username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Dolore

Solo ora riuscivo a comprendere perchè quella scena mi aveva tanto colpita. Le urla di quella ragazza non erano semplicemente lo sfogo di un dolore fisico., perchè, per sanare quel dolore, di metodi ne esistono tanti. Era un dolore dell'anima. Quello che ti trucida dentro, ti spezza, ti consuma ogni giorno e sembra divorare ogni parte del tuo petto.
Avrei voluto urlare come lei, gridare per il male che sentivo, mi lacerava le vene, mi gelava il sangue, mi annientava giorno dopo giorno. In alcuni momenti il dolore diventava rabbia e l'inerza furore. Attimi in cui avrei potuto distruggere tutto, ogni cosa, persino quegli oggetti che in certi momenti non dovrebbero capitare sotto i nostri occhi e che sembrano gli effetti di un gioco del destino. Quei giochi del destino io li chiamavo ricordi. Punti vuoti di una stanza diventavano improvvisamente ambienti colorati e pieni di sorrisi, di felicità. Bastava chiudere gli occhi per smettere di vedere quello che era stato e quello che non c'era più. Mi aggrappavo a fili di speranze forse inesistenti, facendo leva su quel poco di forza che non veniva dalla mia testa, ma sempre da lui, dal mio cuore.
A volte mi convincevo di trovarmi solo all'interno di un incubo troppo lungo, troppo intenso. Facevo fatica a rendermene conto, a comprendere che odio e amore fossero così legati, così simbiotici. Ero riuscita ad annientare tutto di me stessa, il mio corpo, i miei pensieri. Ero riuscita a rendermi colpevole di tutto.
Cosa avrei dato per rivivere quegli istanti. Se avessi saputo che fossero stati così preziosi, così fragili gli avrei difesi persino dal trascorrere del tempo. Invece dovevo accontentarmi del passato per poter essere ancora felice.

 

0
0 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

0 commenti:


Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0