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Schopenhauer e la religione - 1à parte

È il giorno della mia prima comunione. In questo giorno solenne indosso il vestitino alla moda, con i calzoni corti come vuole la tradizione. Non ho l'età per quelli lunghi. Eppure mi sono opposto alla decisione di mia madre, purtroppo senza apprezzabili risultati. Desidero più di ogni altra cosa l'iniziazione a questo sacramento. È per me un passaggio, un diventare grandi. Ho sette anni, conosco alla perfezione le preghiere per questo rito. Sono stato bloccato dal parroco l'anno precedente perché, secondo lui, ero troppo piccolo. Io, invece, mi sento pronto e abbastanza grande. Conosco tutto quello che devo sapere. La condotta spirituale e' perfetta.

Da piccolo ero un "bravo ragazzo", coscienzioso e un esempio per gli altri. Poi sono cresciuto...

Un giorno il mio amico Carlo mi propose di commentare un aforisma di Schopenhauer sulla religione per il gusto di una discussione da condividere e su cui confrontarci.
Ritenendo il contenuto dell'aforisma un buon esercizio su cui attaccare le nostre riflessioni, su una materia così delicata, intima e fragile, accettai la proposta con entusiasmo.

Riconosco in lui, per la peculiare sensibilità nella scelta dei temi, il "guerriero" in cerca di un "castrum" e di un "alter ego"con cui "vis-a-vis" combattere con armi e strumenti nuovi la vecchia guerra di sempre.
L'aforisma è il seguente: "L'umanità sta stretta nella religione così come un bambino, crescendo, diventa troppo grande per il suo vestito; e non c'è niente da fare: il vestito si strappa".
Cosa ha voluto dire con questo aforisma Schopenhauer? Nella metafora ci troviamo quattro elementi: il vestito, lo sviluppo del bambino, l'umanità e la religione. Io seguo questo ragionamento per cercare di comprendere ciò di cui stiamo riflettendo, ed è il seguente. Alla mia mente si presentano due delle innumerevoli strade da percorrere. La prima è la ricerca
Mi recherei in biblioteca e stilerei una bozza di bibliografia sull'autore e sull'argomento in particolare. Chiederei in prestito i testi di cui sono sfornito (e sono tanti), mi armerei di santa pazienza e di buona volontà ed inizierei la ricerca. Dopo un po' di tempo passato sui libri, approderei a qualcosa. Questo qualcosa sarebbe il mio contributo allo scambio di opinioni, idee e pensieri su temi più o meno interessanti che si annidano nelle viscere dell'uomo.
La seconda, invece, è quella di sfogliare il libro dell'esperienza:la mia vita intesa nei due sottoinsiemi di esteriore e interiore.
Ho scelto la seconda per pigrizia e non per facilità, anzi la prima avrebbe comportato meno sforzo, audacia e sofferenza. Meno sforzo in quanto la lettura di due o tre testi, il relativo riassunto e il commento critico dell'idea appropriata all'oggetto di studio non avrebbe comportato l'audacia di cui la seconda scelta ha bisogno come elemento costitutivo di base, insieme alla sofferenza e allo sforzo. Pertanto inizierò descrivendovi la mia odierna e passata frequentazione dei luoghi di culto religiosi:la chiesa cattolica. Questo tipo di racconto di vita è avvicinabile al sottoinsieme esteriore, in quanto si limita ai contatti e ai fatti superficiali con la religione. Ricostituendo retrospettivamente la mia storia dell'esperienza con la religione si nota come all'inizio, da bambini, gli adulti ci accompagnano e ci portano in questi luoghi di culto:la messa domenicale, il catechismo pomeridiano e, durante le feste patronali, si aggiungano le processioni serali del santo.

 

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9 commenti:

  • Anonimo il 25/05/2011 21:42
    forse hai scelto la seconda perchè ... la più verà .. senza disturbare Schopenhauer e le sue metafore che in parte conosco... comunque caro Ferdy mi complimento con te che ti destreggi molto bene anche in racconti di questo genere... mi è piaciuta anche la riga che recita : Riconosco in lui, per la peculiare sensibilità nella scelta dei temi, il "guerriero" in cerca di un "castrum" e di un "alter ego"con cui "vis-a-vis" combattere con armi e strumenti nuovi la vecchia guerra di sempre.
    Mi vengono in mente gli antichi romani che si riunivano in campi o castrum prima o dopo combattimenti... hai spaziato com la mente e con la tua abile penna... Attendo con ansia il prosieguo... complimenti carla
  • Fernando Piazza il 22/05/2011 09:24
    Grazie Elisa, anche per la tua amicizia... (più volte confermata:computer impazzito?)
  • ELISA DURANTE il 22/05/2011 08:58
    Letto con interesse... proseguo...
  • Fernando Piazza il 19/05/2011 21:29
    Michele, tu che hai (o hai avuto) una posizione A-POLITICA sei anche A-GNOSTICO? Quale sarà la terza A mi domando, posto che ci sia una seconda? Naturalmente la domanda è retorica, ma se vuoi...
  • Fernando Piazza il 19/05/2011 21:28
    Giacomo, ci sono varie accezioni dell'agnosticismo. Il mio, naturalmente, non implica quella della non conoscenza o dello scetticismo (un controsenso, considerato il mio totale impregnamento "religioso" quanto del dubbio metodologico, quasi un tentativo (mal riuscito, alla fine) di dare un colpo di spugna alle credenze pregresse e aprirmi a nuove "possibilità" non rigettando del tutto quelle vecchie (impresa a dir poco impossibile). Però non anticipiamo... Ma quanto mi piacciono questi scambi...
  • Michele Rotunno il 19/05/2011 20:44
    Aspetto il finale, per non copiare Giacomo.
  • Anonimo il 19/05/2011 19:36
    Anche il mio percorso giovanile assomiglia al tuo... volevo andare in seminario ed inoltre mi ero innamorato di una suorina... ahahah.. ciaociao, bei tempi. Non sono contro niente, ovviamente... sono un agnostico puro, pronto ad ogni evenienza. ciaociao
  • Fernando Piazza il 19/05/2011 18:33
    Curioso, sono agnostico anch'io, non so se per scelta consapevole o solo per "liberarmi" (completamente?) dal peso e dalla presenza ingombrante che lo "spirito religioso" ha avuto nella mia vita, dall'infanzia agli anni dell'adolescenza. Per tutto quel periodo era quasi la sola aria che respiravo, se non fosse che per noi ragazzi, (in ogni tempo e in qualsiasi generazione) c'è sempre una scappatoia dalle pastoie che gli adulti cercano di importi.
    Continua a seguirmi e ne vedrai l'evoluzione... Grazie Giacomo per la lettura sempre attenta e per la tua preziosa opinione.
  • Anonimo il 19/05/2011 18:05
    Bell'argomento... anche per un agnostico come me la lucidità con la quale stai affrontando l'argomento è la prova che mi interesserà molto la tua analisi. Già la vita intesa come due sottoinsiemi, esteriore ed interiore, mi affascina... a presto allora. Scritto anche molto bene, un bel periodare, termine che non mi piace tanto, ma insomma... bravo davvero fernando. ciaociao

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