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La prigione

La prigione
Ora sono vecchio... non credo mi sia rimasto molto da vivere... le forze mi mancano... il tempo è
finito.
Sento ancora la voce del mio compagno ``Libertà, libertà, libertà''.
Mi sarebbe piaciuto morire fuori dalla prigione, ma allora non lo capivo ed ora, rimpiango di non
aver approfittato, di non essere fuggito anch'io.
La prigione?!?!... Per me era normale, io lì dentro c'ero nato. Io non conoscevo la''Libertà'' tanto
decantata dal mio compagno di cella. Lui si sforzava di farmelo capire, ma io non avevo mai visto al
di là di quelle sbarre. Vedevo fuori ma non c'ero mai andato.
Diceva che stavo pagando le colpe dei miei genitori che per colpa loro ero nato la dentro, in quelle
condizioni non avrebbero nemmeno dovuto concepirmi. Per me era normale essere lì. Io in ogni caso
c'ero nato.
Quando lo portarono, capii subito che era diverso, era nato fuori, non era nato dentro come
me. Avvertii subito il suo disagio, in ogni caso non avrei mai potuto capire.
Raccontava cose strane, parlava di mondi fantastici e ripeteva sempre la stessa parola ``Libertà''.
... Sto male. Respiro a fatica e il mio padrone neanche se n'accorge. Aveva ragione di chiamarlo
``Aguzzino''ora lo capisco, ma adesso non c'è più tempo. Tutto comincia e tutto finisce.
Qui... Lì... Dentro, fuori è lo stesso. Si nasce e si muore.
Lo vedevo attento quando ci servivano il cibo, studiava tutte le mosse del nostro carceriere. Il pasto
era abbondante, ma lui diceva che era sempre lo stesso. Esisteva forse un altro tipo di cibo?!?!...
Lui diceva di si.
Intuii che era giunto il momento, era nervoso, tirato e quel ghigno sarcastico sapeva di vittoria. Mi
guardo negli occhi, era come se mi stesse parlando come se volesse dirmi''Vieni, vieni, libertà,
libertà, libertà''.
Di lì a poco sarei rimasto solo era l'unica cosa che riuscivo a pensare. Pregavo che il padrone non
arrivasse, avrei anche rinunciato al cibo, pur di non vedere il mio compagno andar via. Ma tutto si
compì, era tutto scritto come in un copione.
Quando si apri la porta per la consegna del cibo il mio compagno sguscio via. Il padrone resto
inebetito, incredulo, impotente. Non poteva farci nulla. Restò a guardarlo volare nel cielo, libero,

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