username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

La culla

Sono in una grande stanza. Dalla posizione in cui mi trovo e nella penombra che tutto avvolge non riesco a percepire che macchie indistinte. I miei movimenti sono ridotti al minimo, posso girare solo la testa da un lato e dall'altro.
Allungo le mani fino a toccare una specie di parete molle, elastica che le mie dita possono attraversare con facilità. Sono sdraiata sulla schiena, ho gli occhi aperti e sono sola, ma non ho paura. Mi guardo ancora attorno e la penombra sembra dissolversi sempre più, mi sto abituando all'oscurità e giro lo sguardo con rinnovata curiosità. Non avverto alcun rumore, sono come sospesa in una bolla, senza suoni né luci né colori.
Mi piace questa sensazione di pace e di beatitudine.
Improvvisamente mi accorgo di non essere più sola. Giro la testa di lato e vedo una piccola figura che silenziosamente a quattro zampe muove nella mia direzione. È incerto se fermarsi o proseguire nel suo cammino, poi mi guarda e resta immobile, accanto alla mia culla. Ne afferra con le mani i bordi e si tira su per osservarmi meglio. Io allungo la mano per toccarlo, per dargli il benvenuto... Le mie dita sono libere di esplorare e sono ora sul suo viso, a portata della sua bocca.
Sento uno strappo lacerante, come se di colpo avessero spento tutte le luci del mondo. Uno strillo acuto erompe dalla mia gola infrangendo il silenzio regnante, ma non riesco a capire cosa sia successo né so che nome dare a questa sensazione così lancinante che provo per la prima volta nella mia vita.
La luce irrompe nella stanza e ferisce gli occhi come una lama affilata mentre una figura più grande si china su di me e dolcemente mi solleva tra le sue braccia...

 

l'autore Fernando Piazza ha riportato queste note sull'opera

Preciso che questo è un testo di mia moglie. Quell'impicciona ha voluto provare l'ebbrezza di pubblicare qualcosa di suo... sul mio spazio.


un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

25 commenti:

  • Fernando Piazza il 08/02/2012 12:34
    Ed è anche quello che si ostina a dire mia moglie, intendo il fatto di ricordare questo avvenimento (vero) in prima persona e non perchè glielo abbiano raccontato... mi sa che hai un sostenetore a sostegno della tua tesi
  • mauri huis il 08/02/2012 11:55
    Certo, e non da poco. Dille comunque che, nel caso il racconto fosse autobiografico come penso, non è la sola ad avere dei dejà vu del primo anno di vita. Ne ho uno anch'io, e nessuno mi crede, quando lo dico. Tutti pensano che io abbia "fatto mio" un racconto fattomi da altri. Ma non è così. Comunque ancora complimenti ad Anna!
  • Fernando Piazza il 08/02/2012 00:39
    Mau, certo sei tremendo! Nemmeno il mio gatto era dispettoso e vendicativo come te. In confronto a te era un tenero micetto spaurito e indifeso.
    Però, però l'idea non è proprio malvagia... il fatto è che poi se lo scopre (e lo scopre sicuro) si vendica lei e... so 'azzi amari.
    A proposito, ti perdona solo perchè le hai fatto i complimenti
  • mauri huis il 08/02/2012 00:12
    Complimenti ad Anna per il modo in cui è scritto. Ineccepibile. Fossi in Fernando la sloggerei subito dal nick o riempirei i suoi racconti di refusi, usando le modifiche di nascosto. Non ci si può tenere in seno una simile... rivale.
    Ps: anch'io pensavo a un gatto. Ancora complimenti!
  • Fernando Piazza il 26/10/2011 15:48
    Beh, mi fa piacere che il testo si presti a varie interpretazioni e venga di volta in volta "imparentato" e associato ad un certo genere... Rimane la teoria di una foto ricordo piuttosto sgranata, i cui pixel sono talmente evidenti da rendere irriconoscibile la figura d'insieme... Anna
  • Bianca Moretti il 23/07/2011 21:22
    Racconto quasi surreale e fantastico se non fosse che leggendo tra i commenti scopro trattarsi del ricordo di una bimba piccolissima, forse alle prese con le sue prime sensazioni e percezioni sul mondo circostante... Atmosfera ovattata e descritta quasi a ralenti per sottolineare la presa di coscienza in tempo reale. Bello.
  • Fernando Piazza il 08/06/2011 01:11
    Intendevo: fatto... non sorte, eh eh eh
  • Fernando Piazza il 08/06/2011 01:09
    Fato e ti ringrazia così
  • Anonimo il 25/05/2011 15:51
    direi bravissima a tua moglie partecipale i miei complimenti
  • Fernando Piazza il 17/05/2011 19:56
    L'attenzione è focalizzata sul ricordo della bambina alla scoperta sensoriale del mondo (sconosciuto) che la circonda, più che sulle conseguenze dell'episodio.
    Comunque Elisa, grazie dell'attenzione.
  • ELISA DURANTE il 17/05/2011 19:36
    Mi verrebbe da pensare a un fratellino o sorellina gelosi, ma mi sconcerta il fatto che l'adulto non commenti in alcun modo la bricconata... Molto carino, comunque!
  • Fernando Piazza il 12/05/2011 07:24
    Suzanne sì, è stato proprio un gatto. Quel "blutto gattaggio" di... Gino, l mio vicino!!!
    Ma niente trippa per lui
  • Fernando Piazza il 12/05/2011 07:19
    Grazie Gianluca
  • Anonimo il 11/05/2011 18:54
  • Anonimo il 10/05/2011 20:26
    che sviolinata! Per non dire altro!
  • Fernando Piazza il 10/05/2011 20:21
    Ehmm... sì. Zitta zitta s'è intrufolata nel mio spazio... Come mi è affezionata, vero? Mi segue dappertutto...
  • Anonimo il 10/05/2011 20:10
    ma non ho capito l'ha scritta tua moglie? Se sì è veramente brava!
  • Anonimo il 10/05/2011 15:56
    Io pensavo fosse stato un gatto. Bello

