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La vendetta dei morti

Secoli orsono ai confini con l'oriente esisteva uno splendido regno chiamato Adar, un regno governato da un monarca di nome Petrachis. Salito al trono all'età di vent'anni questo re si era sempre comportato bene migliorando i servizi pubblici, sgravando contadini e operai di alcune tasse inutili, incentivando i commerci e facendo da mediatore tra i re dei paesi confinanti per mantenere la pace. Con la sua linea di governo Petrachis aveva fatto grande il suo paese e si era anche guadagnato l'amore del suo popolo, però aveva un difetto considerato invalidante per un re: era sterile. Aveva già avuto due regine, morte una per un ictus, l'altra per un incidente di caccia, e nessuna delle due gli aveva dato eredi al trono. Neanche dalle concubine oltretutto il re aveva avuto figli. Il povero re allora per avere un erede al trono volle adottare un orfano garantendogli privilegi regali ed una istruzione adeguata. Purtroppo però il giovane crescendo dimostrò chiaramente di non essere figlio di Petrachis, trascurava il regno e gli affari di stato e preferiva darsi ai vizi dissipando enormi somme di denaro, giocando d'azzardo, circondandosi di concubine, e tracannando fiumi di vino. Stimava meno che niente i rimproveri del padre e non si lasciava correggere, finché un giorno correndo ubriaco a cavallo cadde in malo modo e morì, causando al genitore adottivo un dolore indescrivibile. Come se non bastasse c'era un giovane e turbolento feudatario sospettato di vari omicidi, chiamato Harold che criticava il re definendolo "il fiore senza polline, il melo senza mele, l'uomo dai lombi vuoti, etc" Con i suoi discorsi infatti Harold mirava a guadagnare il favore del popolo per destituire Petrachis e siccome era di bell'aspetto, sapeva combattere bene, e si mostrava molto gentile con tutti, ogni giorno si guadagnava maggiori simpatie. Il povero re cercò allora conforto nella magia e chiamò a palazzo i migliori maghi che potessero insegnargli tale arte, ebbe persino contatti con delle streghe dalle quali ricevette un libro dalla fama sinistra chiamato Negronimas di cui studiò il contenuto, finchè non imparò le sinistre arti che il libro trattava. Avendo imparato a padroneggiare la magia Petrachis pensò di usarla per farsi temere e intimidire gli oppositori, e tanto per iniziare volle dare una sonora punizione ad Harold, così gli lanciò una maledizione descritta nel Negronimas chiamata peste della notte. Dopo pochi giorni il giovane ribelle fu colpito da piaghe che sfociarono in una tremenda cancrena. I medici da lui chiamati provarono vari rimedi, ma fallirono e non poterono impedire al morbo di straziare e infine uccidere Harold. Petrachis fu molto soddisfatto perchè oltre ad aver eliminato un temibile rivale, era riuscito ad incutere timore al popolo che adesso lo chiamava re delle malìe, ma non sapeva che il suo maleficio avrebbe avuto altre terribili conseguenze. Infatti dopo pochi giorni Harold Resuscitò come una specie di Zombi e decise di impossessarsi del Negronimas, così una notte penetrò nelle stanze del re e lo divorò avidamente, poi prese il libro e decise di applicare la maledizione che lo aveva ucciso a tutto il popolo. Molti sudditi nobili e ricchi vennero colpiti da una misteriosa epidemia di cancrena e dopo morti si trasformarono in zombi che attaccando e ferendo i vivi propagavano ancor di più il male. I superstiti terrorizzati si rifugiarono in chiese e monasteri dove gli zombi non entravano, uscivano solo il giorno per procurarsi da mangiare, ma il cibo scarseggiava. Allora un gruppo di religiosi cercò di risolvere la situazione, scegliendo quattro cavalieri famosi per aver domato leoni e ucciso coccodrilli, li istruirono in esorcismi e preghiere, li munirono di armi e oggetti sacri e li inviarono ad uccidere Harold. In effetti i quattro cavalieri fecero strage di zombi e salvarono molte persone portandole in rifugi sicuri. Ma Harold non li temeva affatto anzi intendeva usarli, una notte li sorprese, li immobilizzò con la sua magia e li sbranò ferocemente, prese anche i loro cuori e li usò per creare i quattro fantasmi della notte perpetua i quali avvolgendo il mondo di una