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Un giorno vedrai (terza parte)
Fiordiluna ricordando la frase della fata Amorina (il drago può essere calmato dall'amore) disse: " Suonate una canzone, è nato l'amore". I canterini non esitarono e una nota dopo l'altra una dolce canzone vibrava nell'aria; il sorriso era su ogni viso, ma in un attimo si vide del fumo. Spaventato Eric, andò a vedere. Era il drago arrabbiato che infuocava l'isola. Il fuoco arrivò fino alla spiaggia e Fiordiluna, che era scappata dentro la grotta, si trovò in pericolo, non respirava per il fumo ed era imprigionata.
Eric disperato cercò di salvarla, ma entrando nel fumo non vedeva niente; intanto Fiordiluna spaventata dal fuoco ardente che si avvicinava entrò nella grotta sempre più in profondità.
Eric uscì dalla grotta e non sapeva più che fare: ormai non aveva più speranza, appena trovato l'amore, l'aveva già perso. Piccole lacrime di dolore cadevano dai suoi occhi, ma lui non sapeva che Fiordiluna era ancora viva e camminava nella grotta, più andava avanti e più aveva brividi di paura, ma fermarsi era una scelta peggiore.
Intanto il mare portava onde grosse come cavalloni, dalle creste imbiancate di schiuma e nel cielo si scatenavano lampi e tuoni. I canterini cercavano di aiutare Eric consolandolo e aspettando, a riparo dalla pioggia, che finisse la tempesta.
Finalmente finì e venne fuori l'arcobaleno; Eric decise di andare a cercare Fiordiluna, ma le rocce cadute avevano chiuso la grotta. Distratto dai pensieri non si accorse che aveva vicino una farfalla rosa. Era la fata Amorina, che poi diventò persona e disse a Eric di non buttarsi giù, ma d'avere speranza, perché nella vita in qualsiasi problema ci vuole sempre speranza, tutto si può risolvere. Eric spiegò il problema alla fata e lei pensandoci bene si ricordo che la grotta aveva un'altra uscita nel centro dell'isola. Doveva scavalcare le montagne, anche se Eric non era molto bravo, riusciva più a navigare che a scalare le montagne però per salvare Fiordiluna, poteva fare questo e altro.
Così si preparò per partire e la fata gli disse: "prima di andare via prendi la freccia d'oro e l'arco che scivola giù dall'arcobaleno". Eric era dubbioso e disse: " Io non voglio ammazzare nessuno" . La fata gli rispose: "Non lo farai, la freccia che lancerai, romperà il ghiaccio nel cuore del guardiano prepotente, così diventerà buono. TI darà la chiave per aprire la cascata del ruscello e prendere il diamante". Dopo un po' si sentì un rumore: "Ecco la freccia" gridarono i canterini. Eric la prese al volo e poi partì.
S'incamminò per il primo sentiero e poi cominciò ad arrampicarsi sulle rocce con la forza delle braccia e delle gambe. Arrivò dopo mille ostacoli e stanco in cima alla montagna, finalmente vide un po' di erbetta verde dopo molto terreno roccioso e dietro le spalle c'era uno spettacolo stupendo che era il mare e tutto il panorama dall'alto. Si fermò solo qualche secondo per riprendere fiato, perché non aveva tempo, doveva trovare Fiordiluna al più presto, così s'incamminò per il sentiero che scendeva dall'altra parte della montagna.
Intanto Fiordiluna dopo tanto buio poté finalmente rivedere la luce del sole, uscì dalla grotta e si trovò dentro un bosco. Alberi e fiori la circondavano e lei si chiedeva dubbiosa, dove poteva essere finita, la cosa più importante però era che si fosse salvata dal pericolo del fuoco. Indecisa cominciò a camminare e dopo qualche passo sentì un rumore, avvicinandosi scoprì che era l'acqua del ruscello che scorreva, così si rinfrescò il viso e bevve piacevolmente qualche sorso d'acqua.
Vicino alla cascata del ruscello Fiordiluna notò una persona. Era un uomo molto muscoloso, barbuto con la faccia imbronciata, serio e silenzioso che se ne stava seduto su una roccia, lei non gli disse niente, preferì non disturbarlo. Cominciò a camminare per vedere cosa c'era lì intorno e riuscire a trovare la strada per tornare alla spiaggia, ma prima di allontanarsi arrivo Eric. Lei se ne accorse e corse subito ad abbracciarlo dicendogli: " Meno male che ci sei tu ho avuto tanta paura".
Eric spiegò a Fiordiluna che doveva lanciare la freccia d'oro nel cuore del guardiano per aprire la porta della cascata. Entrambi si avvicinarono e il guardiano subito reagì cercando di cacciarli via, ma prima ancora che riuscisse a dire una parola lui puntò la freccia d'oro che centrò direttamente il suo cuore. Il guardiano cadde a terra svenuto mentre la freccia scomparve da sola volatilizzandosi. Eric e Fiordiluna cercarono di svegliarlo rinfrescandolo con l'acqua del ruscello e lui si riprese, aprì gli occhi e sorrise dolcemente ai due ragazzi che gli chiesero come poter passare per la porta dietro la cascata. Lui diede loro una chiave d'oro e spiegò di lanciarla attraverso la cascata e dire: " APRITI SESAMO". Loro lo fecero, l'acqua si fermò e la porta si aprì.
Dietro c'era una grotta buia e umida, ma Eric non aveva paura e accese un lumino, (che teneva sempre in tasca) prese Fiordiluna per mano e s'incamminarono. Dopo un po' trovarono sotto una campana di vetro un foglio con scritto: SE IL TESORO PER INCANTARE IL DRAGO VUOI TROVARE, ALL'ALBERO DELL'IMPICCATO DEVI ANDARE.
Eric e Fiordiluna uscirono e chiesero qualche informazione al guardiano per sapere, dove poteva essere quest'albero, il guardiano indicò loro dove andare e assicurò che l'avrebbero trovato perché era l'albero più grande e più vecchio del bosco.
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