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Poca luce

Solo un leggero bagliore, alle sue spalle, la solita luna faceva capolino.
Di tanto in tanto, tra un edificio e l'altro, sembrava volerle indicare la strada di casa, suggerirle un passo spedito, un tempo scandito più forte.
Un'ombra come tante altre, unica e nello stesso tempo così diversa, sinuosa, intrigante nel suo adattarsi ai muri disegnati, al piano sconnesso, all'agile protendersi di una cancellata lavorata, all'immodificabile figura della quercia secolare all'angolo del viale.
E intanto un pensiero le da ansia, un improvviso spasmo dentro urla inquietudine, un inatteso calore prende il sopravvento e la incita a far presto.
Devo restare calma pensava, ma già conosceva quei momenti e sapeva benissimo che sarebbe stato inutile tentare di autoconvincersi che tutto andava bene e che non c'era alcun motivo di agitarsi... d'altronde una notte così bella, cosa potrebbe accadere?
Un' oscura forza riusciva a dominarle i sensi e le ordinava di scappare... no... no... sarebbe troppo ridicolo... devo resistere... non succede niente... ma cosa?!? Cos'è?!?
Un rumore di passi... e chi può essere ora?!?
Certo qualcun altro come me che rientra nella notte... non c'è ragione di preoccuparsi...
Il suo passo era ormai veloce il doppio, l'agitazione quasi totale... ed intanto il rumore di passi sempre più veloce alle sue spalle...
Il cuore le batteva forte... aveva voglia di voltarsi ma sapeva che non sarebbe stato il caso... e per poi che fare?
Che cosa avrebbe potuto dire a chiunque la stava seguendo... e che cosa avrebbe ottenuto?
Dovrei voltarmi... vedere chi è...
Ma l'altra sua parte, quella più forte, quella che prendeva decisioni, le suggeriva di tirar dritto.. e poi quando mai s'è visto?!?
Non puoi... non adesso magari... un po' più in la forse... dove c'è buio... aspetta non qui c'è troppa luce.. gira l'angolo.. gira l'angolo...
E così fece, seguendo il suo istinto animale, attingendo ancora forze insperate in quegli attimi di panico, voltò l'angolo...
... il buio la sommerse... si, era ora il momento... non poteva aspettare ancora... e di nascosto... completamente invisibile su di un muro... l'ombra si voltò e vide... a stento ma nello stesso tempo ben distinta... la più confortante delle immagini... la figura della donna alla quale apparteneva... ed il ticchettìo nervoso... incalzante... e trepidante di una madre che rientrando avrebbe riabbracciato i suoi cari.

 

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2 commenti:

  • Bianca Moretti il 04/08/2011 16:46
    A volte la paura è talmente irrazionale da paralizzare ogni nostra lucidità di pensiero... se così non fosse procederemmo speditamente lungo il nostro" cammino", senza altra preoccupazione se non di guardare con fiducia al mondo e alle persone e la vita sarebbe un eden... ma... c'è un fascino particolare nel gioco delle ombre... non sempre prevale il lato positivo... piuttosto è quello oscuro che prende il sopravvento... e anche nel nostro cuore comincia ad insinuarsi un pensiero cupo, buio e a volte paranoico... Per fortuna la luce (e il raziocinio) dissipa il dubbio e fuga le paure... Molto bello il tuo racconto, coinvolgente e intriso di suspence al punto giusto...
  • Fernando Piazza il 21/05/2011 15:00
    Bellissima l'idea dell'ombra parlante che "proietta" sulla figura reale le sue paure, proprio come faremmo noi se avessimo la sensazione sgradevole di essere inseguiti (ma non da un'ombra) e non avessimo il coraggio di voltarci per non scoprire che il nostro terrore ha un volto reale. C'è un pathos e una suspense che ti tengono incollati al testo fino alla fine. Ti lascia un po' stranito lì per lì, poi però "realizzi" e... con stupore ne apprezzi la bellezza. Immagini evocative e... palpitanti. Magnifica dote la tua capacità di sintesi che pure fa capire tutto. Complimenti
    P. S. Sarebbe ugualmente felice l'ombra se realizzasse di appartenere ad un pazzo assassino invece che ad una mamma dolcissima?