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L'uomo al balcone

Un uomo stava affacciato al balcone del secondo piano di una strada assai trafficata e osservava il caotico via vai d'auto, moto o autobus e l'intenso scorrere dei pedoni. Le ore scivolavano via una dietro l'altra, ma lui restava immobile notte e giorno su quel balcone, insonne.
L'uomo al balcone era depresso, viveva solo ed era disoccupato. In effetti era depresso proprio da quando era disoccupato, sostituito nelle vecchie mansioni da moderni macchinari e sconfitto nella sua ricerca d'una nuova occupazione dalla crisi economica, in quel periodo al suo apice. Aveva perciò perso l'equilibrio interiore e per giunta aveva cominciato a soffrire d'insonnia. Si girava e rigirava nel letto senza riuscire a dormire più di un paio d'ore e intorno alle cinque del mattino era già in piedi, più stanco di quando si era coricato.
Non sopportava né di star chiuso tra le mura di casa né d'uscire col rischio d'incontrare conoscenti a cui dover spiegare la propria triste situazione. Abbattuto com'era non desiderava frequentare né donne né amici. Inoltre aveva perso interesse verso qualsiasi svago, sport, cinema, internet, musica o lettura che fosse. Non aveva addirittura nemmeno più voglia di guardare la tv.
Così aveva preso l'abitudine, appena fatta colazione, di sistemare una sedia sul balcone, poggiare i gomiti sulla ringhiera e trascorrere lì le giornate, incurante perfino del sole, che sorgeva intorno alle nove da dietro l'edificio in diagonale e irraggiava la sua postazione durante le sette otto ore successive. Rientrava nel piccolo appartamento quasi solo per mangiare e dormire e usciva da casa appena due o tre volte la settimana, verso le 12, 30, quando i negozi erano semivuoti, giusto il tempo per comprare lo stretto necessario dal panettiere e dal fruttivendolo all'angolo.
Si era installato sul poggiolo ad aprile, non appena il clima di quell'inverno particolarmente freddo e piovoso aveva cominciato a permetterlo, e non lo aveva più abbandonato. Vi restava anzi sempre più a lungo via via che la stagione estiva avanzava.
Nella mattinata e nel tardo pomeriggio le rondini si rincorrevano lungo la via, fornendogli un'ulteriore distrazione e anche i piccioni svolazzavano qua e là. A tratti ne studiava i movimenti con attenzione, lo sguardo perso in direzione dei tetti. Presto però finiva per riportare di nuovo gli occhi sulla strada, dove ad ogni ora c'era sempre qualcuno da seguire, un vivace ragazzino diretto a scuola, un'annoiata massaia occupata a fare la spesa, un barcollante nottambulo di ritorno da un qualche alcolico festino...
Appena alzato, a offrirgli distrazione c'era l'edicola di fronte, che apriva già verso le 5, 30. L'obeso giornalaio sistemava le riviste in parte all'interno e in parte su cassette strategicamente piazzate sul marciapiede ai due lati dell'ingresso. L'uomo al balcone seguiva sia le sue mosse sia il passaggio di clienti. Di questi ultimi conosceva ormai le abitudini a memoria. Ad esempio, tutte le mattine feriali alle sei meno dieci un signore in completo grigio e cravatta a colori sempre vivaci percorreva tranquillo la via per poi attraversarla e fermarsi ad acquistare il quotidiano locale. Alle sei in punto una signora ben curata si soffermava a salutare l'edicolante. Trascorreva in chiacchiere i quattro o cinque minuti successivi, nell'attesa che il gestore del bar posizionato tre vetrine più avanti si decidesse finalmente a sollevare la saracinesca e ad aprire l'esercizio, quindi prendeva un periodico ogni volta diverso e, con quello sottobraccio, si recava a fare la prima colazione. Nei minuti immediatamente successivi un ragazzone in jeans e camicia a maniche corte passava trafelato e acquistava il roseo quotidiano sportivo al volo... eccetera, eccetera. E col procedere delle ore aumentavano le attività della movimentata arteria e di conseguenza pure il numero di passanti da analizzare.

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0 recensioni:

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12 commenti:

