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Fermati un attimo

Ho tolto per un istante le mie mani dalla scrivania, riempita da documenti vari, ma soprattutto di cartelle cliniche da controllare e firmare, pronte per essere consegnate, a mansueti pazienti, ricoverati con delle dolorosi malattie, ospitanti nella mia nuova clinica. Sono stanco, ho iniziato la mia carriera da chirurgo subito dopo avermi laureato, unitamente a causa di lavoro e revisioni di studi, mi accorgo che sono trascorsi circa trent'anni. Una interruzione senza sosta, non mi sono mai fermato. Ma stanotte, scorrendo con gli occhi in direzione di una relazione clinica da me notificato, leggo questa nota con evidenza: " Fermati un attimo", dal tuo correre ripetuto, dal tuo dare risposta, dal tuo sospettare e diffondere, dal tuo concludere e operare. Fermati verso un campo verde, bisbiglia la mia mente, all'ombra, fra alberi molto fioriti, durante il caldo giorno di clima mite, in questa meravigliosa, alba d'estate. Chiudi gli occhi, e abbandonati ai leggeri tocchi dalla frescura dolce che ti accarezza il viso, che passa sottile sulla tua fronte, sulle palpebre chinate, e giù fino ad attorcigliare tutto attraverso abbracci di vento leggero. Lascia andare i tuoi indeboliti pensieri, che alleggeriti dei tormenti del quotidiano, navigano sull'onda delle insolite nuvole irreali bianche, passano attraverso un mare calmo dalla parte esterna appena ondulata dal vento, e arrivano in ancoraggio, dove trovano ospitalità, dove possono riposare e recuperare la loro forza, per poi riprendere il viaggio verso, una vita che sta per spegnersi, portandoti maggiore convinzione e silenzio. Io ti guardo da lontano, vita mia, tale e quale è il campo verde, al lato dell'ombra dello stesso albero. Avvisto la tua manifestazione infine riposata, scruto il batticuore che mi lascia solo, guardo finalmente una brillante luce poco sopra il mio volto. E la mia anima che si è alzata in volo a seguire i tuoi pensieri resi libero, innalzandosi nell'aria senza più pesantezza, sopra quel mare sereno, cercando di fondersi in quelle nuvole pulite, per arrivare allo stesso porto, e scoprire pace mentre tu riposi, si lascia andare contro abbracci grandissimi con il raggio di sole che finalmente purifica, si intreccia al tuo sentire e torna da te, vita mia, senza scomodare, e senza che tu neanche ti accorgi, che stai per spegnerti, ci lasceremo presto. È un attimo lungo una vita, questa notte. Poi il sole sorge straordinariamente, la luce schiarisce, la data d'inizio, riportata in alto a destra della mia cartella clinica, dell'impegno preso verso le chemioterapie, che prenderò intollerante per rimanere ancora per poco tempo in vita, l'immagine e ritorno alla vita di sempre, ma sento che corri più piano, che respiri tranquillo, ed io piano respiro con te.

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 15/02/2011 21:51
    Davvero una piacevole lettura.

    Suz
  • Guido Ingenito il 28/04/2010 00:41
    Carina, a parte qualche errore grammaticale (avermi laureato no! essermi laureato), tutto di un fiato fino alla fine, senza mai fermarsi

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