Quando l'auto del papà faceva il suo ingresso nel giardino della villa-albergo, tutto acquistava una luce, una vitalità, una serenità nuove e l'eternità tornava a vivere... gli occhi e lapelle della mamma riprendevano una luminosità che sembrava non dovesse mai sparire. Le loro lunghe chiacchierate sul terrazzo e il perdersi dello sguardo all'orizzonte, erano per me fonte di gioia. Filari di uva, mandorli, ciliegi, olivi, quella era all'infinito, la loro ricchezza. E mentre gli occhi si perdevano nel tutto, le parole fluivano limpide, serene dalle loro labbra, ignari della piccola Gaia che sfuggita ai nonni... ascoltava!.