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FABULA FUNEBRE

FABULA FUNEBRE



Nel giorno d’ognissanti insieme ad un mio amico lettore
decidemmo di andare a trovare una comune amica
ammalata da qualche tempo, personaggio di tante favole
liete, lette in sere cupe e tempestose, ci recammo
così alle prime luci dell’alba alla magica stazione
delle corriere negromanti a prendere un mezzo
per recarci da lei.
Avvicinatomi timoroso sotto la pensilina della stazione
dissi un po’ impaurito all’ autista.
Scusi questa corriera conduce nel regno delle favole?
Si salga mi disse sorridendo invitandomi a salire
l’attendevamo impazienti.
Presto s’accomodi partiamo tra dieci minuti.
E quasi afferratomi con un braccio mi tirò su
nella colorata corriera.
Così intimorito contando l’ore, ascoltando il battito
del cuore tremante partiamo ordunque a trovare
la piccola fata ammalata del bosco dei sogni.
Porto con mè un sacchetto di dolci croccanti e saltimbocca
che a lei piacciono tanto, un canto d’un mattino felice,
un sogno d’un bimbo, la carezza d’una mano materna.
La corriera parte in orario giungiamo nei pressi del villaggio
delle fate quasi a mezzogiorno.
Lungo il viaggio attraversiamo il campo
dei magici fagioli e delle zucche sapienti, passiamo
poi attraverso un campo di papaveri canterini.
Ogni tanto qualche centauro ci supera
di corsa suonando un lungo corno forse annuncia
il nostro arrivo ci saluta felice nitrendo e ridendo
con la criniera al vento.
Rimango meravigliato non nascondo il mio stato d’animo
di vedere tanti esseri fantastici, personaggi d’un modo
magico creduto dai più irreale.
Il mio amico lettore esterrefatto ogni tanto mi scuote tirandomi la giacca indicandomi qualche nuova meraviglia.
Sono sconvolto e incantato anch’io, eppure son anni ormai
che vengo qui nelle paese delle fiabe.
Ogni volta c’è qualcosa di nuovo da vedere.
L’altro giorno ad un gigante gli sono caduto in testa alcuni frammenti di stella dal cielo.
I giganti hanno la testa dura per questo non si è fatto nulla
di grave, dopo essersi ripreso sé portato a casa
le varie scintillanti rocce trovate per far luce
nella sua dimora.
Alcuni angeli accortosi del fatto hanno chiamato
il gigante e pregato di rimettere i pezzi di stella

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