    Suz
  • Fernando Piazza il 09/05/2011 13:17
    Ah ah ah, Michele, che sagoma! No, nessuno cagnolino. A quell'epoca ce lo saremmo magnato noi.
  • Michele Rotunno il 09/05/2011 11:51
    Vado controcorrente. A me ha dato l'impressione di leggere un fattaccio di cronaca, ovvero quello del solito cagnaccio che per gelosia azzanna il bambino nella culla.
    Sicuro che non avete in casa un dolce cagnolino?
    Ciao Piazza's.
  • Fernando Piazza il 08/05/2011 18:55
    Aggiungo:Se si trattasse di una nascita tutte le luci del mondo avrebbero tuttalpiù dovuto accendersi, non spegnersi!
    Inoltre non è forse vero che per un bimbo così poco esperto delle cose del mondo tutte le sensazione sembrano amplificate al massimo?
    Però la vostra interpretazione mi ha folgorata e rileggendola in quella chiave ha dato anche a me quell'impressione.
    D'accordo, la finisco qui. Ri-ciao
  • Fernando Piazza il 08/05/2011 18:43
    Commento di mia moglie: non ci avevo pensato al parto, anche se la descrizione potrebbe benissimo prestarsi a rappresentare tale scena. Invece si tratta di un'esperienza (di cui mi pare averne un ricordo diretto, in realtà mi è stato raccontato da grande) di quando piccolissima venni morsa ad un dito dal figlio della mia vicina. Grazie a tutti per i commenti lusinghieri.
  • Anonimo il 08/05/2011 18:12
    Allora brava a tua moglie
    In effetti sembra il resoconto di un bimbo che si vede spaesato dopo il parto, suggestivo
  • Anonimo il 08/05/2011 17:54
    Sembra la descrizione di un parto fatta in presa diretta dal nascituro. E così?
    Ottima scrittura.
  • Anonimo il 08/05/2011 17:13
    Ah... ecco perchè è al femminile. Tua moglie scrive bene, fernando, altro che palle. Molto precisa, ottima punteggiatura. Un bel modo pulito di esporre... come piace a me. In fondo anch'io, bene o male, scrivo in quel modo. Benvenuta nel sito... fossi in te mi farei il mio nick. ciaociao

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0