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Alla ricerca di lei

La musica giungeva attutita al di la della porta-finestra. Fece un altro tiro dalla sua sigaretta, e mentre gettava il fumo fuori dai polmoni guardava le luci della città, c'era una bella vista da quella casa. La festa continuava ma ancora non aveva voglia di rientrare. Spostò una ciocca di capelli dal viso e sorrise.
Quante ne aveva baciate quella sera? 4 forse 5, e la serata era ancora lunga, forse con qualcuna ci sarebbe finito a letto, o forse no, poco importava, era solo un modo di passare una serata come un'altra. Da quanto andava avanti quella storia? Un paio d'anni forse, ed in quel lasso di tempo era stato insieme; se così si poteva dire, con un numero di gran lunga superiore rispetto a quelle che aveva avuto prima di allora. Il cambiamento era avvenuto quando aveva incontrato lei, la ragazza più bella, più dolce, più simpatica, insomma la ragazza che per lui era perfetta. Si erano frequentati per un certo periodo, lei studiava fuori, quindi si sentivano sopratutto ma a lui non dispiaceva. Si erano avvicinati tantissimo, lui aveva anche provato a migliorare fisicamente, avendo sempre avuto un fisico grassoccio e flaccido, cercava di rendersi più fisicamente desiderabile, di non farle trovare alcun pretesto per andare via. Dopo qualche mese di frequentazione, con uscite saltuarie quando lei tornava per le vacanze dell'università o quando lui andava nella città dove studiava per trovarla, si misero insieme. Si sentiva al settimo cielo, ancora dopo quegli anni passati a non sentirsi il suo cuore traboccava di felicità al ricordo di quei momenti. Era stata, molto probabilmente, l'unica che aveva amato per davvero, non importava quanti difetti lei potesse avere, anzi più difetti trovava più l'amava, era perfetta nella sua imperfezione.
Il filo dei suoi pensieri fu interrotto da un suo amico che lo invitava a rientrare, ed una ragazza conosciuta proprio quella sera gesticolava, facendogli anche lei segno di entrare. Sorridendo tirò l'ultima boccata dalla sigaretta e la spense nel posacenere li vicino e rintrò. Ma dentro con la musica che rimbombava nelle orecchie non riusciva a concentrarsi e lui in quel momento voleva solo pensare, per cui prese un'altra birra ed usci di nuovo fuori. Si appoggiò al parapetto del balcone, e pensò che a lei non piaceva molto ballare, e che forse a quella festa non sarebbero mai venuti, ma non importava, stavano bene anche quando stavano da soli, innumerevoli volte piuttosto che uscire avevano affittato un film e lo avevamo visto insieme per poi addormentarsi uno nelle braccia dell'altra. Gli mancava, ancora dopo quei due anni lei gli mancava come il primo giorno quando l'aveva lasciato. Aveva deciso di tornare dal suo ex, un tronfio tamarro, un vero stronzo che la trattava come una pezza vecchia, e lei ogni volta beveva le sue scuse come se non fosse accaduto nulla. Aveva sperato di poter essere la svolta che le avrebbe fatto cambiare vita, le avrebbe dato un nuovo futuro, ma lei insisteva per rimanere legata al passato. L'aveva cercata innumerevoli volte, non gli aveva mai risposto nè ai messaggi ne alle chiamate, poi un giorno di punto in bianco il suo ragazzo l'aveva chiamato intimandogli di stare lontano dalla sua donna o sarebbe stato peggio per lui. Non ci aveva visto più. La SUA donna? Con quale diritto diceva che fosse sua visto che la trattava come l'ultima degli ultimi? Quando non faceva altro che farla stare male e farla piangere? Gliene disse di tutti i colori, ma quello stronzo non fece una piega, si limito a dire soltanto "Sarò anche uno stronzo, ma a quanto pare a lei piacciono gli stronzi e non vuole stare con te. Grazie per avermela tenuta bene" e riagganciò. Lui rimase tremante di rabbia ancora qualche secondo al telefono, aveva chiaramente percepito il sorriso ironico che aveva attraversato il volto di quel maledetto mentre pronunciava quella frase. Scagliò il cellulare contro il muro con così tanta forza che si distrusse in mille pezzi e poi pianse, pianse come non piangeva da anni, singhiozzando come un bambino. Pianse per intere notti, poi una mattina si rialzò, svuotato completamente da qualsiasi emozione e pensiero. Aveva preso un'unica decisione, sarebbe diventato anche lui uno stronzo, ma non per cercare lei, ma soltanto per vedere se così la sua vita sentimentale sarebbe cambiata. Il primo passo era rimodellare il fisico, e per questo si iscrisse in una palestra dove saltuariamente faceva anche difesa personale e combattimento, tanto per precauzione. Dopo qualche mese i muscoli si gonfiarono, il grasso superfluo cominciava a sparire, i vestiti gli andavano tutti larghi. Buttò tutto e rifece l'intero guardaroba. Ripartì da zero, doveva tenere a bada la sua personalità normalmente affabile e dolce, gli ci volle un anno, ma finalmente era riuscito a soffocare il suo vero io per sostituirlo con uno completamente diverso. Aveva cominciato ad uscire tutte le sere, il suo fisico palestrato ma non scolpito attraeva molte ragazze. Cominciò con semplici pomiciate durante le serate in discoteca, poi piano piano iniziò anche ad andare a casa delle ragazze che rimorchiava, ci faceva sesso e scompariva. La fama di grandissimo stronzo iniziava a spargersi nelle discoteche e nei locali che ormai frequentava abitualmente, ed anche tra i suoi amici questa voce girava, e più girava più ragazze trovava, chi in cerca di una semplice avventura, chi per cercare di domare quel ragazzo che sembrava indomabile. Insomma per vari motivi riusciva se voleva ad avere una ragazza a sera. La sua lista amici su Facebook era passata da 105 a più di 1000 ed ogni giorno riceveva decine di richieste che per la maggior parte rifiutava. Non era felice, ma doveva ammettere che fare lo stronzo lo ripagava di tutte le delusioni ricevute. Forse un giorno avrebbe trovato la ragazza per lui, ma ne dubitava, più faceva lo stronzo più era difficile non farlo, era come una droga, una volta iniziato non poteva venirne fuori, ma dopotutto non lo voleva neanche. Sapeva che in ogni ragazza con cui andava a letto cercava solo lei, chi aveva lo stesso naso, chi le stesse labbra o lo stesso sorriso ma nessuna era lei e di conseguenza non si affezionava a nessuna.

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1 commenti:

  • Anonimo il 07/11/2010 16:15
    allora indubbiamente scrivi bene... ma nostante questo e alcuni guizzi ben sviluppati qua e la... questa roba somiglia ancora ad una paginetta da diario, scritta da adolescenti per adolescenti, al limite del testo standard da canzonetta pop style "cazzo-gnocca e clubbing!"... poi dovresti mettere più punti, e strutturare meglio soprattutto! cn affetto!