  • Massimo Bianco il 08/07/2012 11:01
    ATTENZIONE. È USCITO IL NUOVO ROMANZO in volume di MASSIMO BIANCO intitolato: "CAPELLI - dentro la mente di un serial killer". RUPE MUTEVOLE EDIZIONI, pagg. 330, euro 15 e 2-3 euro di spese spedizione. Collana "LA QUIETE E L'INQUIETUDINE"
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  • Massimo Bianco il 07/08/2011 18:37
    Non so cosa vuol dire cazzoliana ma fa lo stesso. Saluti.
  • Anonimo il 07/08/2011 15:02
    Quasi "Cazzoliana". (Mi dicono che il commento è breve e non me lo fanno postare. Invece è lunghissimo. Il problema è che spesso si scrivono due parole e dentro vi è tutto un fiume di parole. Non capisco perchè bisogna scrivere a lungo! Adesso saranno contenti. Ho scritto tanto ma non ho detto nulla).
  • Fernando Piazza il 22/05/2011 15:55
    Non ti preoccupare, avrai notato che anche io ho la lingua abbastanza lunga. Che ci vuoi fare, mi piace chiacchierare, cosa c'è di male? In fondo non lediamo nessuno... C'è un mare di combinazioni da comporre con soli 21 caratteri del nostro alfabeto (senza contare le lettere straniere ovviamente) e non sono al momento in esaurimento, quindi sfruttiamole, e nel senso migliore del termine. A rileggerti.
  • Massimo Bianco il 22/05/2011 15:37
    Prima di tutto grazie per il commento e l'apprezzamento. So bene che la lunghezza è un freno per tanti, non solo per te. Racconti lunghi sono inevitabilmente meno letti e commentati anche se magari migliori. Io però mi esprimo meglio in spazi lunghi e quindi accetto di buon grado l'ostacolo. Dai e dai i commenti mi arrivano comunque, segno che evidentemente riesco a farmi apprezzare.

    C'è una logica in effetti nel cominciare a leggere dal 1° racconto, si può, infatti presumere che chi, come me, inizia a pubblicare sul web quando ha già messo del materiale da parte, per ben impressionare inizi col suo lavoro che considera migliore, per lo meno escludendo racconti o addirittura romanzi troppo lunghi da postare senza bruciarli in parte e io ne ho degli uni e degli altri. E in effetti all'epoca consideravo questo il mio miglior racconto. Poi si cerca sempre di migliorare e credo e spero che qualcosa di successivo, tipo Il cuore nero di Lucca o Bravi, violenti ragazzi, o che verrà in futuro sia ancora migliore. Ops, sono lungo anche nelle risposte, cavoli. Grazie ancora.
  • Fernando Piazza il 22/05/2011 14:22
    Era da tanto che volevo leggere qualche tuo racconto ma mi frenava tutte le volte la lunghezza(beninteso non ho nulla contro di essa, anzi... anche a me piace ricamare e indugiare sulle cose). I miei occhi avevano troppo da spaziare e mi dicevo... prima o poi.
    Ho scelto il 1° senza un apparente motivo, o forse il motivo è che solitamente il lettore assiduo comincia proprio dall'ultimo lavoro. Io parto dalle origini, così non mi precludo l'eventuale escalation narrativa dell'autore esaminato. Dove voglio arrivare dopo questo lungo escursus? Alla parte più importante... Il tuo racconto è davvero pregevole, una pagina di pura letteratura. Una scrittura fatta di descrizioni curate e minuziose, attenta ai particolari in maniera quasi maniacale ma efficace. Non si avverte affatto lo scorrere del tempo, si è trascinati dalle parole che una dopo l'altra ti conducono per mano fino alla fine, quasi un dispiacere leggere l'ultima frase. Davvero complimenti, una prosa da scrittore maturo e valente.
  • Massimo Bianco il 13/03/2011 00:47
    ti ringrazio moltissimo, in effetti io sono orgoglioso di questo racconto, è il mio preferito tra il materiale breve che ho a disposizione, non ha caso l'ho inserito su poesieeracconti per primo ed è bello vedere che piace anche ad altri
  • Anonimo il 07/03/2011 10:02
    È un racconto fantastico. Nn solo è scritto molto bene e io che amo i dettagli noto con soddisfazione che tu ci sia riuscito con stile e assoluta perfezione a far si che il lettore nn si annoi anzi prosegue incuriosito sempre di più. È talmente bello che me lo ìdevo rileggere una seconda volta. Complimenti sinceri
  • Massimo Bianco il 02/03/2011 12:51
    Ti ringrazio molto per i complimenti, Giacomo, ciao.
  • Anonimo il 02/03/2011 08:25
    Gran bella idea ( che invidio.. la mia fantasia si limita quasi sempre a modificare appena episodi autobiografici) e bella scrittura, molto scorrevole e precisa, anche nella punteggiatura. Buonissimo il dosaggio fra descrizioni e dialoghi... un giusto rapporto che aiuta il lettore. ciaociao
  • Massimo Bianco il 13/02/2011 14:30
    Grazie per i complimenti. A mia volta ho letto il tuo calibro 38, non c'è male, io però come avrai notato prediligo scritti un po' più corposi, (anche se il mio per il web lo è pure troppo, so che vedendo le 6 pagine c'è rischio che pochi abbiano la volontà di leggermi) quindi rinvio i giudizi ad altre occasioni. Ciao.
  • Anonimo il 10/02/2011 21:40
    Ne ho letti parecchi oggi, e questo mi piace.
    Complimenti.

    Suz

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