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L'ultima sera in discoteca

Disteso sul letto piangeva. Calde lacrime rigavano il suo viso e bagnavano il cuscino. L'orologio ticchettava incessantemente, segnava le 4. Un'altra notte insonne. Da quanto non dormiva ormai? Erano passati mesi da quando avevano chiuso quella storia, eppure il suo ricordo lo tormentava, notti insonni affollate di pensieri si susseguivano incessantemente. Si alzò, andò verso la cucina per versarsi un bicchiere d'acqua, era esausto, era stupito del fatto che piangere lo stancava molto di più di un allenamento completo. Si appogiò al tavolo della cucina mentre beveva, erano stati mesi duri, sembrava che la voglia di vivere fosse scomparsa, faceva le cose svogliatamente e con molta più fatica, tutti i suoi amici dicevano che era cambiato, che si era come spento. Il suo fuoco interiore era scomparso nel momento stesso in cui si erano lasciati, aveva perso tutta la sua combattività, tutti gli altri problemi quotidiani erano passati in secondo piano, era esausto. Posò il bicchiere e si affacciò al balcone, era una fredda notte invernale. Gli piaceva il buio, gli dava quell'attimo di serenità che mancava durante la giornata. Guardò il cellulare, il display era nero, sperava sempre che si illuminasse, che lei gli mandasse o gli rispondesse ad uno dei suoi numerosi messaggi, ma non accadeva ormai da molti mesi, 6 per l'esattezza. Che mesi di inferno che erano stati, sopratutto il primo, aveva perso la voglia di mangiare, di vivere, quando era tornato in palestra aveva perso 10kg, era irroconoscibile, anche in combattimento era calato, meno veloce, meno attento, sembrava quasi che gli piacesse essere colpito, che avesse voglia di provare sulla pelle quello stesso dolore che da mesi regnava nel suo cuore. Aveva ancora salvato l'ultimo messaggio di lei "Dimenticami" diceva "è meglio per tutti e due". Ma per lui non era meglio, era stata la cosa più bella di tutta la sua vita ed adesso era finita, come una bolla di sapone che scoppia all'improvviso la loro storia, che faticosamente era riuscito a costruire, era finita. Non si arrendeva però, la voleva ancora ed ancora avrebbe provato a stare con lei. Certi amori non si dimenticano. Aveva provato a cercare altre ragazze, ma non ci usciva mai più di una volta, perchè in ognuna di loro cercava lei, ma in nessuna la trovava, magari qualcuna poteva vagamente assomigliarle ma nessuna era lei, e lui aveva bisogno solo e soltanto di lei. Decise di farsi una doccia, l'acqua calda lo avrebbe aiutato a riprendesi un pò. Si spogliò ed entrò sotto l'acqua, era come un balsamo per le sue ferite invisibili. Stette sotto l'acqua a lungo, si cambiò e guardò l'ora, erano le 5, decise di provare a dormire un paio d'ore, si mise sotto le coperte e chiuse gli occhi. Si sveglio alle 8 dopo un sonno leggero ed agitato, si sentiva più stanco di prima. Andò in cucina per farsi un caffè, la segreteria segnava un messaggio, mentre preparava la moka l'ascoltò, era Alessio che gli diceva di passare da casa sua oggi per stare un po' insieme. Era indeciso a 20 anni era brutto non avere voglia di uscire ma a lui quella voglia proprio mancava, comunque decise di andare, dopotutto era il suo migliore amico, non gli avrebbe fatto male. Finì di bere il caffè si mise un paio di jeans e la camicia e si avviò da Alessio. Arrivò 10 minuti dopo essere uscito, parcheggiò e citofonò a casa del suo amico. Gli aprì subito e quando salì lo vide ancora in pigiama che si preparava qualcosa per fare colazione, si salutarono ed Ale gli chiese come