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L'ultimo contratto

"Vendesi mandarino rosso" l'annuncio era più che esplicito, dovevo rientrare quanto prima, ovviamente seguendo tutte le regole relativa alla sicurezza. Il giorno stesso ho interrotto le ferie in Tunisia, col primo volo ho raggiunto Catania, in autobus a Messina, traghetto e a Reggio l'Eurostar per Milano.
Sono sceso a Taranto, con un altro autobus ho raggiunto Bari e adesso sto aspettando un altro Eurostar per Milano, che non raggiungerò direttamente perché scenderò a Piacenza e quindi con un regionale arriverò finalmente a Milano. Il tempo del percorso si triplicherà ma non avrò lasciato tracce dirette del mio viaggio.
È quasi sera, pochi minuti alle diciotto, lo speaker annuncia l'arrivo del treno, è in orario, non sosterò a lungo sul marciapiedi. Ho preso un biglietto di prima classe, non lo faccio quasi mai ma siamo ad ottobre e prevedo la prima classe abbastanza vuota e al riparo da viaggiatori impiccioni.
Non mi sono sbagliato nello scompartimento vi sono solo due persone, un bambino di circa cinque anni e una donna, probabilmente la madre. Lui ha un aspetto birichino, di sfrontata ingenuità lei, invece, è bella da morire, il suo sguardo mi ha trafitto cuore e cervello, non mi è mai successo fino ad oggi una simile sensazione. Come un adolescente alla prima cotta le punto addosso gli occhi, lei fa altrettanto, nessuno abbassa gli occhi e restiamo a fissarci per un minuto abbondante. Ho modo di osservarla attentamente, il vestito dalla gonna larga non lascia intravedere le forme ma è snella e ben fatta, anche il volto, per le sue fattezze, non è eccezionalmente bello ma i suoi occhi azzurri posizionati su un anso piccolo e a punta in su mi hanno letteralmente catturato, non riesco a distogliere i miei dai suoi, e pare che sia ampiamente ricambiato. Non so chi per primo ha abbozzato un sorriso, peraltro subito ricambiato, ma il nostro reciproco rapimento viene interrotto dal piccolo che tirandomi i pantaloni mi chiede a voce alta:
"Non ti siedi?" L'incantesimo è spezzato, quasi con imbarazzo i nostri sguardi si lasciano rivolgendosi entrambi sul piccolo. Lei ridacchia, poi guardandomi di nuovo mi dice a voce bassa "Lo perdoni".
"Di che?" le rispondo mentre con una mano arruffo i capelli al bimbo. Mi siedo e, spezzato l'incantesimo ma anche il ghiaccio, con la mano afferro il mento del piccolo e chiedo:
"Come ti chiami giovanotto" e lui prontamente "Guido - e subito dopo - e tu come ti chiami?"
Catturato dalla sua innocenza gli rispondo.
"Tobias, Tobias Ziegler" dico divertito mentre osservo la donna guardarmi meravigliata. La comprendo perciò mi rivolgo a lei precisando:
"Sono austriaco, in Italia praticamente dalla nascita, mio padre era un addetto all'ambasciata e ha sposato un'italiana, di Sabaudia. In pratica ho la doppia nazionalità" Lei mi sorride affascinata.
"Parla così bene anche il tedesco?" mi chiede con ammirazione.

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19 commenti:

  • Anonimo il 04/04/2014 06:10
    alta classe, complimenti
  • Michele Rotunno il 04/03/2011 18:32
    Uhuhuh mi sento come la carta moschicida, anzi l'autore moschicida che cattura nuovi lettori con la ferma intenzione di tenerseli stretti.
    Grazie Stefano. Grazie massimo, anche se era abbondantemente scontato un finale vendicativo (all'incirca hehehe).
    Giac, dovrai abituarti poichè intendo proseguire su questa strada cattiva e sanguinolenta con tante morbose situazioni.
    Ciao a tutti
  • Stefano Galbiati il 04/03/2011 13:27
    è la prima volta che leggo un tuo racconto Michele, mi ha incuriosito il fatto che fosse un giallo... ho un debole per le storie dove ci sono dei killer.
    Beh, devo dire che ho fatto benissimo a leggerlo, davvero... oltre ad essermi piaciuto, è scritto anche molto bene e scorre che è un piacere. Perfetta anche la scena sul treno, introduce alla scelta presa dall'assassino nel finale.
    Complimenti davvero!!!
  • Massimo Bianco il 27/02/2011 17:41
    Un buon racconto, scritto bene. Quesot killer è uomo debole di fronte all'amore eppure anche forte di fronte all'amore, un'interessante contraddizione. Anch'io però avevo immaginato con largo anticipo come andava a finire, all'incirca. Ciao
  • Anonimo il 23/01/2011 09:06
    Un Michele che non conoscevo e che mi è piaciuto molto. Ben scritto, avvincente... bella storia. Io non avrei mai potuto fare il Killer perchè dopo un viaggio in treno come quello non avrei avuto la forza di uccidere la donna della quale mi ero innamorato... ma i gialli non sono la mia passione. Proprio per questo ti dico che sei stato bravo a tenermi incollato... ora vado alla seconda parte... ciaociao. 5 stelle.
  • Michele Rotunno il 14/11/2010 20:07
    Sì, ma sono molto svogliato per farlo.
  • Claudia Ravaioli il 14/11/2010 19:42
    Mi è piaciuto decisamente. Poichè è chiaro fin dalla scena del treno che il killer dovrà eliminare la donna di cui si è innamorato me la aspettavo che per lui sarebbe finita male! I killer NON devono innamorarsi mai!
    (Anche io ho notato alcuni errori di battitura ma si possono correggere una volta pubblicati?)
  • Giuseppe Tiloca il 29/09/2010 12:44
    Ho dovuto leggerlo, la mia voglia di capire cosa poteva celarsi dietro questo racconto doveva essere esaudita, ma tranquillo, non è stato totalmente sconvolgente per la mia mente, se è quello che pensavi! Comunque, questo racconto è veramente superbo, dall'episodio del treno fino a quando Moretti spara.
    Mi hai catturato in ogni singola parola utilizzata, e quando tutto sembrava così perfetto, è cambiata la situazione, e per un attimo sono rimasto sbalordito.
    Veramente, ottimo!
  • Michele Rotunno il 10/09/2010 18:03
    Grazie Nino e Guido, mi siete molto cari.
  • Guido Ingenito il 10/09/2010 14:51
    non scherzo: è uno dei tuoi racconti più belli in assoluto. forse uno dei più belli che ho mai letto sul sito. un intrigo ben congeniato senza smagliature.
    eccellente