coltre di tenebre nere rafforzarono notevolmente Harold e i suoi zombi. I religiosi si diedero allora ad invocare l'aiuto divino, e le loro preghiere avrebbero presto trovato accoglimento. Vi era infatti un uomo chiamato Abaris, che non era stato contaminato dalla peste della notte, un tempo era stato felicemente sposato con una donna di nome Hilda e aveva un figlio amatissimo di nome Adam. Poi però la moglie si ammalò gravemente e nonostante Abaris spendesse cifre sostanziose per pagare i migliori medici, questi non riuscirono a guarirla e quindi la poveretta morì. Il figlio Adam sconvolto dalla perdita della madre iniziò ad odiarlo e andò a vivere con i nonni materni rifiutando di vedere il padre. Abaris si trovò in deficit per le spese sostenute e quindi si mise alle dipendenze di un padrone dal carattere duro, ma nonostante fosse solo e brutalizzato dal datore di lavoro non si lamentava mai ed era contento che Adam stesse con i nonni perché sapeva che lo amavano e gli avrebbero dato l'affetto di una famiglia. Quando gli zombi avevano attaccato Abaris si era recato dai suoceri sperando di proteggerli, ma essi erano stati uccisi e il bambino non c'era più. Credendo tutti morti Abaris si rifugiò in una foresta, meditando sulla sua impotenza e aspettando la morte. Improvvisamente però gli apparve un angelo meraviglioso, dicendogli che era stato scelto per debellare l'oscurità. Dopo alcuni momenti di paura e stupore Abaris rise e si tirò indietro dicendo che non era riuscito neanche a proteggere la sua famiglia, ma l'angelo gli rivelò che il figlio Adam era ancora vivo e prigioniero di Harold, che voleva sacrificarlo. Allora Abaris si sottomise all'angelo che gli impresse un simbolo sulla fronte, e gli consegnò una spada fatta di luce solare. Quindi Abaris si scagliò contro gli zombi polverizzandoli in massa con la sua spada di luce, ma i quattro fantasmi della notte lo fronteggiarono e lo avvolsero in una gabbia di tenebre che gli congelava il cuore. Abaris era sul punto di cedere, ma improvvisamente si ricordò della moglie hilda, della promessa non mantenuta di salvarla e del senso di impotenza che aveva provato a vederla morire. La sua rabbia esplose in una raffica di fulmini che ruppero la gabbia e uccisero i quattro fantasmi. Frattanto Harold aveva osservato Abaris e si era reso conto che era pericolosissimo, così per non essere sconfitto fece ricorso al Negronimas e creò una spada di tenebre che poteva oscurare anche il sole, indi si presentò ad Abaris e lo invitò alla lotta. Il duello fu lungo e feroce, ma alla fine Harold prevalse e spezzò la spada di luce di Abaris, e prima di ucciderlo orgogliosamente gli disse che avrebbe ucciso Adam sotto i suoi occhi. Allora Abaris salutò in cuor suo Adam sapendo che non lo avrebbe rivisto, poi concentrò tutte le sue energie ed esplose trasformandosi in una stella dal bagliore accecante che travolse Harold e lo uccise, uccise anche tutti gli zombi e ruppe la coltre di tenebre che oscurava il mondo. I sopravvissuti uscirono allo scoperto e poterono ricostruire il regno di Adar, mentre i religiosi esultarono, presero il Negronimas e lo distrussero. Adam figlio di Abaris crebbe e fece carriera diventando un forte e stimato cavaliere, non seppe mai ciò che il padre aveva fatto per tutti; credeva fosse scappato per la paura e morto chissà dove.

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4 commenti:

  • Anonimo il 17/08/2010 19:08
    Mamma mia che racconto!
    Ne hai di fantasia!
    Condivido ciò che ha detto Michele! In te prevale l'aspetto ottimistico - consolatorio!
    Bravissimo!


    A. R. G
  • Anonimo il 30/07/2010 00:02
    favola che sa cogliere l'interesse del lettore... si legge tutta d'un fiato... contenuto che emoziona e fa riflettere
  • Michele Rotunno il 29/07/2010 11:28
    Fino alla resurrezione ho sinceramente pensato ad una atroce parodia del nostro presente poi, penso che la satira sia sfumata per lasciare il posto ad una bella favola.
    Ben scritta, piaciuta.
  • Anonimo il 29/07/2010 10:53
    Sfrutti molto bene la tua prorompente fantasia, narrando di storie poste al di fuori del tempo e dello spazio. Ottimo!
    ciao.

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