andava. Lui lo guardò poi accennò un sorrisetto ironico e disse "Come vuoi che vada? Come tutti gli altri giorni" Ale guardò le borse sotto gli occhi e gli chiese "Neanche stanotte hai dormito vero?" lui scosse stancamente la testa e crollò sul divano "3 ore, ma è come se avessi dormito 20 minuti" era distrutto. Alessio lo guardò, non era rimasto nulla del ragazzo che era una volta, prima era sempre allegro, pieno di energie, amava vivere ora era come se qualcosa dentro di lui si fosse spezzato, sempre stanco triste e senza voglia di fare nulla. "Tu stasera vieni in discoteca con me, e non accetto rifiuti, a costo di portarti di peso dopo averti legato" Marco sorrise, sapeva che non scherzava, annuì, poi aspettò che finisse la colazione. Fecero un giro in centro, era una bella giornata ma Marco non lo notò, pranzarono fuori, poi tornarono a casa di alessio, guardarono un film, giocarono un po' al computer, poi si prepararono la cena. Finito Marco tornò a casa per farsi una doccia e cambiarsi, ma non era stata una buona idea, i pensieri ed i ricordi tornarono ad assalirlo, avrebbe voluto chiederle di andare a vivere con lui, non aveva potuto. Finì di vestirsi e raggiunse Ale, poi da lì si avviarono verso la discoteca, avrebbero dovuto incontrare un paio di amiche di Alessio li davanti. Arrivanono e fuori c'era già una fila interminabile, Alessio fece una telefonata per dire che erano arrivati, e dopo qualche minuto le sue amiche arrivarono. Alessio le salutò e poi fece le presentazioni "Marco ti presento Francesca e Chiara", Marco strinse la mano ad entrambe, una era castana poco più bassa di lui, il fisico tonico dimostrava che era una ragazza sportiva, l'altra aveva i capelli più scuri un poco più bassina della prima, anche lei abbastanza tonica, con due bei occhi marroni. Alessio si avvicinò a Chiara la più alta delle 2, Marco capì che era quella che gli interessava, per cui si mise a fianco di Francesca, ma era come se lei non esistesse, l'ascoltava distrattamente e rispondeva freddo. Dopo un'oretta riuscirono ad entrare, le 2 ragazze li trascinarono al centro della pista, e si scatenarono subito, Alessio dopo poco si lasciò andare, mentre Marco era come assente. Gli piaceva abbastanza ballare, aveva anche preso qualche lezione di break dance, ma quella sera era distratto, come molte altre sere da mesi. Dopo qualche minuto si allontanò per prendere un drink, la ragazza che doveva stare con lui non era molto contenta di questo, avrebbe preferito che rimanesse li con lei, ma lui assicurò che sarebbe tornato subito e forse lo avrebbe anche fatto veramente, una notte di svago dopotutto gli ci voleva. Si avvicinò al bancone ed ordinò un wisky liscio, era il suo alcolico preferito, e quando arrivò lo bevve tutto d'un fiato, poi tornò indietro, più per fare un favore alla ragazza che per vera voglia. Ritornò in pista, la ragazza si strusciava ed avvicinava le labbra alle sue ma lui si scostava sempre, non era lei che voleva. Poi ad un certo punto si bloccò, aveva sentito un profumo particolare, ringraziò il suo olfatto sensibile perchè quel profumo lo poteva riconoscere tra mille. Guardò Alessio gli si avvicinò e disse "è qui". Ale per un attimo non capì, poi comprese "dov'è?" chiese. Marco fece cenno di seguirlo, Ale chiese alle ragazze di aspettarli, poi si avviò con lui. Marco seguì la scia del profumo e finalmete la vide, e quello che vide lo fece paralizzare. Lei era tra le braccia di un altro un perfetto sconosciuto, e si stavano baciando. Per un attimo Marco rimase immobile, poi il cervello si spense e cominciò