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Lettera di rita

carissima, ci siam viste pochi giorni fa e sentite telefonicamente. Probabilmente con i miei lamenti e rabbie di donna ormai alla fine della vita sto turbando la tua maturità ma tu sei l'unica persona che mi ascolta, che mi chiama, che mi parla ed io ti parlo di me, sperando che tu faccia tesoro della mia vita ed eviti i miei errori. Ti guardo, mentre ti parlo e mi accorgo che il tuo animo non è sereno eppure sei tu che dai forza a me. La solitudine è ciò che più mi attanaglia, da qualche anno, e non riesco, come tu dici, ad uscire, parlare, camminare ma con chi? dove? perché farlo? cammino in casa, spesso la notte son sveglia, talvolta non apro neanche le serrande. Perché vedere il giorno??? sono stata madre ed ho visto cosa vuol dire per una madre arrivare alla fine della vita. La mia mamma è stata fortunata, era in casa. Anch'io sono in casa. Lei era in compagnia di figli e nipoti, io son sola! Tu mi dici che non devo pretendere, che la vita è cambiata, che i miei figli devono essere liberi di vivere la loro vitae come hai constatato la voce della tv è quella che accompagna le mie giornate ma nessun argomento mi interessa, non faccio parte più della vita. Mi hai detto di cominciare ad usare un pc. Ma ti rendiconto di quello che dici??? alla mia età scrivere e rispondere con persone mai viste e di cui non mi importa e a cui di me non importa nulla??? no, Neve, preferisco rimanere nella mia nullità e solitudine. Tu, se e quando potrai chiamami, ascoltami, in una parola sopportami!!! augurando che tu non debba mai soffrire questo grande amore che è la solitudine ti abbraccio. Grazie per avermi letto. Rita

 

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4 commenti:

  • Anonimo il 23/04/2011 10:02
    lo so cara soffice neve
  • soffice neve il 23/04/2011 09:56
    non è molto anzi devo dire che ascoltare è il minimo per la sopravvivenza
  • Anonimo il 23/04/2011 09:52
    cosa dire? solitudine... ha almeno una amica che ascolta...è già qualcosa
  • Anonimo il 11/04/2011 17:42
    Rita: scrivo al plurale, come te nella tua piccola barca, vi sono di sicuro altre persone. Siamo noi stessi il più delle volte ha rifiutare la mano tesa di un Amico, ascoltare una voce nel silenzio di momenti tristi, forse amareggiati dal susseguirsi degli eventi di una vita, stanchi, delusi nn solo da noi stessi, cosi come da tutti gli sforzi fatti nel percorrere il quotidiano cammino, dove nn troviamo luce che ci guida indicandoci dove, come e perchè andare avanti, anche il rifiuto di accostarci alla famiglia per nn esserne di peso, credimi cadiamo in errore, cosi come cadiamo in errore nel nn dare fiducia alla vita, ha una mano amica, all'amore che ci chiama
    Delusioni, amarezze di una dura esistenza hanno reso arrido il desiderio
    Di andare avanti chiudendoci appunto nella più cupa solitudine...
    Apri la finestra del tuo cuore lascia penetrare la luce del sole, fa in modo che la vita torni ha scorrere in te... Auguri...

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