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E tu, prenderesti una mia foto?

Mi vedi papà? Sono io, sdraiato qui, bagnato dalla luna e nessuna lacrima. Ce la sto facendo, ho corso e mi sono buttato qua dopo un'ultima volta così lontana ma così fastidiosa. Ogni volta che spiccavo il volo quelle istantanee, quella spiaggia, quel letto, quel sorriso, quell'idea, mi riportavano giù.
Non ho inseguito macchine, ho inseguito niente, spinto dagli occhi chiusi e dalle braccia spalancate e mi sono sdraiato senza inciampare.
Che dici papà, sto crescendo? Posso rendere sue le mie foto? Le vorrà tenere?
Posso smettere di ubriacarmi come facevi tu?
Non ricordo per quanto ho corso, ma qui sdraiato sulla strada, sotto stelle e nebulose, nulla importa. Non ho dovuto inseguire alcuna macchina, ho seguito solo l'istinto agganciato ai miei occhi chiusi.

E tu, prenderesti una mia foto?
Là sopra, quando apro gli occhi, le costellazioni. Sai da quanto tempo esistono? Sai che non si ha memoria della loro nascita?
Qualcuno una notte ha guardato il cielo e con il dito ha unito alcune stelle, dipingendo animali, miti e sentimenti. Possiamo farlo anche noi, non chiedo altro.
Alle spalle lampioni e catene. Respiro.
Sai, dicono che il caso non esiste.
Sai, il caso esiste e si intestardisce. Certe volte perseguita, spingendoti a maledire le lancette dell'orologio. Radio che trasmettono solo quelle canzoni e locali, genitori, conoscenti, luoghi, case che ruotano intorno solo a quei ricordi.
Smetti di notarlo solo quando tutto sfugge nell'ombra. Ma poi torna. E sparisce di nuovo. Non puoi prevedere nulla, perchè dipende da te e tu non puoi prevederti. Siamo nati per contraddirci.
Il vento accarezza la barba e i capelli, baciandomi le palpebre con gelosia. Sono qui disteso e non faccio altro che essere in trepidazione, scosse elettriche che mi pizzicano la schiena e mi tirano le braccia.
Voglio sprecare del tempo con te.
Voglio prendere qualche pugno per te.
Sai, è da tempo che non correvo. Sdraiarmi qui, coccolato dal pensiero di te e lasciarmi cadere nella fantasia più segreta, quella di poterti avere.
Lampi, qualche tuono e ora le prime gocce mi riempiono i palmi delle mani. E mi lascio inondare dalla pioggia più bella della mia vita, che mi riporta in me, ai miei occhi e al mio sorriso.
Voglio essere felice con te, oltrepassando i venti dell'est.
Voglio una nuova ossessione, nuovi dolori che mi spingano a dare il meglio.
Lasciamo girare il mondo, lasciamolo risucchiare nel suo delirio. Noi non possiamo fermarlo ma possiamo viverlo, e riempire le pause della nostra avventura. Non pretendo il lieto fine, voglio il lieto inizio.
Piove e non ho freddo. Solo io e la Terra come materasso, cullato dai miei viaggi mentali e dalla tua sorpresa.
Non ho progetti, non ho piani. Non è così che si cresce?
Lasciamo agli altri le scadenze e le bugie. Lasciamoli soli nelle loro mode e nelle paure.
Io sono qui, sdraiato e bagnato fradicio, senza bottiglie intorno, come da tempo non capitava. Lascia stare gli orari, scorda le occhiaia e il pallore.
Non vuoi sdraiarti con me e insieme dimenticare per qualche attimo il mondo?

 

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0 recensioni:

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19 commenti:

  • Sonia il 04/04/2013 23:35
    Impossibile non leggere. Non la trovo una scrittura "semplice". È assolutamente perfetta. Perfetta in sé. Non trovo niente di meglio di qualcuno capace di imprimere su carta "squarci d'anima" che creino immagini psichedeliche ma reali nella testa. Complimenti!
  • Guido Ingenito il 27/10/2010 01:18
    grazie mille mari, felicissimo che ti sia piaciuto!
    buonanotte

    Guido
  • Maria Rosa Cugudda il 26/10/2010 18:34
    molto valido questo racconto, affascina nella lettura, avvincente anche il contenuto!
  • Guido Ingenito il 15/10/2010 21:21
    grazie Valentina! aspetto con ansia il tuo prossimo racconto!
    buonissima serata e buonissimo weekend!

