username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Il macellaio, il prete e il vin santo

Signor Giuseppe Rossi professione macellaio, per gli amici Beppe 55 anni iscritto da 36 al partito. L'amico della gente quello che si chiama se si a un problema alle tubazioni del bagno, non che centri niente con il suo lavoro ma si sa un aiuto il signor Beppe non lo nega a nessuno. Tutti pregi quindi tranne uno. Incacchiarsi più di una bestia quando sente parlare bene di chiesa. chi sa magari uno pensa. Colpa delle idee di partito, be forse. Ma il signor Beppe proprio non ce la fa a sentirsi dire certe cose dalla gente. "Guarda che la casa dove stai l'abbiamo fatta costruire noi del partito." Dice lui con chiaro accento del dialetto di paese. "Fosse per i pretti eri tu che gli dovevi
dare dei soldi a quelli".
Ovviamente il signor Beppe non e un tipo attacca brigata, lo e un po meno se qualcuno lo sfotte per certe sue caratteristiche fisiche. La classica panza a melanzana dovuta dice lui alla birra bevuta in estate. Con la scusa che serve a dissetarsi, e per il vinello nuovo di paese che da buon sommelier, dice che non e bene fare invecchiare. Perché a pochi gradi e potrebbe diventare aceto. Se poi lo si beve dopo un pranzetto a base di maialetto cotto alla brace allora ecco spiegata la panza.
La sera poi dopo un ciao alla moglie, una veloce sciacquatine. La classica frase "teso esco, vado dagli amici."
La classica frase che dopo quel bacio di rientro, tutto zucchero e miele fa trasformare la signora Elga in una dittatrice. E allora la copia scoppia e lei esce fuori dai gangheri.
"Sei appena rientrato e già esci. Quando starai un po con me qua in casa?" Il signor Beppe pero non si scompone affatto. Dopo. Dice lui quando rientro. Dice lei. Che da anni lo sopporta e quale fosse il mistero per cui ancora lo vuole bene proprio non lo conosce ancora. Dopo aver risalutato la moglie. Esce, chiude la porta e via al bar del Dino.
Eccoli la seduti gli eroi del paese, tutti lavoratori per capirci eh. Niente mele marce tra di loro, magari un po di bacatura ce ma tutto sommato questi signori rappresentano la nostra vecchia Italia del dopo lavoro e fino a qua non ce compito più grande che rappresentarla bene, come si deve.
"Noi siamo quelli del dopo lavoro noi." Dice il signor Gerolamo detto l'indiano per via del nome che storpiato diventa Geronimo.
Poi la scusa più grande di tutti.
"Tanto oggi e sabato." Parole sante domani molti dei nostri tengono bottega chiusa e allora si può provare a lasciarsi
andare un po. Ecco che allora il signor Beppe, comincia a parlare del più e del meno, i fatti che gli sono capitati in
macelleria. Che a dire il vero non sono molti ma si sa anche una cosa piccola. Anche una cosa cosi futile, vale la pena a essere ingigantita.
Sono le nove di sera si parla un po di quello fatto in settimana e molti si lamentano che e stata dura chiuderla qua. Molto sudore versato dicono. Ma pochi soldi in tasca. "Comunque meglio pochi ma sudati." Dice Tazio Galimberti l'anziano ciarlatone del posto. Per lui solo rispetto, settanta anni suonati e una quarantina passati a fare il muratore. Quando parla lui vedi le facie di ammirazione dei nostri."E ma prima era diverso le giornate in estate erano più calde di oggi."

1234

0
0 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

0 commenti:


Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0