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Gesù storico, Gesù mistico

Il documento più antico che afferma l'esistenza di Gesù di Nazaret è la fonte Q che secondo gli studiosi sarebbe stato redatto una ventina di anni dopo la morte di Gesù. La fonte Q non elenca i fatti relativi alla vita di Gesù, quanto piuttosto l'insieme dei detti a carattere sapienziale proferiti dal maestro della Galilea. La figura di Gesù viene proposta come maestro di sapienza, profeta rifiutato, condannato a morte, e poi risorto.
L'85 per cento del suo contenuto è stato ripreso e inserito nel vangelo di Matteo e di Luca che vengono presentati nello stesso ordine di Q, per questo motivo la "Quelle" è nota anche come la fonte dei detti sinottici. Dopo gli anni sessanta vengono scritte le biografie di Gesù, nascono i vangeli canonici, di cui Marco risulta il precursore. Successivamente gli evangelisti Matteo e Luca completano e prolungano il testo di Marco, attingendo dalla fonte Q e aggiungendo del materiale proprio.
Grazie a tali interventi i vangeli di Matteo e Luca hanno una lunghezza quasi doppia rispetto al testo di Marco. L'ultimo vangelo in ordine di tempo è quello di Giovanni che si discosta dallo schema generale degli altri tre che vengono chiamati i vangeli sinottici, cioè paralleli, simili. Il nome di Gesù oltre che nella collezione Q e nei vangeli canonici, viene citato anche negli scritti apocrifi (cioè segreti e dalla Chiesa non considerati testi ispirati da Dio) come, il vangelo di Tommaso, il vangelo di Pietro e alcuni papiri. Scoperto nell'Alto Egitto nel 1945, il vangelo di Tommaso è scritto in egiziano antico (copto) contiene 114 sentenze attribuite a Gesù ed è stato datato all'anno 350.
La sua costruzione è simile alla collezione Q e secondo alcuni autori è considerato il quinto vangelo, in quanto la sua diffusione sarebbe avvenuta intorno all'anno 50. La maggior parte degli studiosi asserisce che il vangelo di Tommaso contiene alcune parole di Gesù che non sono state raccolte nei vangeli canonici, mentre la maggioranza delle sentenze sono state estrapolate dai vangeli canonici, accorciandole o ampliandole. Secondo gli storici l'attribuzione del testo è pseudoepigrafa, cioè contiene il falso nome dell'autore, affinché lo scritto acquisti maggiore influenza e prestigio. Invece l'artefice dell'opera è una comunità primitiva cristiana che riconosceva in Tommaso, il loro testimone privilegiato.
Il vangelo di Pietro, manoscritto greco incompleto, parla della passione e in modo più ampio della resurrezione di Gesù. In quest'ultima però, il ruolo di Gesù appare in secondo piano, rispetto ai protagonisti del racconto, oltre a contenere diversi elementi del cristianesimo primitivo. Il manoscritto è databile intorno all'800, ma grazie a due papiri di Ossirinco, possiamo affermare che il vangelo di Pietro esisteva già nel secondo secolo. Il vescovo Serapione di Antiochia revocò il permesso di leggerlo, poiché constatò che il testo era utilizzato da alcuni gruppi di eretici che negavano la natura corporea di Gesù. Anche questo scritto ha una attribuzione pseudoepigrafa.
Il papiro Ergeton 2, datato tra il 150 e il 200 è un frammento di papiro che contiene alcuni episodi della vita di Gesù, somiglianti ai vangeli canonici, ma con alcuni dettagli inverosimili per l'ambiente giudeo, come un lebbroso che in una locanda mangia assieme ad altri lebbrosi, oppure quando si racconta che Gesù compie un miracolo sul fiume Giordano, episodio raccontato come una storiella prodigiosa e non raccontata in altri testi. Il papiro Ossirinco è un frammento di pergamena, datato all'anno 400. Esso racchiude la conclusione di un discorso che Gesù rivolge ai suoi discepoli perché evitino di compiere il male e una disputa tra Gesù e Levi, un sacerdote vicino ai farisei, sul rituale della purificazione prima di accedere al tempio.

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7 commenti:

  • Anonimo il 26/11/2011 13:19
    Ti ho letto con molto interesse, hai aggiunto altro a cose che già sapevo e te ne ringrazio. Riguardo ad altri commenti che dire?! Il saggio non è un racconto né tanto meno fantastico o umoristico quindi... grazie ancora!
  • Fabio Mancini il 06/02/2011 09:14
    Ciao, Amorina. Grazie dei tuoi rilievi, forse in tre pagine di scritto qualche errore può sfuggire. Se l'articolo apostrofato davanti al sostantivo maschile è presente in una sola occasione, vuol dire che non si tratta di ignoranza grammaticale, ma di disattenzione. Mi dispiace poi che tu lo abbia trovato noiosetto, perché ho cercato di rendere il tutto molto fluido e interessante. Riguardo al rifiuto della tua pubblicazione, anche a me hanno rifiutato molti scritti che successivamente sono stati accettati, previa correzione. A Montecitorio non invierei il mio articolo, ma quintali di sterco. Forse è la cacca quella che meritano? Penso di sì. Un bacio gentile, Fabio.
  • Fabio Mancini il 06/02/2011 08:55
    Grazie, Carmela. Ciao, Fabio.
  • Amorina Rojo il 05/02/2011 14:56
    fabiuccio... deh, sellè codesta la lingua italiana... a me hanno bocciato un racconto con la seguente motivazione: il sì affermativo va scritto con l'accento finale... io avevo scritto si.
    Dopo sei giorni che aspettavo la pubblicazione me l'hanno rifiutata... per un accento sulla i che manco si vede... hihihi... dalle mi parti si dice: c'è di che mangiarsi il 'ulo a morsi.
    Nel tuo barbosetto brano ci sono due errori grossolani... uno l'è grave assai..."un'autore di cose straordinarie" ... dimenticare un accento è una dimenticanza ma apostrofare l'articolo un dopo un sostantivo maschile l'è di molto grave.( prima pagina)
    In terza pagina invece c'è un toccatili che grida vendetta... toccatili? vedi un po' tè che vuoi fare... sarebbe toccatoli... brutto lo stesso ma almeno 'un è errore.
    Per il testo io ti consiglierei di indirizzarlo ai signori deputati ed onorevoli.
    Berlusconi Silvio... Casini... Buttiglione... Lupi... basta indirizzare a Montecitorio ed arriva. bacino...
    P. S. per la redazione... forse era tanto barboso da non leggerlo oppure tirate a sorte su chi va controllato negli errori?... bacini pure a voi
  • carmela marrazzo il 05/02/2011 12:38
    non so che fine ha fatto il 2 commento! forse dovevo commentare alla fine, non una pagina per volta? leggo la 3
  • carmela marrazzo il 05/02/2011 12:35
    certamente Gesù era un "sovvertitore dell'ordine costituto", un rivoluzionario agli occhi di un potere ottuso ed ipocrita, un "sobillatore di masse" di cui liberarsi "legalmente" in nome di un Dio di cui i sommi sacerdoti si servono a loro uso e consumo.
    leggo il seguito: sempre più interessante e veramente ben scritto.
  • carmela marrazzo il 05/02/2011 12:24
    molto interessante la lettura che con riferimenti precisi dimostra come non vi sia alcun dubbio sul Cristo storico, sulla sua nascita, vita e morte.
    Il cristo della Fede...è appunto una questione di Fede. Nulla basta a convincere chi non ce l'ha.
    ti leggo sempre volentieri.
    ciao Carmela

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