Cammino lungo il corridoio, trovo la tua camera e mi fermo.
In visita all’ospedale, ho visto muri troppo spogli per dare calore e finestre senza vedute, l’aria pesante odorava di malattia e i tuoi occhi stanchi mi hanno chiesto di portarti a casa.
Medici e infermieri controllavano i tuoi battiti ribelli ogni volta diversi, sembravano odiare quel monitorare nauseante della loro corsa lenta oppure impazzita.
Cammino ancora, questo corridoio non finisce mai! questa volta ci sei tu al mio fianco, mi mostri l’ospedale come farebbe la guida più esperta di un triste museo nel raccontare il suo sapere.
Ti ascolto, osservo ma io non vedo le cose che vedi tu. La sala tv mi sembra triste, le pareti piangono quadri che non possiedono, le tende monocolore, i soffitti altissimi costringono l’osservatore a pregare il cielo per una via d’uscita, gli inquilini presi in affitto dalla vita sono taciturni nei loro e nei tuoi occhi la solitudine e annega il bisogno d’amore.
Quanto ti ammiro mio guerriero coraggioso! Combatti le apparenze, dai colore dove non c’e', nascondi il dolore prestandomelo ed io inghiottisco lacrime strazianti per non riconsegnarle al tuo cuore stanco. Non temi nulla mio amato, temi solo la Morte.
Eri entusiasto di vivere anche sognando in ospedale il colore fantasma di un muro grigio e triste, ti sentivi un turista tu che non hai mai visto tanto nel mondo, quanti viaggi mancati!
Stanotte ho sognato che ti portavo via, chiamalo un sequestro! Ti ho rubato alla Signora Morte, eravamo su una piccola barca, la gente attorno ci guardava, nell’aria c’era una strana pace, forse era il paradiso! ma questa volta ti guidavo io, non dovevo fingere su colori che non vedevo, nessuno controllava i tuoi battiti ora divenuti infiniti, improvvisamente non inghiottivo più le lacrime piangevo tanto cosi mi sono svegliata per nasconderle ancora una volta a te mio amato nonno.
Piango ogni volta che voglio ricordare un giorno qualcuno piangera' anche per me e questo mi rincuora, qualcuno mi avra' amato.
In visita all’ospedale ricordo che il nonno vedeva i colori ma io non li ho mai visti forse perche' non si e' mai sentito dimenticato e solo.
Un giorno, spero lontano, vorrei vederli anche io.
(A mio nonno)