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Fratelli

Fratelli

Erano ormai parecchi i giorni trascorsi dacché avean lasciato casa?" la cara casa dove ogni cosa può nascondersi ma si ritrova, dove l’indispensabile dell’ospite è l’inutile pel visitatore, quel luogo dell’anima dove si torna (col pensiero almeno) nel momento in cui s’è tristi altrove?" quando incontrarono un anziano signore.
Assiso sur un lastrone di pietra, incassato nel muricciolo antico quanto lui, rimirava, costui, fisso un punto vuoto innanzi a sé, ma macilento e?" va detto?" male un pochino in arnese, tutto compreso?" circondato persino?" d’una irreale immobilità, d’una apatia tetragona fuor dal tempo?" si direbbe?" comune, pareva voler solo mostrare, come residuo segnale di appartenenza a questo mondo, un fremito impercettibile nei polsi cerei e scarni, dalla vecchiezza rosicchiati.
Un refoletto impertinente?" frequentatore unico di quell’angolo di solitudine dimentica e rara, tirava a far dispetto a un ciuffetto di capelli, radi e sbiancati come logore lenzuola al sole, la qual cosa poteva essere notata a condizione d’osservare il vecchio adusto di profilo.
E così Patonsio e Carmine fecero, poi che l’esame dal di fronte non li incoraggiò nel progredire approcci e conoscenza. L’osservarono pertanto da variate prospettive, lo studiarono un po’ dietro e al lato un poco, gli girarono d’attorno, assai curiosi del come e del perché, sinché fattisi vicino, piano piano, come a scoprir che fosse vivo, gl’inviarono un saluto:
?" Buon Giorno, egregio signore, saprebbe dirci, per favore, che strada è meglio fare per raggiungere il paese?
?" …
?" Se non è troppo incomodo, s’intende…
?" …
?" Questo dorme, ?" disse Patonsio indovinando un che d’insolito negli occhi assenti, benché aperti?" pare che è sveglio, e invece dorme. ’U jabbu arriva e ’a stima no!
?" Va bene, ?" fece Carmine, riguardoso ancora verso quel vecchio austero e strambo?" ci scusi tanto del disturbo, buona giornata, si stia bene, tante cose belle, arrivederci e grazie.
?" Niente, ?" fece eco Patonsio pragmatista?" non c’è. Ce ne possiamo andare tranquillamente.
?" E pazienza. Proviamo a chiedere più avanti. E che vuoi fa’…
Ma una voce, da ben lungi ed oltre giunta, li arrestò esterrefatti:
?" È stato uno sbaglio.
Quella voce, mesta e virile a un tempo, proveniva a loro?" roca eppur nitida come lama di gran fattura?" con soverchia fatica, evidentemente, attraverso la nodosa gola riarsa del vecchio, come avesse a risalire il dirupo aspro di un passato disperso e lacero, nebulizzato ormai nel pulviscolo immemore.

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