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Sulla Stessa Linea - workinprogress -

Prologo

Il volo Firenze-Parigi era durato meno di quanto si sarebbe aspettata. Il capitano aveva appena annunciato l'atterraggio all'aeroporto De Gaulle, così Francesca ritenne necessario iniziare a prepararsi, riponendo nello zainetto il piccolo dizionario di frasi utili in francese, fermando la riproduzione casuale del suo lettore mp3 e allacciandosi la cintura.
Una volta atterrata, prese le sue cose e si diresse verso il portellone dell'aereo, mentre il personale salutava ogni passeggero con un gentile - Au revoir - nel momento in cui essi varcavano la soglia dell'uscita. Accese il cellulare e mandò un messaggio a sua mamma, scrivendole che era arrivata sana e salva, e con un sospiro, passò a ritirare i suoi bagagli, prima di guardarsi intorno per cercare con lo sguardo chi la fosse venuta a prendere.
"Speriamo sia un tipo simpatico..." Pensò fra sé e sé, quando un signore alto e di bell'aspetto, mettendosi in punta di piedi e sventolando un cartello con su scritto "Francesca, Florence" e con accanto una sua foto, si avvicinò a lei con un grande sorriso sulla bocca.
- Franscescà! Bienvenue! - esclamò stringendole energicamente la mano - Je suis monsieur Jacques Bourgogne, enchanté de vous connaître! -.
- Merci, le plaisir est le mien... - tentò di rispondere impacciatamente, con quelle tre parole di francese che aveva studiato durante il tragitto aereo.
- Non preoccupartì, il mio italianò è un po' arrusginìto, ma se è quellò che sarvè a parlarè con te lo rispolverero! - continuò poi il signor Bourgogne, con un'espressione ancora più dolce a solcare i lineamenti del volto, mentre la nostra tirò un sospiro di sollievo, alzando gli occhi al cielo e sorridendo a sua volta.
- Allorà - disse poi prendendo le valige di Francesca, che aveva tentato invano di portarsele da sola, perdendo inesorabilmente contro la cavalleria di monsieur Bourgogne - Vogliamo andarè? Devi vedèr la tua casà, sistemartì, e riposartì un po'! -.
Arrivarono alla macchina e Francesca si sedette sul sedile anteriore dell'elegante Renault, non senza un po' di imbarazzo e timidezza, nel frattempo che il suo accompagnatore caricava le sue borse nel portabagagli.
- Lei è davvero gentile signor Bourgogne... Mi sta facendo sentire quasi come a casa mia! - tentò di rompere il ghiaccio lei, quando egli entrò in macchina chiudendo energicamente lo sportello.
- Non farlà sentìr spaesatà in questo pazzò paesè era il mio intonto, mademoiselle - le sorrise, mentre usciva dal parcheggio con l'automobile facendo retromarcia - Nonostonte io sià il suo nuovo capò, non ho la minimà intension di spaventarlà! -.
Quel signore così allegro e affabile era il suo nuovo capo?! Diamine, le cose erano cominciate bene!

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