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La Giornata della Smemoria 2010

Quando la Germania vinse 4 a 3 sulla Polonia ai mondiali del '39, fu allora che scoppiò la II Guerra Mondiale. Adolf Hittero era il Cancelliere tedesco, e come cancelliere aveva giustamente in animo di cancellare tutto. Il pio Papa Pio pigolava energicamente e vibratamente con un inconfondibile "pio pio pio", mentre in Italia c'era Lui e quando c'era Lui i treni arrivavano in orario (ce n'erano pochi sia di treni che di orari). Il ministro della Comunicazione era Goebbels una specie di Brunetta però più alto e meno isterico. Gli ebrei e i diversi di ogni specie, compresi gli stranieri senza lavoro e gli handicappati, venivano inviati nei Campi a lavorare la terra, per la stanchezza si ammalavano e poi morivano, morivano come mosche. Fu così che per evitare l'invasione di mosche, e pure quella di Mosca, i cadaveri - ma solo quelli delle persone vive che stavano per morire, mica tutti - venivano bruciati nei forni. Fu evitata una catastrofe umanitaria, inoltre l'energia prodotta dai forni serviva a produrre elettricità e calore che andavano a riscaldare tutti gli edifici dei Campi. Ci furono però dei casi in cui si esagerò - degli errori umani - e questi orrori umani si giocarono il tutto per tutto alla finalissima che si disputò a Norimberga qualche anno dopo. Gli ebrei non si estinsero ma anzi ci guadagnarono pure uno Stato che prima non ce l'avevano ed erano dispersi su tutta la Terra, un po' come i palestinesi che però sono arrivati secondi e quindi uno Stato non ce l'avranno mai. A un certo punto come nei migliori film di guerra americani arrivarono i giapponesi, che volevano invadere la Cina ma sbagliarono rotta e invasero le Isole Hawaii facendo incazzare a tal punto gli americani che gli sganciarono non una ma due bombe atomiche che, si è saputo di recente, hanno fatto solo duecentomila morti e non quattrocentomila, le solite mistificazioni della sinistra. A proposito di sinistra! In Russia c'erano i comunisti, mangiavano i bambini, i cosacchi erano pronti a far abbeverare i loro cavallacci atei e sudici nelle fontane di Piazza San Pietro, e se Stalin non si fosse messo d'accordo prima con Hitler per spartirsi l'Europa dell'Est, poi con Churcill e Roosevelt per spartirsi l'Europa occidentale e il resto del mondo intero, adesso non giocheremmo a Risiko perché non esisterebbe. E soprattutto non avremmo scoperto che le bombe atomiche e la guerra fredda ci hanno salvato la vita e la salute, così come il vino fa bene al cuore e il chewing gum aiuta a prevenire la carie! Non capisco perché i libri di storia ci mettano tutte quelle pagine a spiegare queste cose, come vedete ci vuole molto meno ed è tutto vero perché le notizie vengono dalla televisione, dai giornali e da Internet. Ora vi saluto, devo finire di leggere il mio primo libro, che anche lui parla di queste cose. Ho pianto tanto leggendolo, il diario di Anna Falchi: la vita agiata, poi rinchiusa nel seminterrato del castello di Zagarolo, dimenticata per anni nel magazzino costumi dello studio Nomentano 5 e infine deportata alla Vita in Diretta dove, costretta in un involucro di silicone, ha subito orribili menomazioni, lo si capisce da quello che dice poveraccia. In libreria ci ho pure un libro che l'ha scritto una tale Anna Frank ma a me le figlie dei padroni delle acciaierie che si mettono a scrivere per ammazzare il tempo mi sono sempre state antipatiche. Si avvicina, come ogni anno, il giorno della Memoria: è un giorno importante, sapete? Ma per quanti sforzi io faccia, non riesco a ricordarne il motivo. Secondo la moglie del barista la colpa è di questo tatuaggio coi numeri che mi ritrovo da tantissimi anni, non deve portare un gran che bene perché i numeri me li gioco sempre ma non vinco mai niente. Fosse che devo grattare da qualche parte?

 

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5 commenti:

  • Minalouche TS Elliot il 28/01/2010 18:16
    Probabilmente è così... ho un senso dell'umorismo differente... ma non mi pare di aver mai trovato qualcosa che descrivesse in modo comico quanto è accaduto... magari non ho guardato bene.
  • Paolo La Montagna il 28/01/2010 10:50
    Se non sai ridere di una tragedia, non sai ridere (antico proverbio yiddish).
  • Anonimo il 27/01/2010 23:19
    Sono indeciso. Non capisco se sei geniale o fuso . Concordo con Minalouche TS Elliot ( un Nik più semplice, anche te, no, e? ) . Comunque, in generale il tuo racconto è simpatico; sei un po' pesante in alcuni passaggi.
    Ciao
  • Minalouche TS Elliot il 27/01/2010 13:59
    Concordo sul finale che salva tutto, non ho capito l'ironia, nel senso che non credo ci sia da fare ironia su quanto accaduto, e ho trovato davvero superficiale buona parte del racconto, minimizzando e ironizzando su tragedie causate dall'uomo, ma, come ho scritto all'inizio, il finale lo salva... secondo me, in un altro contesto, il tuo modo di ironizzare si sarebbe prestato ad un bel racconto, in questo no... son io che non riesco a ridere su questo, forse è un problema mio, ma davvero fa male leggere questa leggerezza.
  • Giancarlo Stancanelli il 27/01/2010 13:46
    Bravo.
    Hai scelto un argomento che definirlo delicato è un blando eufemismo. Potevi buttarti sul "patetico" con lo scopo di far riflettere e invece hai scelto la strada dell'ironia. Ironia nera in certi punti, ma a me non dispiace.
    E poi, casomai ci fossero dei "detrattori" il finale salva tutto.
    Ripeto, bravo veramente.

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