ad avanzare verso lo sconosciuto, voleva disintegrarlo. Alessio dietro di lui fece appena in tempo ad afferrarlo da un braccio, e iniziò a tirarlo indietro, ringraziò che il suo amico era più debole del solito, anche se comunque stava facendo una fatica immane a tirarlo. Marco cercò di divincolarsi, poi vedendo che con la forza non riusciva, usò una piccola mossa che Alessio stesso gli aveva insegnato avendo praticato per anni le arti marziali, e si liberò scomparendo tra la moltitudine di persone. La cercò di nuovo e vide che si stava avviando all'uscita con lo sconosciuto, li seguì, arrivato all'uscita fu bloccato da un gruppo di ragazzi che ballavano, si fece largo a spallate ed arrivò alla porta. Uscì fuori e si guardò intorno un paio di volte, poi un rumore di tacchi in un vicolo laterale lo spinse ad andare da quella parte. Si affacciò al vicolo e la vide attaccata al muro metre lo sconosciuto la baciava, ma lei cercava di divincolarsi, ma lui la teneva con forza. Marco vide altri 2 ragazzi avvicinarsi alla coppia, erano sicuramente amici del tipo, poi sentì la voce di lei "no, ti prego, lasciamo andare, no per favore" stava piangendo. Lo sconosciuto rise e gli disse "taci puttana, adesso ci divertiamo un po' e poi forse te ne puoi andare" e gli mise una mano sotto la maglietta stingendole il seno. Qualcosa si accese dentro Marco, la rabbia si era trasformata in furia, non aveva mai perso il controllo, aveva sempre avuto paura delle conseguenze, sopratutto da quando aveva iniziato a fare sport di combattimento e ad allenarsi sempre di più, sapeva di poter fare molto male. Si spostò alla velocità della luce e caricò un pugno sulla faccia di quello che la stava baciando, lo sconosciuto cadde a terra e strisciò per qualche centimetro. Lei si riparò dietro le sue spalle, piangeva, non lo riconosceva, aveva il volto trasfigurato, erano mesi che non si vedavano ma anche lei non lo aveva dimenticato, aveva rotto la relazione perchè non credeva di riuscirgli a dare quello che lui meritava, e voleva che si trovasse un altra, ma a quanto pare neanche lui era riuscito ad andare avanti, ed ora era lì per salvarla. Gli altri due non persero tempo e si avventarono su di lui, Marco schivò il primo colpo e con due veloci ganci li mise al tappeto, ma si sarebbero rialzati presto, si girò e le disse "vai dentro cerca Alessio fallo venire qui sbrigati" lei lo guardò con gli occhi pieni di lacrime e scosse la testa, non voleva lasciarlo da solo, "sbrigati" gridò lui e lei corse dentro. Adesso era solo contro tre, ma la rabbia che aveva in corpo gli raddoppiava le forze, era vivo come non lo era da mesi, doveva uccidere quei tre bastardi. Arrivò dentro la discoteca e freneticamente cercò Alessio e lo trovò che ballava con 2 ragazze, lo raggiunse e tra le lacrime gli disse quello che era successo. Ale corse fuori seguito da lei, era in pensiero, non tanto per il suo amico, sapeva cavarsela, ma per quei tre, sapeva che Marco avrebbe perso il controllo e forse avrebbe commesso qualche sciocchezza, forse li avrebbe uccisi nel vero senso della parola. Arrivarono al vicolo, 2 di quei tre bastardi erano stesi a terra apparentemente privi di sensi, il terzo aveva in mano un coltello, ed Alessio vide con orrore che Marco si teneva lo stomaco, forse era stato ferito. Il tipo si avventò su Marco cercando di accoltellarlo alla gola, con un rapido movimento Marco lo schivò e lo disarmò spezzandogli il braccio, poi raccolse l'arma. Lei gli urlò di fermarsi, Marco si girò, sorrise guardandola negli occhi, poi strinse meglio l'arma. Alessio corse