    Guido
  • Anonimo il 13/10/2010 19:33
    "Qualcuno una notte ha guardato il cielo e con il dito ha unito alcune stelle, dipingendo animali, miti e sentimenti." semplice ed incantevole, come immagine!
    che bello. è molto fresco questo scritto, mi piace molto.
  • Guido Ingenito il 07/10/2010 13:47
    grazie Samu, quando c'è bellezza vuol dire molto
    buona giornata
    Guido
  • Samuele Scagliarini il 07/10/2010 11:12
    Posso essere banale? ... C'è Bellezza in questo testo...
  • Guido Ingenito il 05/10/2010 20:13
    felicissimo di catturarti Roberta spero di tenerti "in trappola" per un bel po'
    grazie!
    buona serata

    Guido
  • Anonimo il 05/10/2010 14:10
    Molto bello Guido! Mi catturi sempre
  • Guido Ingenito il 05/10/2010 14:03
    grazie mille Guido, effettivamente si avvicina molto alla poesia
    buona giornata!
    Guido
  • GUIDO EDOARDO ORBELLI il 05/10/2010 11:21
    bello davvero caro Guido il tuo racconto, direi che è una prosa molto... poetica.
    complimenti
    guido orbelli
  • Guido Ingenito il 04/10/2010 01:00
    eheheh paolina, quando si hanno gli occhi e il cervello limati non si sfugge grazie
    nunzio... grazie, sentimento ricambiato in tutto e per tutto
    medina... mi imbarazzi e ti ringrazio (w le zeta). scusami: sarò costretto a rubarti la frase.
    buonanotte a tutti!
    Guido
  • Anonimo il 03/10/2010 20:57
    Qualunque giovane archeologa sana di mente vorrebbe il book completo.
  • Anonimo il 03/10/2010 20:52
    Sei grande Guido. E vero.
    Non è cosa da poco, oggi.
    Ciao.
  • Paola B. R. il 03/10/2010 17:58
    Molto bello Guido,
    ha lo stesso sapore
    di una poesia...
    (mi ha fatto piacere leggere una cosa, che tu hai letto da me e che ti è rimasta dentro!!!)
  • Guido Ingenito il 03/10/2010 04:38
    allora, qua devo rispondere necessariamente uno per uno:
    @giovanni: grazie mille, soprattutto del suggerimento. diciamo che questo è un periodo in cui mi capita più spesso soffermarmi sull'io e poi dargli un ambiente a cui cerco di dare un significato. appena ho la possibilità torno a misurarmi su qualcosa di più impegnativo, hai ragione. grazie mille!
    @michele: la tua è un'osservazione molto intelligente (come sempre). c'è un po' d'esercizio (voglio imparare a scrivere) però ci metto comunque tanto cuore, il più possibile. ad esempio qua la cantonata l'ho presa io: a quanto pare ho steso male sul lato tecnico. il primo paragrafo è dedicato a mio padre, io che gli parlo e gli dico che mi è successo qualcosa, che mi sento in grado di potermi staccare dal passato (da un particolare episodio). nel secondo paragrafo mi rivolgo a un'altra persona di cui credo si capisca il sesso, di conseguenza il desiderio. diciamo che è come se stessi confessando qualcosa di molto intimo a mio padre. devo farlo meglio, sicuramente. non è uno sfogo, a parte una frecciatina. è una confessione. grazie mille Michele!
    @lucia: grazie mille, lieto di averti "interessato"

    è proprio bello essere soggetto a letture così interessate e critiche, di voi so che posso fidarmi. solo così si può migliorare. grazie a tutti e buona domenica

    Guido
  • Anonimo il 02/10/2010 22:00
    davvero una gran bella lettura.
    Complimenti.
    Leggerò altro di tuo...
  • Michele Rotunno il 02/10/2010 19:38
    Non mi piace commentare le introspezioni, mi fa sentire un ficcanaso. A volte le scriviamo solo per uno sfogo personale senza preoccuparci dei commenti altrui.
    Eppoi, mi ricordano tanto alcune cantonate. Nel tuo caso, come amico, mi auguro che sia solo un esercizio, come dice Gianni, e non uno sfogo sul rapporto padre-figlio.
    Ciao
  • Giovanni Barletta il 02/10/2010 19:06
    Ancora una bella analisi interiore. Su questo hai veramente del talento. Vai avanti e affronta prove più impegnative...

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