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Quel giorno a scuola non c'era nessuno

A scuola non c'era nessuno, io mi trovavo da solo a vagare tra i corridoi vuoti di quell'abbandonato ex manicomio in un caldo giorno d'estate. Ero al secondo piano, a guardar senza saper il perchè il cortile da una finestra vicino alle scale interne. Era deserto. Mi avviai alle scale antincendio ma quando mi ritrovai dinanzi ad esse le trovai chiuse con delle catene ed un lucchetto. Scesi le scale interne ed arrivai al cortile, d'impulso corsi al bar ma le porte erano chiuse, quindi tornai al cortile. La mia attenzione fu richiamata da un ritmico e costante ticchettio : plic, plic, plic, plic. Seguii il ticchettio uscendo dalla scuola. Arrivai alla recinzione di un parco, che non avevo mai visto. Tutt'intorno nulla si muoveva, sembrava di camminare in una foto che ritraeva per l'eternità la stessa posizione del tutto. Scavalcai la recinzione seguendo, incuriosito, il ritmico rumore, gli alberi si fecero più fitti sino a che non fui abbracciato da una estiva e rinfrescante penombra. Il sentiero che percorrevo sparì da sotto i miei piedi e mi ritrovai, chissà come, in un bosco dove la mia pelle era sfiorata da una leggere brezza, che portava con se un forte odore di muschio e pino selvatico. Continuai a seguire il rumore fino a quando non mi ritrovai dinanzi ad uno specchio d'acqua, abbastanza grande da esser profondo quanto me se non di più . L'acqua era limpida e si riusciva a vedere l'erba del sottobosco muoversi lentamente seguendo il flusso delle acque. Al centro di questo specchio d'acqua sorgeva un isolotto da dove proveniva il ticchettio. Ancor più incuriosito mi incamminai verso questo entrando in acqua tutto vestito. Man mano che mi avvicinavo all'isolotto le acque si facevano sempre più limpide e profonde tanto che, ad un certo punto, mi sembrava di volare. Raggiunsi l'isolotto e vidi che al centro di esso c'era una conca scavata nelle radici di un albero abbattuto. Mi avvicinai e li vidi una cosa molto strana : la conca era piena d'acqua cristallina ed al centro di essa saltava e ricadeva ritmicamente una goccia d'acqua, come se qualcuno continuasse a gettarci dentro un sassolino. Rimasi affascinato dalla scena tanto che quel ticchettio quasi mi ipnotizzò . Per riprendermi decisi di bere quell'acqua non curante dell'assurda situazione. Bevvi un sorso che presi con le mani. l'acqua era fresca e scendeva sino allo stomaco con una rigenerante sensazione dissetante. Decisi di immergere la faccia, l'acqua fredda mi pungeva la pelle, ma era una bellissima sensazione. Aprii gli occhi ma non vidi il fondo della conca bensì una luce in fondo ad un baratro. All'improvviso una apparve una sequenza di immagini che raffiguravano svariate persone, alcune che conoscevo, altre che non vidi mai. Sentivo una frase ricorrente in un brusio di sottofondo che sembrava dicesse: "portami con te per sempre ". Spaventato tirai fuori la testa e caddi a terra. Appena mi ripresi, vidi seduto dall'altra parte della conca un'animale, un lupo bianco. Inizialmente ebbi paura ma poi essa sparì . Il lupo si avvicinò a me molto lentamente ed incominciò ad annusarmi. Io rimasi seduto a terra, immobile, pensando ancora quello che avevo appena visto. Il lupo mi si sedette di fronte fissandomi con i suoi occhi, uno di color azzurro ghiaccio e l'altro di color oro. " tu sei Drathir " , disse una voce che non capii da dove provenisse."S-s-ssi io sono Drathir è il mio nick signif.." fui interrotto dal lupo che appoggio la sua zampa su una mia gamba."Lo so cosa significa, tu sei qui nel mio mondo per ricevere la benedizione del tuo nome, io sono la luna e tu porti il mio nome ". il lupo iniziò ad ululare." ora prendi e portalo sempre con te, è la tua vita, la tua conoscenza, la tua morte e la tua resurrezione" . il lupo aprì la bocca, sulla sua lingua si trovava una collana sottile con delle perline nere alternate da dei tubi di un materiale osseo ed un canino uguale a quello del lupo che pendeva al centro della collana, . "ora sei benedetto Drathir, quello che hai visto è il tuo mondo dopo la morte e quelle persone sono il tuo futuro "disse la voce riferendosi alle facce che vidi nella conca. " ora ricorda, Drathir, tu possiedi il mio nome e tu sei un mio portatore delle tenebre quindi goditi la luce che potrai possedere in tutta la tua vita perchè la tua morte sarà nell'ombra eterna" . il lupo mi leccò la mano e sparì nella folta foresta attraversando lo specchio d'acqua con un lungo balzo. Io incredulo con in mano la collana, decisi di risciacquarmi la faccia, mi misi la collana e immersi la faccia nella conca. vidi tutto nero e sentii il vuoto sotto i miei piedi. mi ritrovai sdraiato in corridoio con un bidello e 2 ragazzi che cercavano di farmi riprendere. Vidi un signore che mi chiamava "Drathir, Drathir svegliati, svegliati devi vivere nella luce svegliati " . urlai e tirai su in piedi. Ero tutto sudato e bagnato in faccia. Il bidello aveva il secchio in mano e disse : "sei svenuto, tieni, riprenditi un attimo" . Mi diede un asciugamano e una bustina di zucchero. Pensai "è stato solo un sogno... non sono il portatore d'oscurità della luna io mi chiamo Federico non Drathir". Sentii un strana sensazione allo sterno e mi toccai, avevo al collo appeso qualcosa. Me lo tirai via. Era la collana del sogno ma con inciso sul dente "Drathir portami con te per sempre io sono il tuo presente il tuo futuro e la tua morte. Luna"

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2 commenti:

  • Anonimo il 20/12/2012 17:05
    originale e scorrevole sostenuto da una ottima tecnica narrativa e padronanza di linguaggio. approvo
  • Daniela Di Mattia il 09/09/2010 08:32
    Bravo un bel racconto appassionante e coinvogente. Molto apprezzato

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