verso di lui per fermalo, ma ci mise un secondo di troppo, Marco infilò la lama nel fianco dello sconosciuto che stramazzò a terra senza emettere un suono, seguito subito dopo da Marco. Ale e la ragazza di avvicinarono, Marco aveva uno taglio profondo nello stomaco, lei si inginocchiò accanto a lui e gli alzò la testa, mentre Alessio controllava gli altri 2. Marco aprì gli occhi e la vide china su di lui che piangeva "Ehi" disse sorridendo "Ehi" rispose lei tra le lacrime "ti ho detto mille volte di stare attenta agli altri, mi avessi dato una volta retta" e sorrise di nuovo, lei gli accarezzò il viso "sei uno stupido, non dovevi" disse lei, Marco la guardò e gli asciugò gli occhi con una mano, l'altra premuta sullo stomaco a bloccare la ferita, "l'unica cosa che non dovevo fare era perderti" disse lui e gli occhi gli si inumidirono. "Sono morti gli hai spezzato il collo" disse Alessio avvicinandosi, lei lo guardò terrorizzata "se lo meritavano" rispose Marco "hanno tentato di violentarla!" . Lei scoppio a piangere e gli chiese scusa per tutto, per averlo lasciato per essere scomparsa così e gli disse che non lo aveva mai dimenticato in quei mesi, poi lo baciò. Marco sorrise, aveva aspettato a lungo quelle parole e quel bacio, poi disse solo una cosa "Ti amo Federica" e chiuse gli occhi per sempre.

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5 commenti:

  • Anonimo il 07/11/2010 15:49
    lo farò li leggerò! e mi dipiace per i toni, forse ti sei offeso, in tal caso scusa!
  • Marco De Gennaro il 07/11/2010 15:26
    francesco in effetti non è piaciuto molto neanche a me nel momento in cui lo scrivevo.. l'ho voluto in ogni caso pubblicare lo stesso, sicuramente sbagliando, ma si impara dai propri errori.. mi dispiace di averti provocato una tale reazione di disgusto, spero che gli altri racconti che ho pubblicato ti possano piacere di più.
  • Anonimo il 06/11/2010 16:20
    io, mi dispiace, ma proprio non riesco a leggerloi tutto!... sembra la paginetta del diario di una tredicenne!!!
  • Giancarlo Stancanelli il 10/02/2010 18:10
    Seee... vabbè... al settimo rigo volevo dire battitura.
    ^_^
  • Giancarlo Stancanelli il 10/02/2010 12:11
    Allora, comiciamo con una manciata di appunti.
    In primo luogo, e questo te lo chiedo quasi come un favore personale, usa qualche "punto a capo". È faticossissimo da leggere con questa impaginazione! E poi, un utilizzo più coerente della punteggiatura aiuta a rendere meglio il ritmo del racconto. Così risulta un po' piatto.
    In secondo luogo, ci sono alcune ripetizioni. Per esempio, quando scrivi che il protagonista è come svuotato e non ha più voglia di far nulla. Una volta che l'hai scritto va bene così, si capisce, non c'è alcuna ragione di ripeterlo per ben tre volte nello spazio di poche righe.
    E per finire, non manca qualche errore di punteggiatura.
    E ora veniamo alle cose buone, perchè che ne sono.
    È scritto con una buona intensità, e si comprende bene lo stato di prostrazione, sia fisico che morale del protagonista.
    È assolutamente "irreale" e per questo fantastica e bellissima, l'idea del profumo riconosciuto in mezzo a mille, all'interno di una discoteca. Sembra una sorta di imprinting tra un uomo e una donna, qualcosa di ancestrale che rappresenta l'assoluta appartenenza di una all'altro
    È ottima l'idea di staccare sul combattimento facendone vedere solo la drammatica conclusione ed è ottimo anche l'inizio con la descrizione dell'insonnia del protagonista.
    Tutto sommato, quindi, una lettura assolutamente più che discreta.