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Lux Aeterna, il ritorno - seconda parte

Com'è possibile? Finora non avevo mai notato quella casa azzurra. Pensò dubbiosa tra sè.
Davanti alla villetta c'era un ragazzo steso su un'amaca sotto l'ombra di una pianta d'oleandro, rigirava tra le mani uno dei vistosi fiori e ne accarezzava i petali. Quasi come se ne avesse avvertito la presenza si voltò verso di lei e alzandosi con scatto felino le venne incontro.
Inizialmente Laila notò la sua figura alta e slanciata. Osservandolo da quella distanza, oltre al portamento elegante, riusciva solo a constatare che aveva i capelli neri come la più profonda delle notti. Man mano che le si avvicinava cresceva in lei uno strano turbamento, sentiva che se l'avesse conosciuto niente sarebbe più stato come prima. Avrebbe voluto andarsene ma le gambe erano come paralizzate, incapaci di muoversi.
E ora era lì, di fronte a lei, affascinante come solo certe tentazioni sanno esserlo.
Alcuni ciuffi corvini gli ricadevano sulla fronte andando quasi a coprire gli occhi verde metallo leggermente a mandorla. Il suo sguardo era come assente, lontano, perso in un mondo remoto.
I lineamenti, così affilati e spigolosi, le ricordavano la lama di una spada d'acciaio pronta a tagliare in due ogni cosa gli si avvicinasse troppo.
"Ti piacciono i miei oleandri?"
Domandò lui continuando a giocherellare con il fiore.
"Sono bellissimi."
Furono le uniche parole che riuscì a pronunciare.
"Già, meravigliosi... e letali. Non farti ingannare dall'apparenza, ogni parte è velenosa."
Staccò una foglia dalla pianta, la stropicciò e gliela mise a pochi centimetri dal naso.
"Profuma di mandorla, non è vero?"
Cercò di afferrargli il polso con l'intento di avvicinarlo per sentirne meglio l'odore, ma lui, con una mossa fulminea ritirò il braccio.
"In quantità elevate porta alla morte per collasso cardio-respiratorio - la fissò in un modo che Laila non riuscì a decifrare, era forse uno sguardo ammiccante o piuttosto di sfida? - allora, pensi veramente che siano bellissimi?"
Rispose lanciando un'occhiata al fiore che teneva ancora tra le mani.
"Se è tanto tossico dovresti smetterla di toccarlo, non ti pare? Comunque adoro le campanule blu che incontro a metà strada per venire qui nella Valle dei Tramonti, la loro forma rivolta verso il basso mi suscita una triste tenerezza".
Il ragazzo si mise a ridere di gusto, rideva come se non lo facesse da una vita.
"Cos'è che ti fa ridere tanto?"
"È che hai un aspetto così angelico e delicato, non si direbbe che sei attratta dal pericolo".
Sentì l'imbarazzo salirle alle guance e una sensazione sconosciuta allo stomaco.

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5 commenti:

  • Marco Ambrosini il 19/09/2010 18:03
    Molto bello passo subito alla terza parte
  • Aedo il 12/09/2010 00:09
    Questa seconda parte del racconto è veramente bellissima: a differenza della prima, che emana una serenità celestiale, essa concentra l'attenzione su un personaggio affascinante, ma controverso e forse pericoloso. Fantastica Kartika!!!
  • afryka *°*° il 11/09/2010 13:47
    KARTIKA... SEI FANTASTICA... MA NON PUOI LASCIARCI COSì, VOGLIO SAPERE TUTTO DI BLAKE E DEL FOGLIETTO! MAGICA... ASPETTO TE *°*°*°*°

    *°*°*°AFRYKA*°*°*°
  • Vincenzo Capitanucci il 11/09/2010 12:39
    Brava Kartika... ti seguo con piacere... nel seguito...
  • Giuseppe Tiloca il 11/09/2010 11:22
    Quel foglietto... Estrae il foglietto anzichè il fazzoletto.. Molto intrigante questa parte, Kartika, ed il nuovo personaggio è stranissimo.. da come maneggia l'oleandro, essendo velenoso. Io stesso maneggio l'oleandro, mi libro sotto le sue foglie ed i suoi rami, con attenzione, mi ha fatto rivivere la stessa sensazione.
    Brava, aspetto il seguito!

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