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Niente paura
Guardi il cielo e ti rendi conto che sei più piccolo di un atomo.
- Da quanto non ridi? Da quanto non provi ad essere felice? Ogni volta che sei ripartito ti sei creato dei nemici.
- È una necessità, essere disprezzato e rendermi antipatico mi rende più completo.
Sulle tue spalle, poi, milioni di pensieri e finora la tua vita è stata un susseguirsi di emozioni riciclate.
- Sono mesi che non fai l'amore.
Prometti di metterti in gioco ma appena lanci il dado nascondi la mano e quelle volte che ci provi il dado è truccato.
- Hai paura.
Lì, oltre la spiaggia, oltre l'orizzonte, oltre le bestemmie, c'è il futuro, il tuo eterno antagonista.
C'è chi vive e c'è chi sopravvive. Ma tu ti limiti a respirare.
- Perché non rispondi al cellulare? Perché non torni a casa? A quanti hai chiesto davvero aiuto?
Sei stato sommerso di consigli e abbracci ma tu, idiota, dopo un "grazie" di circostanza, non hai fatto altro che proseguire il tuo percorso verso la distruzione, dicendo di vivere alla giornata, la tua giustificazione preferita. Ma come si fa a vivere così se la tua giornata termina all'alba e comincia al tramonto?
- Ho smesso di crescere quando ho cominciato ad amarmi.
- Cazzata. Hai smesso di amarti prima ancora di crescere.
- Perchè sei qui?
- Perchè finalmente ti sei arreso.
Hai finito di prendere in giro tutti e tutto. Hai smesso di prenderti per il culo.
Basta con le promesse.
Basta con le manie.
Basta con le maschere.
- Sai, non ti ho mai creduto.
- Lo sapevo.
- Sbagli. Non sapevi un cazzo. Da quando non sei più sereno non hai fatto altro che perderti e perdere. Tu hai scelto di farlo ma hai continuato a scaricare la colpa su qualcos'altro. Sei critico con te stesso ma non hai mai fatto un esame di coscienza.
Guardi le onde e gli occhi sono gonfi di salsedine e spifferi.
- Tu non hai mai voluto amici. Hai voluto genitori e babysitter.
Quanti video hai visto su youtube? Quante voci di wikipedia hai consultato? Quanto hai cercato qualcosa di davvero pornografico in giro per i canali indipendenti?
- Sei riuscito ad arrivare alla fine senza perdere una mamma, un papà, un fratello, una sorella. Hai finito il tuo percorso senza aver mai vissuto in qualche quartiere a rischio. Sei seduto qui senza pistole o siringhe.
- Lo so.
- È per questo che ti rispetto.
- Ed è per questo che mi odi.
- Ti odio perchè ti sei arreso troppo tardi.
Quando stai male per qualcosa che per gli altri è futile sei il migliore. Solo gli sciocchi non danno peso alle piccole cose della vita. Quelli che ti guardano e ti dicono che tutto prosegue senza le tue analisi, che le tue lacrime servono per qualcos'altro, non hanno molte pretese verso loro stessi.
- E adesso devo avere un futuro contro il quale ho sempre combattuto.
- Già. E la tua bandiera bianca è il tuo punto di partenza. Estrai dalla confezione il dado e lancialo. Non nascondere più la mano. Smettila di accanirti col mondo, smettila di dare fondamenta solide alle tue follie precostruite. La tua ipocondria sociale non ha fatto altro che ammalarti sul serio, portandoti lontano. Noi compiamo delle scelte, siamo nati per farlo. Tu hai deciso di piangere, nessuno te lo ha imposto.
- Perché la realtà è così diversa dai miei sogni? Hai idea di quante volte ho urlato nel megafono gli sbagli degli altri? Di tutte le volte che mi sono messo al centro della piazza?
Riesco solo a immaginarlo.
- Nessun risultato. Zero. Anzi, meno di zero. Più urlavo e più davo fastidio. Più mi esponevo e più dovevo nascondermi. Sai da quanto non faccio l'amore?
Lo so.
- Ho cominciato a difendermi quando attaccare ha smesso di avere un significato. Magari qualcuno mi avesse insultato o picchiato! Come fai a litigare se l'altro non c'è? Capisci che mi stai dicendo cose che già so? Eppure non funziona così. Non è vero che ce l'ho col mondo perchè mi ha lasciato stare, io ce l'ho col mondo perchè non doveva lasciarmi stare. E ora sono qui, stritolato dal presente ad aspettare che il futuro mi punti la rivoltella.
- È vero. Ciò che ti dico lo sai da un pezzo. È per questo che rimango qui. Il tuo futuro è uguale al mio. Il nostro futuro spara con proiettili a salve. Il mondo ti ha lasciato stare perchè tu hai deciso che così doveva essere. Se urli, non ti curare di dare fastidio. Se ti esponi, rimani lì dove sei. Sai, c'è gente che dice che la paura fa novanta. La paura bisogna metterla a novanta.
Mi guardi e gli occhi sono feriti. Accenni una smorfia.
- Che ne dici di parlarne?
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0 recensioni:
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- "quasi bimbo"
grazie Lucia, la tua spinta la colgo volentieri. mi sto riconciliando col mondo degli adulti
buona domenica!
Guido
Anonimo il 02/10/2010 22:05
è straordinario che un "quasi bimbo" scriva già così!
Mi sto riconciliando col mondo giovanile!
Bravo, ragazzo!
Continua, che vai forte!
- grazie a tutti!!! vi auguro un weekend meraviglioso.
Guido
- Guido, l'ho letto d'un fiato. Mi colpisce la lucidità con cui ti confronti con te stesso. Non puoi che migliorare.
Anonimo il 23/09/2010 17:08
Interessante Guido!
Scritto molto bene!
A. R. G
- Guido, sai che mi piace questo tuo romanzo allo "specchio", correggimi ma non ricordo se è la seconda o la tera puntata.
Davvero, scrivine abbastanza da fare un bel volume, lo trovo interessante.
Ciao :bravo (finalmente ho capito come si fanno)
Anonimo il 23/09/2010 09:34
Ti leggo sempre con piacere Guido! Complienti
- grazie Medina, a 50 mi immagino uguale ma molto, moooooolto più giovane
grazie di cuore, con affetto
buona serata!
Guido
Anonimo il 22/09/2010 19:57
Porca paletta figliolo! Mi parti così adesso ora dei 50 dove ci porti? Si legge di gusto. Grazie
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