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Se non sai cos'è... allora è jazz

È come se un santone indiano camminasse sulla brace del vostro barbecue, mentre state festeggiando con gli amici il primo mese da quando avete mollato il cane sulla Salerno-Reggio Calabria... Sensazioni, il ketchup schizzato sulle salsicce, i nipotini che guardano estasiati la lucertola che annaspa nella cera della candela da giardino dove l'hanno messa per vederla meglio. La voce del silenzio, che ripete l'eco delle cose che hai perduto... uto... uto... uto. È qualcuno che ama il prossimo suo come se stesso... esso... esso... che fesso! La luna gialla dall'itterizia d'essere circondata d'assedio dalle nuvole della tua ultima sigaretta. La stella che cade dritta nel tuo calzino bucato mentre esprimi ad occhi chiusi il desiderio di rammendarlo. È la fatina dei piatti sporchi che aspetti dopo la festa e che si presenta dopo 48 ore col certificato medico. Rincorrere il cuore che ruzzola giocondo nella voragine aperta dalle ruspe della mente e raggiungerlo prima che si tuffi nel lago delle margherite. La lingua che batte dove il dente duole, e proprio per questo ce la stai mettendo tutta. La siringa che ti succhia il sangue mentre pensi alla lingerie della dottoressa che ti sta facendo il prelievo. È la sabbia sui panini, la scatoletta di tonno chiusa male che scola nella busta dei rullini delle foto da sviluppare, le tende da sole che si fanno compagnia. Stanotte i bambini nasceranno ridendo e mio padre riderà ad una mia battuta senza provocarsi un embolo. Ba-daa-dee-dee-ba-di-daaaaah... Non sai cos'è? E allora il titolo che ci sta a fare?

 

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