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Il clown

Occhi espressivi sognanti, pochi gesti apparentemente semplici, vestito in modo dimesso quasi in bianco e nero, abiti larghi e buffi ma nessuna maschera, salvo il proprio volto, consapevole di appartenere a questo mondo triste e folle, una vitalità fanciullesca quasi senza parole, fatta solo di gesti e d'oggetti d'uso comune, animati quasi per magia dalla sua fantasia, dalla sua voglia di stupire e di stupirsi ancora.
Ad ogni applauso abbozzava un sorriso incredulo, come quello di un bambino che non crede ai propri occhi, in realtà sapeva di averci trafitto, e per una frazione di secondo con lo sguardo contemplava quell'effetto, i suoi occhi ridevano felici appoggiati sulle rughe.
Mentre l'osservavo il mondo che mi circondava si sgretolava lentamente, come le mura cadenti di un vecchio rudere, o scintillanti città ipertecnologiche travolte da uno tzunami, tutta quella complessità che mi circondava colava come la cera di una candela e si perdeva in mille rivoli fra le assi sconnesse del palco.
Riemergevo finalmente dopo una lunga apnea a pochi passi dal palcoscenico, seduto su una sedia di legno con gli occhi rapiti da quell'uomo, da quel bambino di cinquant'anni che mi urlava nell'anima.

 

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6 commenti:

  • Anonimo il 10/10/2012 11:33
    bellissima immagine di questo personaggio... a volte fa sorridere mentre nel ilcuore è pieno di malinconia... sicuramente per lui il sorriso di un bimbo è il massimo che dalla vita possa avere... molto bella e sentita
  • anna il 10/10/2012 10:12
    Attraverso il personaggio, descrivi un mondo; quelo fiabesco, velato da una triste malinconia che stranamente ci prende quando assistiamo alle performances del clawn. Complimenti!
  • Anonimo il 14/04/2011 09:33
    BELLA, commovente ... libero da orpelli superflui... libero come un bambimo bravo Marco
    votata
  • Bruno Briasco il 23/03/2011 17:41
    Bella e coinvolgente. Ottima, Marco, complimenti
  • Anonimo il 26/02/2011 07:07
    Bello, veramente bello! Non occorrono molte parole per descrivere così bene un sentimento. Bravo Marco.
  • Anonimo il 24/02/2011 08:12
    Molto bello... sei riuscito, in poche righe ( pregio che a me manca) a portarmi li a pochi passi dal palcoscenico su una sedia in legno accanto alla tua. Bravo... ciaociao

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