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I grandi Santi che hanno fatto la storia: Il giullare di Dio, san Francesco d'Assisi

"Fui mercante, uomo di mondo e peccatore: poco studiai e poco lessi se non i libri mastri del fondaco, e canzoni e ballate ed altre vanità" iniziava così la descrizione che San Francesco d'Assisi diede di sé a Domenico di Guzman, fondatore dell'ordine domenicano, quando i due si incontrarono sull'Aventino nel 1220. E Francesco avrebbe sicuramente continuato a vivere secondo i privilegi del suo lo status sociale, se Dio non gli avesse dichiarato un progetto diverso rispetto alle sue ambizioni e alla brama di fantasiose conquiste cavalleresche.
All'età di 21 anni (nell'anno 1202) Francesco Bernardone si arruola nelle truppe di Assisi per combattere contro la milizia della città di Perugia, ma viene fatto prigioniero e dopo un anno, riscattato. Tre anni dopo si arruola tra le fila dei cavalieri di Gualtieri di Brenne che difendeva in Puglia i diritti della Chiesa contro Marcovaldo, il quale voleva togliere al Pontefice la tutela di Federico imperatore. Francesco acquista le migliori armi ed armature e parte alla volta dell'avventura. La prima notte del viaggio, Francesco fa un sogno strano: una voce che lo chiama per nome, lo conduce in un magnifico palazzo, e gli mostra ogni stanza; ciascuna piena di scudi, trofei, selle, armature, lance e stendardi. E oltre a ciò gli appare una bellissima sposa! Francesco vorrebbe ogni cosa per sé, ma ad un tratto la voce lancia una promessa: " Ogni arma apparterrà a te ed ai tuoi cavalieri".
Francesco non sta più nella pelle, egli pensa che presto sarà un grande condottiero; la gloria a lungo e tanto sognata è alla sua portata: tutto è già scritto nel destino. Deve solo raggiungere la Puglia, il resto verrà di seguito. Giunto nei pressi di Spoleto, Francesco avverte un forte malore, si ferma e nel dormiveglia della febbre la voce misteriosa lo chiama: "Francesco, chi ti può far di meglio il padrone o il servitore? E lui: "Il padrone". E l'altra: "Perché dunque cerchi il servo in luogo del padrone? E in risposta lui: "Che vuoi ch'io faccia, Signore? "Ritorna ad Assisi, perché il tuo sogno riceverà per mano mia uno spirituale compimento". E Francesco rinuncia al progetto appena intrapreso per ritornare ad Assisi senza comprendere nulla, senza sapere il perché dei cavalieri, delle armi, della sposa bellissima, si fida della voce udita nel sogno.
Mette così da parte armi e stendardi e dopo pochi mesi di permanenza decide di andare in pellegrinaggio a Roma presso il santo sepolcro dell'apostolo Pietro. L'innato impulso a donare ogni cosa di sé spinge Francesco di spogliarsi dei suoi abiti per rivestirsi con gli stracci di un mendicante che stazionava nel vestibolo della basilica. Ma Francesco ciò non basta! Vuole farsi del tutto simile alla condizione dei più bisognosi e condivide con loro lo stesso cibo. Ancora una volta sente la voce che lo istruisce: "Impara a preferire le cose amare alle dolci e a disprezzare te stesso, se vuoi conoscermi; poiché le parti si muteranno e ti piacerà ciò che ti comando".
Il ritorno al luogo natio è contrassegnato dall'impegno di Francesco in un lebbrosario, dove lava e fascia le piaghe dei malati. Quella disistima a cui quella voce lo esorta, se da una parte umilia Francesco e gli toglie una parte della sua libertà, dall'altra parte lo libera dalla dipendenza del lavoro e dalla logica del guadagno, (a cui tutti noi siano assoggettati) lo scioglie dal vincolo legato al ruolo sociale (obblighi che spesso tendono all'omologazione purché sia salvaguardata la pace sociale ed il riconoscimento dell'ordine gerarchico, ma che tanto tolgono alla libertà della coscienza!) e ne ridisegna l'identità umana e spirituale.

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5 commenti:

  • Anonimo il 21/08/2011 08:30
    un santo umile... coraggioso ha saputo lasciare tutto per amore del Signore... un grande per la sua saggezza... e per aver combattuto contro le tentazioni... ha lodato il Signore con le sue lodi ed il suo meraviglioso cantico un bacio fabio.
    ps se ti interessa l'autore Ddaniel Givaudan ha sritto un libro meraviglioso su san francesco
  • Fabio Mancini il 19/05/2011 13:42
    San Francesco assieme a Santa Caterina da Siena sono i Santi protettori dell'Italia. Devo però confidarti che ogni volta che incontro un francescano la mia ammirazione cresce verso la persona, l'ordine ed il fondatore. Credo che nella perdita dei beni e delle sicurezze materiali, sia il vero guadagno. Un bacio gentile, Fabio.
  • ELISA DURANTE il 19/05/2011 08:50
    Bellissima questa tua narrazione sulla vita del Santo giullare di Dio. Ho sempre amato il suo candore nella fede. Dalla lettura ho appreso particolari che non sapevo (i due fallimentari tentativi di viaggio in Terra Santa; le colpe più gravi, voracità, ozio e calunnia; ecc.
    Noi italiani siamo stati in grado di incasinare non poco il nostro Bel Paese... ma pensa cosa sarebbe successo se non avessimo avuto Francesco come Santo Patrono!
  • Fabio Mancini il 16/05/2011 16:02
    Ciao, Rosaria. Nella mia biografia ho tralasciato la "perfetta letizia" i canti e le lodi scritte dal Santo, sottolineando la spiritualità e gli eventi pricipali della sua vita. D'altronde se si volesse dire tutto su San Francesco, ne uscirebbe un libro. Grazie comunque per avermelo ricordato. Un saluto gentile, Fabio.
  • rosaria esposito il 15/05/2011 18:19
    uno dei più grandi santi... il santo della gioia... il santo del Cantico...

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