuare a lavorare in modo diverso da come lo aveva fatto il Maximus, io all’inizio mi rifiutai, ma lui insistette ed io ripresi il mio lavoro con le nuove direttive, anche perché io ero un Mezzo Cervello di diritto, e non avrei mai potuto ribellarmi ad ordini precisi.

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2 commenti:

  • Alfa Alfa il 22/09/2008 16:24
    piacevole la lettura scorrevole e intrigante l'argomento... a rileggerti

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