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New Drug

Ci sarà, in una delle prossime generazioni, un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro liberta, ma ne saranno piuttosto felici.

Aldous Huxley



Il perpetuarsi delle onde del mare dava a Jacob l'idea della tranquillità assoluta.
Non c'era niente al mondo che potesse destarlo in quel momento dalla sensazione di pace celestiale che aveva raggiunto, grazie al movimento ipnotico e consolatorio che quell'immenso specchio d'acqua aveva.

A quell'ora, le tre di notte, la spiaggia era completamente deserta, si estendeva per centinaia di metri, dando a Jacob la sensazione di eternità.
Il silenzio che lo avvolgeva in quelle ore notturne era come una barriera protettiva che lo metteva al riparo da tutte quelle incomprensioni giornaliere, dalle estenuanti corse contro il tempo, dalle umiliazioni e dalle provocazioni quotidiane.
Era l'unico momento in cui riusciva a lasciarsi alle spalle anni di litigi continui con la sua ex moglie, donna per la quale aveva speso la maggior parte del suo tempo, lasciando indietro quelli che erano i suoi sogni adolescenziali, ma che poi si era rivelata l'antitesi di quello che lui si era immaginato.
Non era la donna che lo avrebbe reso felice, anzi, era stata l'artefice delle sue disgrazie, tradendolo e poi lasciandolo sul fondo, dove lui era stato da solo dentro se stesso, un fondo da dove era difficile guardare in alto, un fondo dove le speranze erano difficili da trovare, dove arrampicarsi su risposte che non arrivavano mai richiedeva sforzi immani, dove ogni volta si rischiava di scivolare giù, più in fondo, ancora più in fondo.


Jacob ora era tranquillo

Le melodia del mare lo portava nella rilassatezza percettiva dei ricordi più lieti. In mente, gli venivano: le giornate spese a suonare con i suoi amici quando era un ragazzo, le bottiglie di birra vuote collezionate sugli amplificatori, i poster appesi al muro della sala prove, raffiguranti i loro gruppi preferiti, i pantaloni di pelle a cui era affezionatissimo e che indossava sempre; glieli aveva regalati Jessica, la sua ragazza di allora.


Oh Jessica, che occhi belli che aveva.

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5 commenti:

  • antonio monteleone il 08/06/2010 12:22
    Non vedo molto arancia meccanica in questo racconto, forse più nel precedente "Anna"
    il grande fratello lo evito, .. l'unica sua utilità potrebbe quella di farmi toccare il fondo... dal quale poi sarei obbligato a risalire
    ciao
    Antonio
  • Michele Rotunno il 08/06/2010 12:18
    Antonio, ma non era sufficiente sintonizzarsi sul Grande Fratello per una settimana intera? mi sa un po' di arancia meccanica. Ciò non toglie che sia un bel racconto. Ciao.
  • Anonimo il 08/06/2010 08:11
    Una visione apocalittica di un futuro senza più nemmeno la libertà di gestire i propri ricordi, le proprie emozioni. Il controumanesimo ha vinto la battaglia finale. L'uomo non è più. Le tue visioni oniriche sono affascinanti. Eccellente! Ciao.
  • Guido Ingenito il 08/06/2010 03:59
    Yeah Anto, direi che la tua visione sul futuro è un dolce avvertimento che spero molti ascolteranno. qua sei molto più fluido e i meccanismi sono ben oliati. Neoumano... strabello!

    buonanotte
    Guido
  • laura cuppone il 08/06/2010 00:21
    una droga che non ha prezzo...
    si potrebbe pensare a una fortuna... invece é la condanna dei sentimenti, del provarli.. davvero.

    questa morte della volontà é davvero spessa in questo racconto...
    bellissimo e particolare...
    visioni di un futuro senza speranza di ritorno... magari si sarà in grado di fare tutto.. senza farlo.. che é peggio di non poterlo fare... no?


    bisogna sempre poter scegliere e qui non si può...

    grande Anto!
    Lau

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