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Tutta la vita insieme - seconda parte

[Angela a don Gaetano]

"Padre, non le sto a dire quello che penso, né quanto ho discusso con mio marito, che ci farebbe bruciare tutti e due nel fuoco eterno, subito, senza nemmeno aspettare che tiriamo le cuoia.
Perché c'è solo una cosa importante, in questo momento. Per me lo è, più di ogni altra al mondo.
Mio marito sta morendo. Ha poche settimane, ormai. Ed io non voglio che se ne vada con questo cruccio.
Per cui son venuta a dirle di stare tranquillo: quello che lei ci ordina, seppure incredibile per noi, sarà fatto."


[Adua a Luigi]

Bene, eccomi qui. Dopo più di trent'anni. Non l'avrei mai creduto. E invece, sono qui. Come se non fosse successo niente, da allora. Quella è venuta da me e in quattro e quattr'otto mi ha buttato in faccia le vostre cose, come se i vostri problemi fossero i miei, senza un po' di rispetto. Ma io cosa c'entro? Come t'è venuto in mente di tirarmi dentro ai sussulti della tua coscienza? Come se io non avessi la mia vita. Ma è bene che tu lo sappia: non sono stata certo a piangere dopo che mi hai lasciata. No, no. Non c'ho messo più di un mese, dopo il divorzio, per riprendermi la mia vita.
E se oggi sono qui è solo perché me lo posso permettere. Ora che sono vedova e che i miei due figli sono sistemati - felicemente grazie a Dio! - posso concedermi questo, diciamo così, atto di carità. Nei tuoi confronti, che non ne hai certo avuto per me!
Quindi, vediamo, se ho capito bene, io dovrei accudirti come una brava mogliettina fino a quando, sì insomma, ci siamo capiti. E quando non sono qui, vivere in casa tua, mentre quell'altra smamma, non è vero?
Ma scusami: in cambio di cosa? Ma certo, della tua gratitudine! E magari anche di qualche lacrima di riconoscenza di quella donna!
Bell'affare!
Ma vedi, io - in fondo - sono meglio di quello che credi. Meglio di come mi descrivevi quando ci siamo lasciati. Sì, meglio. E se questo è ciò che debbo fare, lo farò.
Vorrà dire che Dio me ne renderà merito."


[Dalla Direzione dell'Hospice a Sua Eccellenza il Vescovo (lettera personale)]

"Eccellenza,
in relazione alla questione relativa al nostro ospite Russo Luigi, di cui abbiamo avuto modo di parlare con don Gaetano, ci permettiamo di portare alla Sua attenzione alcuni elementi:

Il signor Luigi è ospite della nostra struttura in quanto bisognoso di cure ed assistenza materiale e morale. La presenza continua di un familiare, almeno nelle ore del giorno, è parte integrante del protocollo assistenziale, e indispensabile per dare al paziente la necessaria stabilità psichico-fisica.

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6 commenti:

  • Giovanni Barletta il 23/02/2011 15:29
    Grazie ragazzi, mi sto veramente divertendo un sacco! Non credevo che questo racconto potesse stuzzicare così la vostra fantasia...
    Ma... ho appena mandato a P&R la terza (e penultima) parte. Quindi...
  • Anonimo il 21/02/2011 16:23
    Più degi uomini, più di Dio, potè la burocrazia!
  • Michele Rotunno il 18/02/2011 17:04
    Astuto Gianni, qualsiasi altro finale sarebbe stato inconcepibile, quello del prete, poi, addirittura grottesco. Ah, questi preti...! a volte sono come i vecchi comunisti... come si diceva una volta? che il migliore va i...
    Ottimo Gianni. bel lavoro, gi aggiungerei... laico.
    Ciao
  • Salvatore Cipriano il 18/02/2011 13:46
    Ne l'una ne l'altra bello! E comunque secondo me una confessione fatta per paura negli estremi dopo una vita di male non serve. Vai lo stesso dove hai da andare.
  • Anonimo il 18/02/2011 10:10
    Gianni... che soddisfazione, grazie.
  • Anonimo il 18/02/2011 09:00
    bene bene.. come si dice... chi la fa l'aspetti
    era l'ultima parte???
    beh... Luigi ha avuto quello che si meritava!!!
    Bravo Gianni!!!
    Un abbraccio

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