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Sogno

Camminavo, la strada era irregolare e pericolosa, una pozza, una buca e orme d'asino o forse mulo. Sul ciglio destro finocchietto selvatico e quella pianta con le spine di cui non conosco il nome; a sinistra invece terrazzamenti per gli ulivi a perdita d'occhio che si protraevano verso il cielo come a voler spiccare il volo. Camminavo e la mia mente già s'interrogava sul perché mi trovassi in quel luogo pacifico, ma non tanto da giustificare la mia presenza; calmo ma non capivo e non vedevo. Avevo addosso vestiti che non conoscevo e avevo in mano un pezzo di pane raffermo avvolto con della carta e una fiaschetta di vino. A un tratto mi sentii chiamare, la voce era di donna, quasi un canto, non capivo da dove venisse, e allora cominciai a camminare su e giù per la vallata per delle ore. Girai in lungo e in largo tra ulivi e vigne, niente! Ancora la voce mi chiamava, adesso si stava affievolendo ma la voglia di trovarla mi faceva perdere il senno. Il sudore mi grondava dalle ciglia e mi bruciava gli occhi, tolsi giacca e camicia, il sole era caldo, bevvi un po' di vino. La voce continuava a chiamarmi, rimase sempre la stessa il tono non cambiò, sempre quello stesso suono rassicurante. A un tratto tra i filari vidi un ulivo immenso, non ci avevo fatto caso prima ma era lì. La sua ombra era come acqua per me, mi dissetò, lo ammirai, lo scrutai, lo accarezzai. Le sue foglie oscillavano cullate dallo scirocco, eppure sotto di esse persino il caldo afoso si arrese, persino i miei pensieri lasciarono posto al suo abbraccio. Mi sedetti e spezzai il pane, ogni boccone un sorso di vino come fosse un rito. Finito il pane e il vino presi la giacca e la camicia e ne feci un cuscino, che adagiai sulle grosse e nodose radici, chiusi gli occhi e la sentii di nuovo. La voce mi chiamava ancora, ma non dovevo più cercarla perché mi avvolse, mi cullò e mi accompagnò dolcemente al risveglio. Mi accompagnò lontano dal sogno e mi lasciò alla mia vita con ancora il gusto del pane e del vino in bocca, con ancora quella melodia in testa, e con la speranza di poter sentire, anche se solo in un altro sogno, ancora quella voce.

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 27/06/2012 00:22
    mi è piaciuto molto, mi ha ricordato vagamente uno di quei personaggi che puoi incontrare in quei deliziosi e piccoli paesi siciliani. Il pane nella carta, il sudore, il sole che brucia gli occhi. Mi hai portato con la mente in un luogo che personalmente amo e ti ringrazio per questo.

2 commenti:

  • Anonimo il 03/06/2011 11:13
    Delicato
  • Anonimo il 23/03/2011 13:27
    che belli i sogni che lasciano una piacevole sensazione al risveglio...

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