    (devo darmi da fare )
  • Anonimo il 09/09/2010 18:56
    Mah... mi sono rivisto in quella descrizione... come dire spasmodica!
    Ma io i sogni cerco di mantenerli in vita, è tutto quel che ho!
    Devo dire molto apprezzato, e completo!
    9


    A. R. G
  • Michele Rotunno il 02/09/2010 22:37
    Sssssssshhhhhhhhhhhh!!! Non facciamo pubblicità. Cosa nostra fu!
  • Salvatore Cipriano il 02/09/2010 22:06
    Se mai deciderai di intraprendere questa cupa professione informami, ci sarebbero delle persone per cui ti incaricherei, ovviamente mi aspetto uno sconticino d'amicizia!!!!
  • Michele Rotunno il 02/09/2010 21:55
    A proposito di velleità, se qualcuno mi saprebbe dire come liberarsi della suocera, lo ringrazio anticipatamente.
  • Michele Rotunno il 02/09/2010 21:54
    E questo è il primo sfogo alla luna storta. Grazie Tore.
    Ciao.
  • Salvatore Cipriano il 02/09/2010 21:18
    Come mai nei tuoi racconti sei sempre un killer, hai visto tanti film di james bond o è vera velleità "vagheggiata" ? A parte questo ti devo fare i miei complimenti perchè con talento hai unito passione e genere noir
  • Michele Rotunno il 31/08/2010 11:47
    Grazie Giovanni per esserci passato. Ho scritto il racconto di getto in venti minuti circa e l'ho riletto solo dopo la pubblicazione (temevo un rifiuto) e ho già corretto una decina di errori di stampa, questo mi è sfuggito. In verità, quando sai cos'hai scritto puoi leggerlo mille volte che j'errore lo leggi giusto. Dovrebbe farlo una terza persona.
    Nunzio, cosa devo dirti? Ho già detto cosa temevo ma, romanticismo esasperato a parte, in una pagina intera di tale descrizione non ho usato nemmeno una volta un termine volgare, tranne alla fine ma con un senso completamente diverso. Se dovessi paventare su questo sito una corrente di esasperato puretanismo smetterei subito di frequentarlo. Non voglio riprendere una diatriba già apparsa tra Guido e Ugo e per la quale il mio tifo è imparziale, ovvero per certi versi hanno ragione entrambi, ma trovo molto più "pudico" descrivere una scena di sesso che parlarne con infantile (quanto finta) ingenuità.
    Daltronde il racconto non poteva in alcun modo giustificare la reazione del killer se non ci fossero state le tinte forti in precedenza e non avevo altro modo e spazio per farlo.
    Infine, questo racconto è stata una prova generale, e quindi fortemente voluta così, su un certo discorso che ancora cova.
    Grazie infinite anche a te, Nunzio e buona giornata.
  • Giovanni Barletta il 30/08/2010 21:59
    Tante buone cose in questo racconto: l'intreccio è gradevole e la scena sul treno ha una grande tensione erotica. Ci sono parti in cui la tua penna scorre veloce coinvolgendo il lettore. In qualche punto è un po' più incerta. Nel complesso, però, molto bravo!
    Attento, ci sono un paio di errori di battuta (anso al posto di naso..)
  • Anonimo il 30/08/2010 17:00
    Anche i killer amano, a quanto pare. Ottimo il racconto, ben scritto e con descrizioni accuratissime. Il colpo di fulmine sul treno forse apporta un po' troppo romanticismo, ma questo è il mio modesto parere.
    Ciao Michele!

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